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Spese straordinarie figli: quando serve l’accordo?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17017/2025, interviene sul tema delle spese straordinarie per i figli di genitori separati. La Corte ha stabilito che alcune spese, come i corsi di lingua inglese, pur essendo straordinarie, rispondono a esigenze educative ormai consolidate e non necessitano del preventivo consenso dell’altro genitore, in quanto preminente è l’interesse del minore. La sentenza del Tribunale, che aveva negato il rimborso di tali spese, è stata cassata con rinvio.

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Spese Straordinarie Figli: Il Consenso Non È Sempre Necessario

La gestione delle spese straordinarie per i figli rappresenta una delle fonti più comuni di conflitto tra genitori separati. Capire quando è necessario il preventivo accordo e quando invece si può procedere richiedendo successivamente il rimborso è fondamentale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 17017/2025) offre chiarimenti cruciali, stabilendo che l’interesse superiore del minore prevale sulle formalità, soprattutto per spese ormai entrate nella consuetudine educativa, come i corsi di inglese.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un decreto ingiuntivo ottenuto da una madre per ottenere dall’ex coniuge il rimborso della sua quota di una serie di spese straordinarie sostenute per i figli minori. Tra queste figuravano un corso di lingua inglese, un corso di atletica, visite mediche, il rilascio dei passaporti e la sostituzione della serratura e dell’allarme di casa a seguito di un furto.

Il padre si opponeva al pagamento, contestando la mancanza di un preventivo accordo e la necessità di tali esborsi. Mentre il Giudice di Pace inizialmente confermava il decreto ingiuntivo, il Tribunale di Roma, in sede di appello, riformava la decisione, accogliendo le ragioni del padre e revocando l’ordine di pagamento. Il Tribunale motivava la sua scelta sostenendo una grave carenza motivazionale della prima sentenza e procedendo a un’analisi delle singole voci di spesa, ritenendole in gran parte non necessarie o non concordate. La madre, a questo punto, ha presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sulle Spese Straordinarie

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della madre, cassando la sentenza del Tribunale e rinviando la causa per un nuovo esame. La Suprema Corte ha ritenuto errata e non condivisibile la valutazione del giudice d’appello, fornendo principi guida per la qualificazione e la gestione delle spese straordinarie.

L’Analisi delle Singole Spese

La Corte ha esaminato nel dettaglio le diverse tipologie di spesa contestate:

* Corso di inglese: Il Tribunale lo aveva escluso dalle spese rimborsabili per “non necessità”. La Cassazione ha ribaltato questa visione, definendola generica e in conflitto con l’ordinaria dinamica educativa attuale. L’apprendimento di una lingua straniera, in particolare l’inglese, è considerato un’esigenza oggettiva e consolidata nella società, fondamentale per il futuro formativo e professionale dei minori. Pertanto, la mancanza di accordo preventivo non può bloccare il diritto al rimborso.
* Corso di atletica: Anche in questo caso, la motivazione del Tribunale, che lamentava un possibile ostacolo al diritto di visita del padre, è stata giudicata troppo generica per giustificare il diniego.
* Visite mediche: La Corte ha chiarito che le spese mediche ordinarie e prevedibili non richiedono accordo. Nel caso specifico, una visita ortopedica per una sospetta scoliosi era stata prescritta dal pediatra, un fatto decisivo che il Tribunale aveva ignorato.
* Rilascio passaporti: Trattandosi di documenti pubblici, la loro produzione in giudizio è sufficiente a presumere l’avvenuta spesa.
* Serratura e allarme: Le spese per la sicurezza, sostenute a seguito di un furto, sono state ritenute pienamente giustificate, in quanto rispondono all’interesse primario di tutelare i figli da atti delittuosi.

Le motivazioni

Il principio cardine affermato dalla Corte è che, in tema di spese straordinarie, il genitore collocatario non è sempre tenuto a concordare preventivamente ogni singola spesa. L’obbligo di accordo preventivo vige principalmente per quelle spese che, per rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità, esulano dall’ordinario regime di vita dei figli.

Per tutte le altre, comprese quelle che pur non essendo routinarie sono comunque prevedibili o rispondono a precise esigenze (come corsi di lingua o sportivi, visite specialistiche raccomandate), la mancanza di un accordo preventivo non comporta automaticamente la perdita del diritto al rimborso della quota di spettanza. Il giudice, in caso di disaccordo, deve valutare la rispondenza della spesa all’interesse preminente del minore e al tenore di vita della famiglia.

La Corte ha criticato l’approccio del Tribunale, sottolineando come la sua motivazione fosse non solo generica, ma anche in contrasto con le consuetudini sociali e le reali necessità formative dei minori nel contesto odierno. La decisione di un genitore di iscrivere un figlio a un corso di inglese non è un vezzo, ma un investimento sul suo futuro, e come tale va tutelato.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione rappresenta un importante punto di riferimento per i genitori separati. Essa chiarisce che il criterio guida nella gestione delle spese straordinarie deve essere sempre e solo l’interesse del figlio. Se una spesa è oggettivamente utile e coerente con il percorso di crescita del minore, il dissenso non motivato o pretestuoso di un genitore non può pregiudicare il diritto del figlio a beneficiarne e il diritto dell’altro genitore a ottenere il rimborso pro quota.

Questo principio invita i genitori a un dialogo costruttivo, ma al tempo stesso protegge il genitore che agisce diligentemente per il bene della prole, evitando che ostruzionismi formali possano danneggiare le opportunità di crescita e sviluppo dei figli.

Un corso di inglese per un figlio minore è una spesa straordinaria che richiede sempre il consenso dell’altro genitore?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un corso di inglese risponde a esigenze educative ormai consolidate e considerate ordinarie nella società attuale. Pertanto, la mancanza di un preventivo assenso non determina automaticamente la perdita del diritto al rimborso, dovendo prevalere la valutazione dell’interesse del minore.

Cosa succede se un genitore sostiene una spesa straordinaria senza il preventivo accordo dell’altro?
La mancanza di accordo preventivo non comporta automaticamente la perdita del diritto alla ripetizione della quota di spettanza dell’altro genitore. Il giudice valuterà se la spesa risponde all’interesse preminente del minore e al tenore di vita familiare. L’obbligo di accordo è stringente solo per le spese che per rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità esulano dall’ordinario regime di vita del figlio.

Anche le spese per la sicurezza della casa familiare possono essere considerate nell’interesse dei figli?
Sì. La Corte ha ritenuto che le spese per la sostituzione della serratura e l’installazione di un allarme a seguito di un furto siano da accogliere. Tali costi, infatti, riguardano il rafforzamento delle difese dell’abitazione e rispondono all’esigenza di tutelare i figli da atti delittuosi, rientrando quindi nel loro interesse.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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