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Tutela Nunciatoria: il giudice non può ignorare la CTU

Una società agricola agisce in giudizio per ottenere tutela nunciatoria contro opere idrauliche realizzate da un’agenzia pubblica, temendo un aumento del rischio di inondazione. La Corte d’Appello rigetta la domanda, basandosi sulla legittimità amministrativa delle opere e ignorando la consulenza tecnica (CTU) che confermava il pericolo. La Corte di Cassazione cassa la sentenza, affermando che il giudice, nelle azioni nunciatorie, deve valutare il pericolo effettivo per la proprietà, non la legittimità dell’atto amministrativo, e non può trascurare immotivatamente le conclusioni del perito da lui stesso nominato.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Tutela Nunciatoria e Potere del Giudice: Il Pericolo Reale Prevale sulla Legittimità Formale

Quando un’opera, anche se realizzata dalla Pubblica Amministrazione, minaccia una proprietà privata, cosa deve valutare il giudice? La legittimità dell’atto amministrativo che l’ha autorizzata o il pericolo concreto che essa genera? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, riaffermando la centralità della tutela nunciatoria come strumento di protezione del diritto di proprietà e definendo i limiti del sindacato del giudice di merito, specialmente in relazione alle perizie tecniche (CTU).

I Fatti: Un Argine Scomparso e Opere Contestate

Una società agricola, proprietaria di una vasta tenuta agricola delimitata da un fiume, si è trovata esposta a un grave rischio di inondazione dopo che un’alluvione straordinaria ha distrutto un’importante opera di protezione della sponda, nota come ‘mantellata’. Anziché ripristinare la protezione, l’Agenzia pubblica competente per la gestione del fiume ha avviato, in base a un nuovo Piano per l’Assetto Idrogeologico, una serie di opere idrauliche differenti.

Temendo che queste nuove opere, anziché risolvere il problema, potessero aggravare il pericolo di allagamento ed erosione, la società ha avviato un’azione legale cautelare (azione di nuova opera e di danno temuto). Il Tribunale di primo grado, supportato da una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU), ha dato ragione alla società, ordinando all’Agenzia e all’impresa costruttrice di eseguire una serie di interventi correttivi. La Corte d’Appello, tuttavia, ha ribaltato la decisione, revocando l’ordinanza cautelare.

La Decisione della Corte d’Appello: Un Errore di Prospettiva

Il giudice d’appello ha fondato la sua decisione su un presupposto errato. Ha ritenuto che, essendo le opere realizzate in conformità a un Piano amministrativo (il PAI), non presentassero ‘evidenze di illegittimità’ e che il giudizio civile non fosse la sede per un ‘controllo di legittimità’ dell’atto amministrativo. Inoltre, ha considerato la ‘correttezza’ delle opere provata dal fatto che una successiva piena, di portata inferiore a quella storica, non aveva causato allagamenti. In questo modo, la Corte d’Appello ha completamente ignorato le conclusioni della nuova CTU che essa stessa aveva disposto, la quale confermava il pericolo e la necessità di interventi correttivi.

Le Motivazioni della Cassazione: La Centralità della Tutela Nunciatoria

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società agricola, cassando la sentenza d’appello e chiarendo principi fondamentali in materia di tutela nunciatoria e poteri del giudice.

L’Errore del Giudice di Merito: Ignorare la CTU e il Pericolo Reale

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nella critica alla motivazione della Corte d’Appello. Quest’ultima ha commesso un duplice errore: da un lato, ha deviato l’oggetto del giudizio, trasformandolo da un accertamento di fatto sul pericolo in un giudizio sulla legittimità di un atto amministrativo; dall’altro, ha omesso completamente di considerare le risultanze della CTU.

La Cassazione ribadisce che l’oggetto delle azioni nunciatorie (artt. 1171 e 1172 c.c.) è proprio l’accertamento di una situazione di pericolo di danno a un bene. Il giudice deve verificare, tramite le prove e le perizie tecniche, se la nuova opera o lo stato dei luoghi possano concretamente ledere il diritto di proprietà o di possesso. La questione non è se l’opera sia autorizzata, ma se sia dannosa.

La Tutela Nunciatoria e la Pubblica Amministrazione

Il fatto che l’opera sia realizzata da una Pubblica Amministrazione non cambia la natura del giudizio. La tutela nunciatoria è ammissibile anche nei confronti della P.A. Il giudice ordinario, pur non potendo annullare l’atto amministrativo, ha il potere e il dovere di accertare se l’attività materiale dell’amministrazione stia ledendo un diritto soggettivo e, in caso affermativo, di ordinare le misure necessarie per prevenire il danno. La Corte territoriale, invece, ha abdicato a questo ruolo, trincerandosi dietro una presunta insindacabilità dell’atto amministrativo.

Conclusioni: Cosa Insegna Questa Sentenza

Questa pronuncia rafforza un principio cardine della protezione della proprietà: la tutela giurisdizionale deve essere effettiva e basata sulla realtà dei fatti. Il giudice di merito non può ignorare le conclusioni di una consulenza tecnica che evidenzia una situazione di pericolo, specialmente se quella consulenza è stata da lui stesso ordinata. La motivazione di una sentenza deve dare conto delle valutazioni tecniche e non può essere sostituita da un generico richiamo alla legittimità formale di un provvedimento amministrativo. La Corte di Cassazione ha quindi rinviato la causa alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare la vicenda tenendo conto, questa volta, delle conclusioni peritali e concentrandosi sull’effettivo pericolo per la proprietà della società.

Qual è lo scopo principale delle azioni di tutela nunciatoria?
Le azioni di tutela nunciatoria (denuncia di nuova opera e di danno temuto) servono a prevenire un danno che potrebbe derivare a un bene, come una proprietà, a causa di una nuova costruzione o di un’altra cosa altrui. Il loro obiettivo è conservare lo stato di fatto e prevenire un pregiudizio futuro, non solo risarcire un danno già avvenuto.

Un giudice può ignorare le conclusioni di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) che ha commissionato?
No, il giudice non può omettere completamente di considerare le valutazioni tecniche del CTU. Pur non essendo obbligato a recepirle acriticamente e potendo discostarsene, deve comunque esaminarle e fornire una motivazione adeguata qualora decida di non seguirle. Ignorarle del tutto, come avvenuto nel caso di specie, costituisce un vizio di motivazione della sentenza.

Quando un’opera della Pubblica Amministrazione minaccia una proprietà privata, il giudice civile valuta la legittimità dell’atto amministrativo o il pericolo reale?
Il giudice civile deve valutare il pericolo reale e concreto per la proprietà privata. L’oggetto del giudizio nunciatorio non è la legittimità dell’atto amministrativo che autorizza l’opera, ma l’accertamento della situazione di pericolo di danno al diritto soggettivo del privato. Il giudice deve quindi verificare i fatti e ordinare le misure idonee a prevenire il danno.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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