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Tabelle Milano: guida al risarcimento del danno

In un caso di sinistro stradale, la Corte d’Appello di Roma ha riformato una sentenza di primo grado, stabilendo l’obbligo di utilizzare le Tabelle Milano per la liquidazione del danno non patrimoniale. Questa decisione ha comportato un aumento significativo del risarcimento per la persona danneggiata, ribadendo che tali tabelle costituiscono il parametro di riferimento a livello nazionale per garantire un trattamento equo e uniforme. La sentenza chiarisce inoltre il corretto metodo di calcolo per interessi, rivalutazione monetaria e detrazione degli acconti versati.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Tabelle Milano: la Guida Definitiva al Risarcimento del Danno non Patrimoniale

Quando si subisce un danno alla persona, specialmente a seguito di un sinistro stradale, una delle questioni più complesse è determinare il giusto risarcimento. La recente sentenza della Corte d’Appello di Roma fa luce su un punto fondamentale: l’applicazione delle Tabelle Milano come criterio guida a livello nazionale. Questo provvedimento non solo chiarisce quale strumento utilizzare per una liquidazione equa, ma offre anche preziose indicazioni sul calcolo di interessi, rivalutazione e spese legali.

I Fatti del Caso: Un Sinistro Stradale e la Controversia sul Risarcimento

Il caso ha origine da un sinistro stradale avvenuto nel 2010, in cui una persona ha subito lesioni significative a causa della condotta di guida di un autobus. Il tribunale di primo grado aveva riconosciuto la piena responsabilità del conducente del mezzo pubblico, condannando la società di trasporti e la sua compagnia di assicurazione al risarcimento dei danni.

La Decisione di Primo Grado: L’Applicazione delle Tabelle Romane

Il primo giudice aveva liquidato il danno in 67.000,00 euro, utilizzando le tabelle elaborate dal Tribunale di Roma. Tuttavia, la persona danneggiata aveva richiesto l’applicazione delle Tabelle Milano, sostenendo che queste avrebbero garantito un risarcimento più cospicuo e, soprattutto, più in linea con i principi stabiliti dalla Corte di Cassazione.

I Motivi dell’Appello e l’Importanza delle Tabelle Milano

La persona danneggiata ha presentato appello, contestando diversi aspetti della sentenza di primo grado. La critica principale riguardava proprio la mancata applicazione delle Tabelle Milano.

La Corretta Liquidazione del Danno

L’appellante ha dimostrato che, utilizzando i parametri milanesi, il risarcimento per il danno non patrimoniale sarebbe stato notevolmente superiore. La giurisprudenza di legittimità ha infatti più volte affermato che le tabelle del tribunale di Milano costituiscono il riferimento per una valutazione equitativa e uniforme su tutto il territorio nazionale.

Il Calcolo degli Interessi e della Rivalutazione

Un altro punto cruciale dell’appello riguardava l’errato calcolo del cosiddetto lucro cessante, ovvero il danno derivante dal ritardo nel pagamento. Il primo giudice aveva liquidato una somma onnicomprensiva, senza distinguere tra sorte capitale, rivalutazione monetaria e interessi, in contrasto con i principi consolidati della Cassazione a Sezioni Unite.

Le Spese Stragiudiziali e Legali

Infine, l’appello lamentava la mancata liquidazione delle spese sostenute per l’assistenza legale nella fase precedente al giudizio (stragiudiziale) e l’ingiustificata compensazione parziale delle spese processuali.

Le Motivazioni della Corte d’Appello

La Corte d’Appello di Roma ha accolto gran parte delle doglianze dell’appellante, riformando la decisione iniziale. I giudici hanno ribadito che l’applicazione delle Tabelle Milano è necessaria per garantire uniformità di trattamento e conformità ai principi di valutazione equitativa del danno biologico. La Corte ha quindi ricalcolato il danno, riconoscendo una somma totale di 125.700,00 euro per il solo danno non patrimoniale, a cui si aggiungono le spese mediche.

La Corte ha inoltre specificato che la richiesta di ‘personalizzazione’ del danno, cioè un aumento rispetto ai valori standard tabellari, può essere accolta solo in presenza di conseguenze ‘anomale o del tutto peculiari’, che nel caso di specie non sono state ritenute sussistenti. È stato anche accolto il motivo relativo al calcolo degli interessi, ordinando una complessa operazione di devalutazione e successiva rivalutazione annuale della somma dovuta, al netto dell’acconto già percepito.

Infine, la Corte ha riconosciuto il diritto al rimborso delle spese stragiudiziali e ha eliminato la compensazione delle spese legali, ponendole interamente a carico delle parti soccombenti.

Le Conclusioni

Questa sentenza è di grande importanza pratica perché riafferma con forza diversi principi cardine in materia di risarcimento del danno. Innanzitutto, consolida il ruolo delle Tabelle Milano come parametro di riferimento nazionale, spingendo verso una maggiore prevedibilità e uniformità delle decisioni giudiziarie. In secondo luogo, fornisce una guida chiara sulle complesse modalità di calcolo del danno da ritardo e sulla gestione degli acconti. Infine, tutela il diritto del danneggiato a veder ristorate tutte le spese sostenute, comprese quelle per l’assistenza legale pre-causa, riaffermando il principio generale della soccombenza.

Quali tabelle si devono usare per liquidare il danno non patrimoniale da sinistro stradale?
La Corte d’Appello conferma che le Tabelle Milano costituiscono il parametro normativo di riferimento a livello nazionale per la valutazione equitativa e uniforme del danno non patrimoniale, garantendo parità di trattamento.

La personalizzazione del danno è sempre riconosciuta?
No. Un aumento del risarcimento standard previsto dalle tabelle (personalizzazione) è giustificato solo in presenza di conseguenze lesive anomale e del tutto peculiari, che devono essere specificamente allegate e provate dalla persona danneggiata.

Come si calcola il risarcimento quando è stato versato un acconto?
Si deve prima calcolare il danno totale alla data della liquidazione. Successivamente, sia il danno totale sia l’acconto versato devono essere devalutati alla data del sinistro. Si sottrae l’acconto devalutato dal danno devalutato e, sulla somma residua, si calcolano rivalutazione e interessi anno per anno fino al saldo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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