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TAN determinabile: quando il contratto di mutuo è valido

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13556/2024, ha stabilito che un contratto di finanziamento è valido anche se non indica esplicitamente il Tasso Annuo Nominale (TAN), a condizione che questo sia chiaramente ricavabile. Se il contratto e il piano di ammortamento allegato contengono tutti gli elementi necessari per calcolare il tasso, come l’indice di riferimento per i tassi variabili, il requisito di determinabilità è soddisfatto, rendendo il TAN determinabile e il contratto legittimo.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

TAN non indicato nel contratto di mutuo? Ecco quando è valido

L’indicazione chiara delle condizioni economiche in un contratto di finanziamento è cruciale per la tutela del consumatore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema molto dibattuto: la validità di un contratto di mutuo in cui il Tasso Annuo Nominale (TAN) non è esplicitamente indicato, ma risulta essere un TAN determinabile. Questa decisione chiarisce che l’assenza formale del TAN non comporta automaticamente la nullità del contratto, a patto che sia possibile ricavarlo in modo inequivocabile da altri elementi contrattuali.

I Fatti del Caso: Un Finanziamento Contestato

Un cliente aveva stipulato un contratto di finanziamento per un importo significativo. Successivamente, dopo aver estinto anticipatamente il debito, ha contestato la validità della clausola relativa agli interessi. La sua tesi si basava sul fatto che il contratto indicava solo il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), ma ometteva l’indicazione specifica del TAN. Sostenendo la nullità di tale clausola per indeterminatezza, il cliente chiedeva la restituzione delle somme versate a titolo di interessi, calcolate secondo il tasso sostitutivo previsto dalla legge.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto la sua richiesta, dichiarando nulla la clausola. Tuttavia, la Corte di Appello ha ribaltato la decisione, ritenendo il contratto valido. Il caso è quindi giunto all’attenzione della Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione e il principio del TAN determinabile

La Suprema Corte ha respinto il ricorso del cliente, confermando la validità del contratto. Il principio cardine della decisione è che non è necessaria l’espressa indicazione numerica del tasso di interesse se questo è oggettivamente determinabile attraverso altri elementi presenti nel contratto e nei suoi allegati.

Il Ruolo del TAEG e la Determinabilità del Tasso

La Corte ha ribadito un concetto consolidato: il TAEG (o ISC – Indicatore Sintetico di Costo) definisce il costo complessivo del finanziamento, ma la sua omissione non rientra tra le cause di nullità previste dall’art. 117 del Testo Unico Bancario. Per quanto riguarda il TAN, la sua validità è legata al requisito della ‘determinabilità’, sancito dall’art. 1346 del codice civile.

Questo significa che il contratto deve fornire tutti i criteri necessari per calcolare il tasso in modo univoco. Nel caso specifico, anche se il TAN non era scritto a chiare lettere, poteva essere desunto senza ambiguità.

L’Importanza del Piano di Ammortamento

Un elemento decisivo è stato il piano di ammortamento, allegato al contratto e sottoscritto da entrambe le parti. Questo documento, integrando le condizioni contrattuali, forniva tutti i dati necessari per calcolare il TAN, inclusi gli elementi per un tasso variabile come l’indice di riferimento (in questo caso, l’Euribor). La Corte d’Appello aveva correttamente accertato che, combinando le informazioni del contratto e del piano di ammortamento, si poteva ricostruire con precisione il tasso applicato.

Le Motivazioni della Sentenza: Chiarezza e Prevedibilità

Le motivazioni della Corte si fondano sul principio della ‘determinabilità per relationem’. L’obbligo di forma scritta per i tassi di interesse non impone necessariamente di indicare una cifra esatta, ma richiede che il contratto contenga un richiamo a criteri prestabiliti ed elementi oggettivi che permettano una determinazione certa e concreta del tasso. Il contratto, integrato dal piano di ammortamento, soddisfaceva pienamente questo requisito, garantendo la trasparenza e la prevedibilità del costo del finanziamento per il cliente.

Conclusioni: Cosa Cambia per i Mutuatari

Questa ordinanza conferma che la validità di un contratto di finanziamento non si basa su un formalismo rigido, ma sulla sostanza della trasparenza. Per i mutuatari, ciò significa che la semplice assenza del TAN non è sufficiente per impugnare un contratto. È necessario verificare se, leggendo attentamente il contratto e tutti i suoi allegati (in particolare il piano di ammortamento), sia possibile calcolare il tasso in modo oggettivo. La presenza di tutti gli elementi di calcolo, anche se non sintetizzati nel valore finale del TAN, è sufficiente a rendere la pattuizione degli interessi valida ed efficace.

La mancata indicazione esplicita del TAN in un contratto di mutuo lo rende nullo?
No, secondo questa ordinanza, la mancata indicazione esplicita non rende automaticamente nullo il contratto, a condizione che il tasso sia oggettivamente determinabile sulla base degli elementi presenti nel contratto e nei suoi allegati, come il piano di ammortamento.

È sufficiente indicare solo il TAEG (o ISC) nel contratto di finanziamento?
L’indicazione del TAEG/ISC è importante perché definisce il costo complessivo del finanziamento, ma non sostituisce la necessità che il tasso di interesse (TAN) sia determinato o determinabile. La validità della clausola sugli interessi dipende dalla possibilità di calcolare il TAN in modo univoco, non dalla sola presenza del TAEG.

Il piano di ammortamento può essere usato per determinare il tasso d’interesse?
Sì, il piano di ammortamento, se allegato al contratto e sottoscritto dalle parti, è considerato parte integrante dell’accordo. Se contiene tutti i dati necessari per calcolare il tasso (come numero di rate, importo di ciascuna, incidenza degli interessi e del capitale, indici di riferimento per i tassi variabili), può essere utilizzato per soddisfare il requisito di determinabilità del TAN.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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