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Trattenimento straniero: rinvio per questione UE

La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, esamina un ricorso del Ministero dell’Interno contro la mancata convalida del trattenimento di un cittadino straniero. Il trattenimento era basato sulla mancata presentazione del passaporto o di una idonea garanzia finanziaria. Rilevando che una questione pregiudiziale sulla compatibilità di tale garanzia con il diritto dell’Unione Europea è già stata sollevata in altri procedimenti, la Corte ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia UE.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Trattenimento Straniero: la Cassazione Attende la Corte UE

L’ordinanza interlocutoria delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 5324/2024 affronta un tema di grande attualità e rilevanza giuridica: il trattenimento straniero in assenza di passaporto e la controversa alternativa della garanzia finanziaria. Con questa decisione, la Suprema Corte non risolve il caso, ma sceglie una via prudenziale, sospendendo il giudizio in attesa di un chiarimento fondamentale da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dal provvedimento di trattenimento emesso dal Questore di una provincia siciliana nei confronti di un cittadino tunisino. L’uomo era entrato nel territorio italiano pochi giorni prima attraverso la frontiera di Lampedusa. Il provvedimento si basava su una recente normativa, l’articolo 6-bis del d.lgs. n. 142 del 2015, che prevede il trattenimento dello straniero richiedente protezione internazionale qualora non consegni il passaporto o un documento equipollente, a meno che non presti un’idonea garanzia finanziaria. Poiché il cittadino non aveva né il documento né aveva versato la garanzia, ne era stato disposto il trattenimento. Tuttavia, il Tribunale di Catania, in sede di convalida, aveva ritenuto illegittimo il provvedimento, non convalidandolo. Contro questa decisione, il Ministero dell’Interno e la Questura hanno proposto ricorso per cassazione.

La Questione del Trattenimento Straniero e il Diritto UE

Il cuore del problema giuridico risiede nella compatibilità della normativa italiana con il diritto dell’Unione Europea. La legge italiana ha introdotto la garanzia finanziaria come alternativa al trattenimento, ma sorgono dubbi sulla conformità di tale meccanismo con le direttive europee in materia di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Il Pubblico Ministero presso la Cassazione aveva infatti suggerito di sollevare una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea proprio su questo punto. La questione è se uno Stato membro possa subordinare la libertà di un richiedente asilo al versamento di una somma di denaro, anche qualora tale misura sia alternativa alla detenzione.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha rilevato un fatto processuale decisivo. In altre due cause analoghe, con ordinanze emesse poche settimane prima, era già stata sollevata una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ai sensi dell’articolo 267 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. La questione posta ai giudici europei verte proprio sulla legittimità della garanzia finanziaria prevista dalla legge italiana. Poiché la risposta della Corte UE a tale quesito è dirimente, ovvero essenziale e determinante, anche per la risoluzione del caso in esame, le Sezioni Unite hanno ritenuto opportuno non procedere oltre. Hanno quindi deciso di disporre il ‘rinvio a nuovo ruolo’ della causa, ovvero una sospensione del procedimento in attesa che la Corte di Lussemburgo si pronunci. Questa scelta evita decisioni potenzialmente contrastanti e assicura l’uniforme applicazione del diritto dell’Unione.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza n. 5324/2024 non fornisce una risposta definitiva sul tema del trattenimento straniero, ma rappresenta un momento cruciale nel dialogo tra la giurisdizione nazionale e quella europea. La decisione di attendere il verdetto della Corte di Giustizia UE sottolinea come le normative nazionali in materia di immigrazione debbano costantemente misurarsi con i principi e le direttive comunitarie. La scelta delle Sezioni Unite è un atto di coerenza e rispetto del primato del diritto europeo, che avrà implicazioni significative per tutti i casi futuri riguardanti la detenzione dei richiedenti asilo e l’applicazione della misura della garanzia finanziaria.

Per quale motivo era stato disposto il trattenimento del cittadino straniero?
Il trattenimento era stato disposto in applicazione dell’art. 6-bis del d.lgs. n. 142 del 2015, poiché lo straniero non aveva consegnato il passaporto o un documento equipollente, né aveva prestato l’idonea garanzia finanziaria prevista dalla legge come alternativa.

Quale decisione ha preso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso il merito del ricorso, ma ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, sospendendo di fatto il processo.

Perché la Corte ha deciso di sospendere il giudizio?
La Corte ha sospeso il giudizio perché, in altri casi simili, era già stata sollevata una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla compatibilità della ‘garanzia finanziaria’ con il diritto europeo. La risposta della Corte UE è considerata decisiva anche per questo caso, quindi si è ritenuto opportuno attenderla.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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