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Stato di adottabilità: valutazione attuale è decisiva

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che dichiarava tre minori adottabili, stabilendo che la valutazione dello stato di adottabilità deve basarsi su elementi attuali e concreti. La decisione della corte d’appello, fondata su informazioni datate e senza aver considerato i recenti cambiamenti nella vita del padre, è stata ritenuta illegittima. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame che tenga conto della situazione presente, ribadendo che l’adozione è una misura estrema da applicare solo quando l’incapacità genitoriale è irreversibile e ogni tentativo di supporto è fallito.

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Stato di adottabilità: la Cassazione richiede una valutazione attuale e concreta

La dichiarazione dello stato di adottabilità di un minore è uno degli atti più delicati e incisivi del diritto di famiglia, poiché recide in modo definitivo il legame con la famiglia d’origine. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: tale decisione non può basarsi su informazioni superate, ma deve fondarsi su una valutazione attuale, concreta e approfondita della situazione, considerando ogni possibile cambiamento e percorso di recupero delle capacità genitoriali. Analizziamo insieme questo importante caso.

I Fatti del Caso: la dichiarazione di adottabilità di tre fratelli

La vicenda ha origine dalla dichiarazione di adottabilità di tre fratelli, emessa dal Tribunale per i minorenni. La decisione era motivata dalla grave incapacità dei genitori di prendersi cura dei figli. La madre era affetta da patologie che ne compromettevano la stabilità, mentre il padre si trovava in una situazione di grave disagio sociale e familiare. Inizialmente, i minori erano stati collocati in una comunità insieme alla madre. Successivamente, a causa del deterioramento della relazione tra i genitori e di episodi di maltrattamento da parte della madre, il Tribunale aveva disposto l’allontanamento dei figli e il loro collocamento presso famiglie affidatarie, con divieto di contatti con i genitori. Nel frattempo, il padre aveva iniziato un nuovo percorso di vita, trovando un lavoro, una nuova compagna e una nuova abitazione.

L’Appello e il ricorso in Cassazione del padre

Nonostante i cambiamenti positivi nella sua vita, la Corte d’Appello confermava la sentenza di primo grado, rigettando l’istanza del padre. La Corte territoriale riteneva provato lo stato di abbandono dei minori, basandosi sull’accertata e ‘irreversibile’ incapacità del padre di svolgere il proprio ruolo genitoriale. Contro questa decisione, il padre ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando che la Corte d’Appello avesse fondato la propria decisione su elementi vecchi e non più rappresentativi della sua attuale condizione, senza disporre un nuovo accertamento peritale (C.T.U.) e senza valutare concretamente la sua evoluzione personale, lavorativa e abitativa.

La Decisione della Cassazione: lo stato di adottabilità richiede una valutazione attuale

La Corte di Cassazione ha accolto le ragioni del padre, annullando la sentenza d’appello e rinviando la causa a un nuovo esame. I giudici supremi hanno sottolineato che la valutazione sulla capacità genitoriale non può cristallizzarsi nel tempo, ma deve essere dinamica e sempre attenta ai cambiamenti.

Le motivazioni: perché la sentenza d’appello è stata annullata

La Corte ha rilevato diverse criticità nella decisione impugnata. In primo luogo, la valutazione negativa sul padre si basava su circostanze risalenti a diversi anni prima (2020-2021), mentre la sentenza d’appello era del 2024. In questo lasso di tempo, la situazione del ricorrente era palesemente cambiata: aveva un lavoro stabile, una nuova compagna disposta a supportarlo e un’abitazione adeguata ad accogliere i figli. Questi elementi non erano stati adeguatamente ponderati.

Inoltre, la Corte ha censurato la motivazione generica e apparente della sentenza d’appello, che parlava di ‘limiti cognitivi e intellettivi’ del padre senza però collegarli a specifici comportamenti attuali e pregiudizievoli per i minori. La Cassazione ha ricordato che lo stato di adottabilità costituisce una extrema ratio. Prima di arrivare a una misura così drastica, il giudice ha il dovere di verificare se interventi di sostegno ‘rafforzati’ e adeguati alla specifica situazione possano aiutare il genitore a recuperare le proprie capacità, specialmente in presenza di figli con bisogni complessi.

Infine, la Corte ha evidenziato come non fosse stata fornita una chiara cronologia degli interventi di supporto che sarebbero stati offerti al padre e da lui rifiutati. La dichiarazione di irreversibilità dell’incapacità genitoriale deve essere il risultato del fallimento di un concreto e provato percorso di aiuto, non di una presunzione basata sul passato.

Le conclusioni: le implicazioni pratiche della pronuncia

Questa ordinanza riafferma con forza il diritto del minore a crescere nella propria famiglia d’origine, un diritto che può essere limitato solo in presenza di circostanze eccezionali e irreversibili. La pronuncia insegna che i giudici di merito devono sempre condurre un’istruttoria completa e aggiornata, non potendo fare affidamento su perizie o relazioni dei servizi sociali datate. Ogni cambiamento positivo nella vita di un genitore deve essere seriamente considerato e verificato. La dichiarazione dello stato di adottabilità è legittima solo quando, dopo aver tentato ogni misura di sostegno possibile, si accerta con certezza che il recupero delle capacità genitoriali è impossibile in tempi compatibili con le esigenze di crescita del minore.

Quando può essere dichiarato lo stato di adottabilità di un minore?
Lo stato di adottabilità può essere dichiarato solo come misura estrema (extrema ratio), quando si accerta l’irreversibile non recuperabilità della capacità genitoriale e solo dopo che ogni tentativo di apprestare misure di sostegno e recupero, adeguate ai bisogni dei minori, sia fallito.

Una decisione sullo stato di adottabilità può basarsi su fatti non recenti?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la valutazione deve essere attuale e concreta, basata su indagini e approfondimenti riferiti alla situazione presente e non passata. Una decisione fondata su elementi datati e superati è illegittima.

Cosa deve fare il giudice prima di dichiarare un minore adottabile?
Il giudice deve prioritariamente verificare l’utile praticabilità di un intervento di sostegno diretto a rimuovere le particolari situazioni di difficoltà o disagio familiare. Solo all’esito dell’infruttuoso esperimento di tali interventi ‘rafforzati’ potrà accertare l’irreversibilità del recupero della totale idoneità genitoriale e l’eventuale necessità di recidere il rapporto tra padre e figli.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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