LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Stabilizzazione precari: non sana l’abuso dei termini

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13292/2024, ha stabilito un principio cruciale in materia di pubblico impiego. Anche se un lavoratore precario ottiene la stabilizzazione, questa non cancella il suo diritto al risarcimento per l’abuso subito a causa della reiterazione di contratti a termine. La Corte ha chiarito che la stabilizzazione precari ottenuta tramite una procedura concorsuale non costituisce una misura riparatoria idonea, poiché rappresenta solo una mera ‘chance’ di assunzione e non un effetto diretto e immediato della condotta illecita del datore di lavoro pubblico. La sentenza di merito che aveva negato il risarcimento è stata quindi cassata con rinvio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Stabilizzazione precari: non basta a sanare l’abuso dei contratti a termine

La questione della stabilizzazione precari nel pubblico impiego è da sempre al centro di dibattiti e contenziosi. Molti lavoratori, dopo anni di contratti a tempo determinato, vedono nell’assunzione a tempo indeterminato il giusto epilogo della loro carriera. Ma cosa succede se questa assunzione arriva dopo un periodo di reiterazione abusiva di contratti a termine? La successiva stabilizzazione cancella il diritto del lavoratore a ottenere un risarcimento per il danno subito? Con l’ordinanza n. 13292 del 14 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha fornito una risposta netta, riaffermando un principio fondamentale a tutela dei lavoratori pubblici.

I Fatti del Caso: Il Percorso Giudiziario del Lavoratore

Il caso ha origine dalla vicenda di un lavoratore impiegato presso un’Azienda Ospedaliera con una serie di contratti a tempo determinato. Il Tribunale di primo grado aveva riconosciuto l’illegittimità di tale condotta, condannando l’ente pubblico al risarcimento del danno.

Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione. Il motivo? Nel frattempo, il lavoratore era stato assunto a tempo indeterminato. Secondo i giudici di secondo grado, questa stabilizzazione precari era di per sé una misura sufficiente a sanzionare l’abuso passato, rendendo superflua ogni altra forma di risarcimento. Il lavoratore, non ritenendo giusta questa conclusione, ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: L’efficacia della stabilizzazione dei precari

Il cuore della controversia ruota attorno a una domanda precisa: l’immissione in ruolo di un lavoratore precario ha un’efficacia ‘riparatoria’ tale da annullare il diritto al risarcimento per l’abuso dei contratti a termine? La difesa del lavoratore sosteneva che la stabilizzazione, avvenuta tramite una procedura concorsuale, non poteva essere considerata una diretta conseguenza o una sanzione per l’illecito commesso dall’amministrazione. Si trattava, piuttosto, di un evento separato, che non sanava il danno pregresso.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto le ragioni del lavoratore, cassando la sentenza d’appello. Il ragionamento dei giudici di legittimità è chiaro e si basa su un consolidato orientamento giurisprudenziale.

Il principio cardine è quello della ‘stretta correlazione’. Affinché la stabilizzazione possa essere considerata una misura riparatoria, deve esistere un legame diretto e immediato tra l’abuso commesso dall’amministrazione e l’assunzione a tempo indeterminato. Questa condizione, secondo la Corte, non si verifica quando l’assunzione avviene all’esito di una procedura concorsuale, anche se interamente riservata ai dipendenti precari.

Perché? Perché un concorso, per sua natura, non garantisce l’assunzione. Esso offre al lavoratore precario una mera ‘chance’ di ottenere il posto fisso. L’esito dipende dal superamento di prove e dalla posizione in graduatoria. L’abuso pregresso, in questo scenario, non è la causa diretta dell’assunzione, ma solo un ‘antecedente remoto’ che ha permesso al lavoratore di partecipare al concorso.

La Corte d’Appello ha errato nel non aver indagato sulle specifiche modalità con cui il lavoratore era stato assunto. Ha dato per scontato che la stabilizzazione fosse di per sé una misura satisfattiva, senza verificare se essa fosse l’effetto di un automatismo riparatorio o il risultato di una selezione pubblica. Valorizzando la sola immissione in ruolo, ha violato i principi stabiliti dalla Cassazione e dalla normativa europea (Direttiva 1999/70/CE) a tutela dei lavoratori a termine.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Stabilisce che le pubbliche amministrazioni non possono ‘sanare’ l’abuso nella gestione dei contratti a termine semplicemente bandendo concorsi riservati. Il diritto al risarcimento del danno per il lavoratore che ha subito una reiterazione illegittima di contratti a termine rimane intatto, a meno che la sua assunzione non sia una conseguenza diretta e automatica dell’accertato illecito.

La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questo principio. Per i tanti lavoratori del settore pubblico, questa ordinanza rappresenta una conferma cruciale: la stabilizzazione precari è un diritto, ma non cancella le responsabilità del datore di lavoro per il passato.

Un lavoratore precario che viene assunto a tempo indeterminato ha ancora diritto al risarcimento per l’abuso dei contratti a termine subìto in passato?
Sì, secondo la Corte di Cassazione il diritto al risarcimento permane se l’assunzione a tempo indeterminato non è in ‘stretta correlazione’ con l’abuso. L’immissione in ruolo non è di per sé sufficiente a sanare l’illecito pregresso.

Perché l’assunzione tramite concorso non è considerata una misura sufficiente a sanare l’abuso dei contratti a termine?
Perché una procedura concorsuale, anche se riservata al personale precario, offre solo una ‘mera chance’ di assunzione e non costituisce un effetto diretto e immediato dell’abuso. L’esito dipende dal superamento di una selezione e non è un automatismo riparatorio.

Cosa si intende per ‘stretta correlazione’ tra l’abuso e la stabilizzazione?
Significa che l’assunzione a tempo indeterminato deve essere l’effetto diretto e immediato della condotta abusiva posta in essere dall’amministrazione. Deve esistere un nesso causale immediato tra l’illecito e la stabilizzazione affinché quest’ultima possa avere efficacia riparatoria e sostituire il risarcimento monetario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati