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Unico centro di imputazione: come impugnare il licenziamento

Una lavoratrice, licenziata per motivi economici dalla sua società formale, ha ottenuto la reintegra dimostrando che l’azienda faceva parte di un più ampio gruppo societario, configurando un ‘unico centro di imputazione’. La Corte di Cassazione ha confermato che, in questi casi, la giustificazione economica del licenziamento deve riguardare l’intero gruppo e l’impugnazione stragiudiziale è valida anche se inviata solo alla società che ha materialmente comunicato il recesso.

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Pubblicato il 28 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Unico Centro di Imputazione: A Chi Inviare l’Impugnazione del Licenziamento?

Nel complesso mondo del diritto del lavoro, la nozione di unico centro di imputazione rappresenta un principio fondamentale per la tutela dei lavoratori dipendenti da gruppi societari. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce aspetti cruciali su come e contro chi agire quando si viene licenziati da una società che, di fatto, opera in sinergia con altre. Questo articolo analizza la decisione, offrendo spunti pratici per lavoratori e aziende.

I Fatti del Caso: Il Licenziamento e la Tesi della Lavoratrice

Una lavoratrice, impiegata da decenni presso la società ‘Beta S.r.l.’, veniva licenziata per giustificato motivo oggettivo, a causa di un dichiarato calo di fatturato. La dipendente, tuttavia, impugnava il licenziamento sostenendo una tesi difensiva cruciale: la società ‘Beta S.r.l.’ e un’altra azienda, la ‘Alpha Food S.r.l.’, costituivano in realtà un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro.
Secondo la lavoratrice, non era possibile valutare la crisi economica di una sola società, ma era necessario analizzare la situazione patrimoniale complessiva del gruppo. La sua azione legale mirava quindi a far dichiarare l’illegittimità del licenziamento e a ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro, con condanna in solido di entrambe le società.

La Questione dell’Unico Centro di Imputazione e la Decadenza

Uno dei principali ostacoli sollevati dalla società ‘Alpha Food S.r.l.’ riguardava la decadenza. La società sosteneva che la lavoratrice non avesse impugnato tempestivamente il licenziamento anche nei suoi confronti, ma solo verso la ‘Beta S.r.l.’, il datore di lavoro formale.
La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, accoglieva la tesi della lavoratrice. Riconosceva l’esistenza di un unico centro di imputazione tra le due società, basandosi sull’unicità della struttura organizzativa e produttiva e sull’integrazione delle attività. Di conseguenza, dichiarava il licenziamento illegittimo perché il calo di fatturato era stato provato solo per la ‘Beta S.r.l.’ e non per l’intera struttura aziendale. La Corte condannava quindi entrambe le società alla reintegrazione e al risarcimento.

La Decisione della Corte di Cassazione

La ‘Alpha Food S.r.l.’ ricorreva in Cassazione, ma i suoi motivi di ricorso sono stati respinti. Vediamo perché.

L’Impugnazione è Valida Anche se Indirizzata al Solo Datore Formale

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il primo motivo di ricorso, relativo alla presunta decadenza. Ha confermato un principio di diritto ormai consolidato: in presenza di un licenziamento intimato formalmente da un solo soggetto, l’onere del lavoratore di impugnare tempestivamente in via stragiudiziale sussiste solo nei confronti di quest’ultimo. Non è necessario, quindi, inviare l’impugnativa anche alle altre società che compongono l’unico centro di imputazione, specialmente se non hanno emesso un atto formale di recesso.

L’Accertamento dell’Unicità è una Valutazione di Merito

I giudici hanno ritenuto inammissibili anche i motivi con cui la società contestava l’esistenza dell’unico centro di imputazione. La Corte ha ribadito che l’accertamento di tale circostanza si basa su una valutazione degli elementi di prova (come l’unicità della struttura, l’integrazione delle attività, l’interesse comune) che spetta al giudice di merito e non può essere ridiscussa in sede di legittimità, se non per vizi logici o giuridici che in questo caso non sono stati riscontrati.
È stato inoltre chiarito che, una volta accertata la compenetrazione tra le strutture aziendali, diventa irrilevante che il singolo dipendente abbia materialmente prestato la propria attività lavorativa solo per una delle società del gruppo. L’esistenza del gruppo rende il rapporto di lavoro riferibile a un soggetto sostanzialmente unitario.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su principi di tutela sostanziale del lavoratore. Riconoscere l’obbligo di impugnare il licenziamento nei confronti di ogni singola entità che compone il gruppo societario imporrebbe al dipendente un onere eccessivo e spesso impossibile da adempiere, data la difficoltà di conoscere appieno le complesse strutture societarie. Il principio secondo cui l’impugnazione va rivolta a chi ha formalizzato l’atto di recesso semplifica la procedura e garantisce l’effettività della tutela. Allo stesso tempo, la valutazione della legittimità del licenziamento economico deve necessariamente tenere conto della realtà economica complessiva del datore di lavoro sostanziale (il gruppo), per evitare che crisi fittizie o parziali di una singola società vengano usate per giustificare licenziamenti altrimenti illegittimi.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida due importanti principi a tutela dei lavoratori in caso di licenziamento da parte di un gruppo di imprese:
1. Validità dell’impugnazione: L’impugnazione stragiudiziale del licenziamento è valida ed efficace se inviata unicamente alla società che ha formalmente comunicato il recesso, anche se il reale datore di lavoro è un unico centro di imputazione composto da più entità.
2. Onere della prova del motivo oggettivo: In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro deve dimostrare che le ragioni economiche, tecniche o organizzative sussistono a livello dell’intera struttura aziendale complessiva, e non solo con riferimento alla singola società che ha intimato il recesso.

In caso di licenziamento da parte di un gruppo di società considerato ‘unico centro di imputazione’, a chi va inviata l’impugnazione stragiudiziale?
L’impugnazione stragiudiziale deve essere inviata unicamente alla società che ha formalmente comunicato il licenziamento, ovvero il datore di lavoro formale. Non è necessario inviarla anche alle altre società del gruppo.

Se due società costituiscono un unico centro di imputazione, la giustificazione economica del licenziamento può basarsi sulla crisi di una sola di esse?
No. La motivazione economica del licenziamento, come un calo di fatturato, deve essere provata con riferimento alla situazione economico-finanziaria complessiva dell’intera struttura aziendale rappresentata dall’unione delle due società, e non solo di quella che formalmente impiega il lavoratore.

È necessario che il lavoratore abbia prestato la sua attività per tutte le società del gruppo affinché si configuri un unico centro di imputazione ai fini del licenziamento?
No. La Corte ha chiarito che una volta accertata l’unicità della struttura organizzativa e produttiva tra le diverse società, la vicenda personale del singolo lavoratore, ovvero per quale specifica società abbia lavorato, non è decisiva per la configurazione del rapporto di lavoro unitario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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