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Trasferimento d’azienda: no scatti se lo stipendio sale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13791/2024, ha stabilito un principio chiave in materia di trasferimento d’azienda. Un lavoratore, dopo essere passato a una nuova società a seguito di incorporazione, aveva richiesto il pagamento di differenze retributive, inclusi gli scatti di anzianità maturati, e un inquadramento superiore. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo che la tutela del lavoratore deve essere valutata considerando il trattamento economico globale e non le singole voci retributive. Se la nuova retribuzione complessiva è migliorativa, le singole componenti precedenti, come gli scatti, possono essere legittimamente assorbite, senza che ciò costituisca un peggioramento della condizione del dipendente. Inoltre, è stato ribadito che l’onere di provare i presupposti per un inquadramento superiore spetta interamente al lavoratore.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Trasferimento d’azienda: lo stipendio complessivo prevale sulle singole voci

Nel contesto di un trasferimento d’azienda, la tutela dei diritti dei lavoratori è un principio cardine. Ma cosa accade se il nuovo datore di lavoro, pur applicando un contratto collettivo diverso, garantisce una retribuzione complessiva superiore a quella precedente? Si ha comunque diritto a reclamare singole voci retributive, come gli scatti di anzianità, che non vengono più corrisposte? A questa domanda ha risposto la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 13791 del 17 maggio 2024, stabilendo che la valutazione del trattamento economico deve essere globale e non parcellizzata.

I fatti del caso

La vicenda trae origine dalla domanda di un lavoratore che, in seguito a un’operazione di incorporazione societaria avvenuta nel 2010, era passato alle dipendenze di una nuova azienda. Il lavoratore lamentava il mancato riconoscimento di differenze retributive, in particolare degli scatti di anzianità maturati, e rivendicava il diritto a un inquadramento professionale superiore. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto le sue richieste, evidenziando come, a seguito del passaggio, il lavoratore avesse di fatto beneficiato di un trattamento economico complessivo migliorativo rispetto a quello precedente.

La valutazione globale nel trasferimento d’azienda

Il cuore della controversia giuridica riguardava l’interpretazione dell’art. 2112 del Codice Civile e della normativa europea (Direttiva 77/187/CEE) in materia di mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda. Il lavoratore sosteneva che il diritto agli scatti di anzianità fosse intangibile e dovesse essere mantenuto anche con il nuovo datore di lavoro, indipendentemente dall’aumento della paga base derivante dall’applicazione di un nuovo contratto collettivo.

La Corte di Cassazione ha rigettato questa tesi, confermando l’orientamento consolidato secondo cui la valutazione del rispetto dei diritti del lavoratore non può limitarsi a un confronto tra singole voci retributive. Al contrario, il giudice deve effettuare un apprezzamento globale, confrontando la condizione economica goduta dal dipendente immediatamente prima del trasferimento con quella successiva.

L’onere della prova per l’inquadramento superiore

Un altro punto cruciale affrontato dalla Corte riguarda la domanda di inquadramento in una qualifica superiore. Gli Ermellini hanno ribadito un principio fondamentale del processo del lavoro: spetta al lavoratore che agisce in giudizio l’onere di allegare e provare in modo specifico e dettagliato tutti gli elementi a fondamento della sua richiesta. Non è sufficiente una richiesta generica. Il lavoratore deve:

1. Descrivere analiticamente le mansioni concretamente svolte.
2. Indicare i profili della qualifica superiore rivendicata.
3. Dimostrare la corrispondenza tra le mansioni svolte e i profili della qualifica richiesta.

In assenza di tale specifica allegazione e prova, la domanda non può essere accolta, e i poteri istruttori d’ufficio del giudice non possono sopperire a una carenza probatoria totale della parte.

Le motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione basandosi sul principio, di derivazione europea, che vieta un peggioramento retributivo sostanziale a causa del solo trasferimento. Se il trattamento economico complessivo, valutato globalmente, non solo non è peggiorato ma è addirittura migliorato, non sussiste alcuna violazione dei diritti del lavoratore. La finalità della norma è impedire che il trasferimento si traduca in una posizione meno favorevole, non garantire la cristallizzazione di ogni singola componente della retribuzione precedente. Pertanto, l’assorbimento di voci come gli scatti di anzianità in un trattamento complessivo più vantaggioso è stato ritenuto legittimo. La domanda di inquadramento superiore è stata respinta per difetto di specificità e prova, mentre il motivo relativo a un presunto omesso esame è stato dichiarato inammissibile in applicazione della regola della “doppia conforme”.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame rafforza un importante principio a tutela di entrambe le parti nel rapporto di lavoro in caso di trasferimento d’azienda. Per i lavoratori, la garanzia è che la loro posizione economica complessiva non possa essere peggiorata dall’operazione societaria. Per le aziende, chiarisce che l’armonizzazione dei trattamenti retributivi post-trasferimento è possibile, a condizione che il risultato finale non sia penalizzante per il dipendente. La decisione sottolinea inoltre l’importanza di un approccio rigoroso nell’onere della prova per le richieste di inquadramento superiore, ponendo in capo al lavoratore la responsabilità di dimostrare in modo circostanziato le proprie ragioni.

In un trasferimento d’azienda, ho diritto a mantenere ogni singola voce della mia vecchia busta paga, come gli scatti di anzianità?
No, non necessariamente. Secondo la Corte, ciò che conta è che il trattamento economico complessivo non subisca un peggioramento sostanziale. Se la nuova retribuzione globale è uguale o superiore a quella precedente, singole voci come gli scatti di anzianità possono essere assorbite nel nuovo trattamento.

Se dopo un trasferimento d’azienda la mia retribuzione totale aumenta, posso comunque chiedere le differenze per voci specifiche che non mi vengono più pagate?
No. La sentenza chiarisce che la valutazione deve essere fatta sull’intero trattamento retributivo globale. Se questo migliora, non si può avanzare una pretesa basata su singole componenti del trattamento economico precedente, in assenza di una diminuzione complessiva dello stipendio.

Cosa devo provare in tribunale per chiedere un inquadramento superiore?
Per chiedere un inquadramento superiore, il lavoratore ha l’onere di allegare e provare in modo specifico e dettagliato: le mansioni effettivamente svolte, i profili caratterizzanti la qualifica superiore rivendicata, e la corrispondenza tra le mansioni svolte e quelle previste per il livello superiore. Una richiesta generica, non supportata da prove concrete, è destinata al rigetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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