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Titolo Esecutivo Europeo: errore e revoca certificato

Una società ottiene una sentenza per un credito contestato. Per un errore, il Tribunale emette un Titolo Esecutivo Europeo (TEE), applicabile solo a crediti non contestati, insieme al corretto attestato ex Reg. 1215/2012. Il debitore chiede e ottiene la revoca del TEE errato. La Corte d’Appello conferma la decisione, chiarendo che il Titolo Esecutivo Europeo non può essere rilasciato per crediti contestati e che l’errore ne giustifica la revoca, indipendentemente dalla causa dell’errore.

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Pubblicato il 4 settembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Titolo Esecutivo Europeo: Guida alla Revoca per Errore su Credito Contestato

L’efficacia del Titolo Esecutivo Europeo (TEE) come strumento per la riscossione dei crediti all’interno dell’Unione Europea è indiscutibile, ma il suo utilizzo è vincolato a requisiti stringenti. Una recente decisione della Corte d’Appello di Roma fa luce sulle conseguenze di un’errata emissione di tale certificato, in particolare quando il credito sottostante è stato oggetto di contestazione. Analizziamo come un errore procedurale possa portare alla revoca del TEE e quali sono le differenze con altri strumenti di esecuzione europei.

I Fatti del Caso: Dalla Sentenza all’Errore sul Certificato

Una società operante nel settore media, dopo aver ottenuto una sentenza di condanna per la violazione di diritti d’autore contro un gruppo societario, si attivava per rendere esecutiva la decisione in un altro Stato membro dell’UE. A tal fine, presentava al Tribunale di Roma un’istanza per il rilascio di un certificato europeo.

Tuttavia, a causa di un errore, il Tribunale emetteva non solo il corretto “Attestato” previsto dal Regolamento UE n. 1215/2012 (applicabile ai crediti contestati), ma anche un certificato di Titolo Esecutivo Europeo ai sensi del Regolamento CE n. 805/2004. Quest’ultimo, però, può essere rilasciato esclusivamente per crediti “non contestati”. I debitori, che si erano difesi in giudizio e avevano persino appellato la sentenza, rilevavano l’errore e chiedevano la revoca del TEE. Il Tribunale accoglieva la loro richiesta e la società creditrice proponeva reclamo alla Corte d’Appello.

La Distinzione Cruciale: Titolo Esecutivo Europeo vs. Attestato Bruxelles I bis

Per comprendere la decisione della Corte, è fondamentale distinguere due strumenti normativi europei:

* Regolamento (CE) n. 805/2004: Istituisce il Titolo Esecutivo Europeo (TEE). È uno strumento potente che elimina quasi ogni ostacolo all’esecuzione transfrontaliera, ma il suo campo di applicazione è limitato ai soli crediti che non sono mai stati contestati dal debitore nel corso del procedimento giudiziario.
* Regolamento (UE) n. 1215/2012 (Bruxelles I bis): Disciplina in generale il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie. Prevede, all’art. 53, il rilascio di un “Attestato” che certifica l’esecutività della decisione nello Stato d’origine. Questo strumento si applica anche alle decisioni emesse al termine di un procedimento contenzioso, in cui il credito è stato contestato.

Nel caso in esame, il credito era palesemente contestato, rendendo inapplicabile il Regolamento sul TEE.

La Decisione della Corte d’Appello sulla Revoca del Titolo Esecutivo Europeo

La Corte d’Appello di Roma ha rigettato il reclamo della società creditrice, confermando la revoca del certificato di Titolo Esecutivo Europeo. La Corte ha stabilito che la presenza di una contestazione sul merito del credito rappresenta un ostacolo insormontabile all’emissione del TEE. L’errore del Tribunale nel rilasciare tale certificato era quindi palese e la sua revoca un atto dovuto.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha chiarito che, indipendentemente dal fatto che l’errore fosse stato innescato da una richiesta impropria della parte creditrice o da una svista del giudice, il risultato non cambia. Il Tribunale, una volta adito dai debitori ai sensi dell’art. 10 del Regolamento n. 805/2004 (che prevede appunto la “Rettifica o revoca del certificato”), aveva il dovere di revocare il TEE emesso in assenza del presupposto fondamentale della non contestazione. La Corte ha inoltre precisato che la revoca del TEE non inficiava in alcun modo la validità e l’efficacia dell’altro certificato, l'”Attestato” ex art. 53 Reg. 1215/2012, che era stato correttamente rilasciato e rimaneva valido per l’esecuzione della sentenza.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia ribadisce l’importanza di utilizzare correttamente gli strumenti processuali europei. I creditori devono prestare la massima attenzione a richiedere il certificato corretto in base alla natura del credito (contestato o non contestato). L’emissione di un Titolo Esecutivo Europeo per un credito contestato è un errore grave che può essere facilmente sanato con la revoca, vanificando gli sforzi del creditore e potenzialmente esponendolo al pagamento delle spese legali. La decisione sottolinea la rigidità dei presupposti del TEE, pensati per accelerare l’esecuzione solo in casi di debiti certi e non controversi.

Quando può essere emesso un Titolo Esecutivo Europeo (TEE)?
Il TEE può essere rilasciato esclusivamente per decisioni giudiziarie che accertano crediti non contestati, in conformità con quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 805/2004.

Cosa succede se un Titolo Esecutivo Europeo viene emesso per errore per un credito contestato?
Il certificato deve essere revocato. La Corte ha confermato che l’emissione in violazione del requisito della “non contestazione” costituisce un errore che ne impone la revoca su richiesta della parte interessata, ai sensi dell’art. 10 del Regolamento n. 805/2004.

Qual è la differenza tra il Titolo Esecutivo Europeo e l’attestato del Regolamento 1215/2012?
Il Titolo Esecutivo Europeo (Reg. 805/2004) si applica solo a crediti non contestati e permette un’esecuzione quasi automatica. L’attestato ex art. 53 del Regolamento 1215/2012, invece, certifica l’esecutività di qualsiasi decisione in materia civile e commerciale, inclusi i crediti contestati, al fine di facilitarne il riconoscimento e l’esecuzione negli altri Stati membri.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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