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Termine notifica verbale: da quando decorre?

Una società di trasporti ha impugnato una multa per violazione dei tempi di guida, sostenendo che il verbale fosse stato notificato oltre i 90 giorni. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che il termine notifica verbale, in caso di illeciti accertati tramite analisi di dati come quelli del cronotachigrafo, non decorre dalla data della violazione, ma dal momento in cui l’autorità ha completato le verifiche e ha potuto accertare effettivamente l’infrazione.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Termine Notifica Verbale: La Cassazione Chiarisce la Decorrenza per Multe da Cronotachigrafo

Il rispetto del termine notifica verbale di 90 giorni è un pilastro fondamentale nel diritto sanzionatorio stradale. Ma cosa succede quando una violazione non è immediatamente evidente e richiede un’analisi tecnica successiva? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, in particolare per le infrazioni rilevate tramite l’esame dei dati del cronotachigrafo.

I Fatti del Caso: La Multa e il Ricorso

Una società di autotrasporti riceveva la notifica di un verbale di contravvenzione per la violazione dell’articolo 174 del Codice della Strada. All’azienda veniva contestato che uno dei suoi veicoli aveva circolato per oltre quattro ore e mezza consecutive senza effettuare le pause di guida prescritte dalla legge. La violazione era stata commessa in una data specifica, ma era emersa solo in seguito a un controllo su strada avvenuto dieci giorni dopo. Durante tale controllo, le autorità avevano scaricato i dati dal cronotachigrafo del mezzo e, dopo un’attenta analisi completata circa un mese dopo, avevano formalmente accertato l’infrazione.

La società decideva di opporsi al verbale, sostenendo che la notifica fosse tardiva. Secondo la sua tesi, il termine di 90 giorni avrebbe dovuto iniziare a decorrere dalla data in cui l’infrazione era stata materialmente commessa, e non dalla data del successivo accertamento. Sia in primo grado che in appello, i giudici davano torto all’azienda, che decideva quindi di ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte e il Principio di Diritto

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la validità dell’operato dell’amministrazione. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato: la data di accertamento di una violazione amministrativa, da cui decorre il termine per la notifica, non coincide con la data di commissione del fatto quando, per verificare l’illecito, sono necessarie indagini complesse o analisi di dati.

In casi come questo, dove la violazione emerge solo dall’esame dei dati del cronotachigrafo, il momento dell’accertamento si sposta in avanti. Non è la data del fatto né quella del semplice download dei dati, ma quella in cui l’organo accertatore conclude le sue analisi e ha un quadro chiaro della violazione.

Le Motivazioni: Perché il termine notifica verbale decorre dall’accertamento?

La Corte ha spiegato che il ragionamento si fonda sulla logica e sulla normativa vigente. L’articolo 201 del Codice della Strada prevede un termine di 90 giorni dall’accertamento. Nel momento in cui il camionista commetteva l’infrazione, la violazione era ‘ignota’ alle autorità. Essa è emersa solo successivamente, grazie a un’operazione che non poteva essere svolta istantaneamente su strada.

Il download dei dati è solo il primo passo. Segue un’analisi che può richiedere tempo, dovendo esaminare registrazioni di diversi giorni per ricostruire l’attività del conducente. Pertanto, la cosiddetta ‘contestazione differita’ è pienamente giustificata. Il dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il conteggio dei 90 giorni, è quello in cui l’amministrazione, completate tutte le verifiche, ha la certezza giuridica che l’infrazione sia avvenuta. Nel caso specifico, questo momento coincideva con la data in cui gli uffici competenti avevano terminato l’esame dei dati estratti, quasi un mese dopo il controllo su strada. Calcolando da quella data, la notifica del verbale risultava tempestiva.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Aziende e Automobilisti

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Per tutte le violazioni che non possono essere contestate immediatamente (come quelle rilevate da autovelox che richiedono la verifica delle immagini, o, come in questo caso, dall’analisi del cronotachigrafo), il termine notifica verbale inizia a decorrere non da quando si preme l’acceleratore, ma da quando l’autorità ha in mano tutti gli elementi per formalizzare la sanzione. Questo principio garantisce all’amministrazione il tempo ‘ragionevole e necessario’ per svolgere le indagini tecniche, senza pregiudicare il diritto di difesa del cittadino, che riceverà un verbale fondato su un accertamento completo e ponderato.

Da quando decorrono i 90 giorni per la notifica di una multa accertata tramite cronotachigrafo?
Il termine di 90 giorni non decorre dalla data in cui è stata commessa la violazione, ma dal giorno in cui l’autorità amministrativa completa l’analisi dei dati estratti dal cronotachigrafo e accerta formalmente l’esistenza dell’infrazione.

Perché la contestazione della violazione non è stata immediata?
La contestazione non poteva essere immediata perché la violazione, consistente nel superamento dei tempi di guida, non era evidente al momento del controllo su strada. La sua esistenza poteva essere verificata solo a seguito di un’attenta analisi dei dati registrati dal cronotachigrafo, un’operazione che richiede tempo e non può essere effettuata sul posto.

La querela di falso contro la data di notifica era rilevante ai fini della decisione?
No, la Corte ha ritenuto irrilevante la querela di falso presentata dalla società contro la data di spedizione del verbale. Anche se si fosse considerata la data successiva indicata dalla ricorrente, la notifica sarebbe comunque rientrata nel termine di 90 giorni, calcolato a partire dalla data di effettivo accertamento della violazione da parte dell’amministrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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