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Taratura Autovelox: Quando è Valida la Multa?

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un automobilista multato per eccesso di velocità rilevato tramite un sistema di controllo elettronico. La Corte ha stabilito che, a fronte della contestazione, l’Amministrazione ha l’onere di provare l’avvenuta taratura autovelox e l’omologazione del dispositivo. Tuttavia, il ricorso del cittadino è stato giudicato inammissibile perché generico e contraddittorio, confermando la validità della sanzione basata sui certificati prodotti dalla Prefettura.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Taratura Autovelox: La Cassazione Chiarisce l’Onere della Prova

L’affidabilità degli strumenti di rilevazione della velocità è un tema centrale nel contenzioso stradale. La corretta taratura autovelox è un requisito fondamentale per la legittimità delle sanzioni, come ribadito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Questa decisione offre importanti chiarimenti su come deve essere provata la funzionalità dell’apparecchio e sui limiti delle contestazioni sollevate dall’automobilista.

I Fatti del Caso: Una Multa Contestata

Un automobilista veniva sanzionato per eccesso di velocità, rilevato da un’apparecchiatura di controllo. L’interessato decideva di impugnare il verbale, ottenendo in un primo momento l’annullamento della sanzione da parte del Giudice di Pace. Quest’ultimo aveva ritenuto fondata la doglianza relativa alla mancata taratura annuale del dispositivo.

La Prefettura, tuttavia, proponeva appello e il Tribunale ribaltava la decisione. Secondo il giudice di secondo grado, l’Amministrazione aveva fornito prove sufficienti: il decreto di omologazione, un certificato di taratura e un verbale di verifica di funzionalità, tutti antecedenti alla data dell’infrazione. Di fronte a questa documentazione, spettava all’automobilista fornire la prova contraria del malfunzionamento, prova che non era stata data. L’automobilista ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso dell’automobilista inammissibile, confermando di fatto la validità della multa. La decisione non entra nel merito della corretta esecuzione tecnica della taratura, ma si concentra sulla correttezza procedurale del ricorso presentato, ritenendolo carente sotto diversi profili.

Le Motivazioni: La Corretta Taratura Autovelox e i Limiti del Ricorso

La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati sia dalla Corte Costituzionale che dalla stessa giurisprudenza di legittimità.

1. L’Obbligo di Verifica Periodica: Viene richiamata la sentenza della Corte Costituzionale n. 113/2015, che ha sancito l’obbligo di sottoporre a verifiche periodiche di funzionalità e taratura tutte le apparecchiature di misurazione della velocità. Questa verifica è essenziale per garantire l’affidabilità dei risultati e tutelare il diritto di difesa del cittadino. La mancanza di tali controlli pregiudica l’attendibilità dello strumento.

2. L’Onere della Prova a Carico dell’Amministrazione: In caso di contestazione da parte del sanzionato, spetta all’Amministrazione dimostrare l’avvenuta omologazione iniziale e la periodica taratura autovelox. Nel caso di specie, il Tribunale aveva correttamente rilevato che la Prefettura aveva prodotto i documenti necessari (omologazione, certificato di taratura e verifica di funzionalità).

3. L’Inammissibilità di un Ricorso Generico e Contraddittorio: Il punto cruciale della decisione risiede nella valutazione del ricorso dell’automobilista. La Cassazione lo ha ritenuto inammissibile per due motivi principali:
* Contraddittorietà: Il ricorrente prima sosteneva che la taratura annuale non fosse mai avvenuta, per poi affermare che era stata eseguita ma in modo irregolare (senza parametri di riferimento e da un soggetto non accreditato). Questa contraddizione indebolisce la linea difensiva.
* Genericità: La contestazione sulla validità della taratura e la presunta omessa pronuncia del Tribunale su alcuni punti sono state formulate in modo troppo generico. Per un ricorso in Cassazione, non è sufficiente lamentare un errore, ma è necessario indicare in modo specifico e dettagliato il “fatto storico decisivo” che il giudice precedente avrebbe omesso di esaminare, e le precise domande o eccezioni che sarebbero state ignorate, dimostrandone la decisività. Il ricorrente non ha soddisfatto questi rigorosi requisiti procedurali.

Conclusioni: Cosa Imparare da Questa Sentenza

Questa ordinanza fornisce due importanti lezioni pratiche. Per le Pubbliche Amministrazioni, conferma l’assoluta necessità di mantenere e produrre in giudizio tutta la documentazione che attesti l’omologazione e le verifiche periodiche dei dispositivi di rilevamento della velocità. Per i cittadini, chiarisce che una contestazione per essere efficace, soprattutto in sede di legittimità, non può essere generica o basata su mere supposizioni. È necessario formulare censure specifiche, precise e supportate da elementi concreti, evitando argomentazioni contraddittorie. In assenza di una contestazione strutturata secondo le regole processuali, la prova documentale fornita dall’Amministrazione è sufficiente a fondare la legittimità della sanzione.

È sempre necessaria la taratura periodica degli autovelox?
Sì, la Corte Costituzionale ha stabilito che tutte le apparecchiature impiegate per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura per garantirne l’affidabilità.

A chi spetta dimostrare che l’autovelox è stato calibrato correttamente?
In caso di contestazione da parte del cittadino sanzionato, spetta all’Amministrazione che ha emesso il verbale fornire la prova positiva sia dell’omologazione iniziale dello strumento sia della sua periodica taratura.

È sufficiente per un automobilista affermare genericamente che la taratura non è valida per annullare una multa?
No. Questa ordinanza chiarisce che un motivo di ricorso basato su affermazioni generiche, contraddittorie o non specifiche sulla validità della taratura è inammissibile. Per contestare efficacemente, soprattutto in Cassazione, è necessario formulare censure precise e dettagliate, rispettando i rigorosi requisiti previsti dal codice di procedura civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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