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Spese straordinarie condominio: chi paga tra venditore?

La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale riguardo le spese straordinarie condominio in caso di compravendita. L’obbligo di pagamento sorge non con la delibera che approva genericamente i lavori, ma con quella che approva il contratto d’appalto, definendo opere e costi. Di conseguenza, se un immobile viene venduto prima di questa delibera definitiva, l’onere delle spese ricade sull’acquirente, anche se la necessità dei lavori era nota in precedenza. Questa sentenza chiarisce la ripartizione degli oneri tra le parti, a meno di accordi specifici nel contratto di vendita.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Spese Straordinarie Condominio: Chi Paga tra Venditore e Acquirente?

La questione di chi debba sostenere le spese straordinarie condominio in caso di compravendita di un immobile è una fonte frequente di contenzioso. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, stabilendo il momento esatto in cui sorge l’obbligo di pagamento e, di conseguenza, su chi ricade l’onere tra venditore e acquirente. Questo principio è cruciale per la trasparenza e la certezza nei rapporti di compravendita immobiliare.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato riguardava la vendita di un’unità immobiliare. Prima della vendita, avvenuta nel maggio 2008, l’assemblea condominiale aveva approvato una delibera nel novembre 2007 per l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria, resi necessari da un’ordinanza comunale. Tuttavia, la delibera definitiva, con l’approvazione del computo metrico e la scelta dell’impresa, era stata adottata solo nel luglio 2010, quindi ben dopo il passaggio di proprietà.
La Corte d’Appello aveva ritenuto che l’obbligo di pagamento fosse sorto con la prima delibera del 2007, condannando i venditori a tenere indenne l’acquirente dalle somme richieste dal condominio. I venditori hanno quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sulle Spese Straordinarie Condominio

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione della Corte d’Appello, accogliendo il ricorso dei venditori. Gli Ermellini hanno riaffermato un principio consolidato nella giurisprudenza: l’obbligazione di contribuire alle spese per interventi di manutenzione straordinaria sorge nel momento in cui l’assemblea approva la delibera definitiva che autorizza l’esecuzione dei lavori e impegna il condominio verso l’impresa appaltatrice. Una delibera meramente preparatoria o programmatica non è sufficiente a far nascere il debito.

Il Momento Decisivo per l’Obbligo di Pagamento

Per la Suprema Corte, il momento che determina chi deve pagare è quello della delibera che approva l’appalto. Questa delibera deve specificare l’oggetto del contratto (le opere da compiere) e il prezzo, individuando gli elementi costitutivi essenziali dell’accordo con l’impresa. Nel caso di specie, la delibera del 2007 era solo un atto preliminare che prendeva atto di un’ordinanza e approvava un preventivo sommario, senza individuare l’appaltatore né approvare un contratto specifico. L’obbligo di pagamento è quindi sorto solo con la delibera successiva del 2010, quando l’acquirente era già proprietario dell’immobile.

L’Irrilevanza dell’Ordinanza Comunale

La Corte ha inoltre precisato che la presenza di un’ordinanza del sindaco che impone i lavori non altera questo principio. Sebbene l’ordinanza renda i lavori necessari, non sostituisce la volontà dell’assemblea nel decidere come, quando e con chi eseguirli. L’obbligo di contribuzione dei singoli condomini nasce sempre e solo dalla delibera assembleare che approva il contratto d’appalto, e non direttamente dall’atto della pubblica autorità.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla natura costitutiva della delibera di approvazione dell’appalto. Solo con tale atto il condominio assume un’obbligazione giuridicamente vincolante verso terzi (l’impresa) e, di conseguenza, sorge il correlativo debito di contribuzione per i singoli condomini. Le delibere antecedenti, che si limitano a pianificare o a discutere la necessità dei lavori, hanno natura meramente programmatica e non possono essere considerate fonte dell’obbligazione. La Corte distingue nettamente tra il momento in cui si valuta la necessità di un intervento e il momento in cui si delibera concretamente la sua esecuzione, affidandola a un’impresa specifica a un determinato costo. È quest’ultimo atto che fissa l’obbligo di pagamento in capo a chi è condomino in quel preciso istante.

Le conclusioni

La sentenza stabilisce un criterio chiaro e oggettivo per determinare la responsabilità per le spese straordinarie condominio in caso di vendita. L’obbligo ricade su chi è proprietario al momento della delibera assembleare che approva il contratto d’appalto per i lavori. Questo principio protegge l’acquirente da spese deliberate prima del suo acquisto in modo non ancora definitivo e vincolante. Per i venditori, significa che non possono essere chiamati a rispondere per costi la cui entità e esecuzione sono state decise dopo la cessione dell’immobile. Naturalmente, le parti possono sempre accordarsi diversamente nel contratto di compravendita, prevedendo clausole specifiche per la ripartizione di tali oneri.

Quando sorge l’obbligo di pagare le spese per lavori di manutenzione straordinaria in un condominio?
L’obbligo sorge con la data di approvazione della delibera assembleare che dispone l’esecuzione dell’intervento, avendo la stessa valore costitutivo della relativa obbligazione. Non è sufficiente una delibera meramente preparatoria o programmatica, ma occorre quella che approva il contratto d’appalto, determinando l’oggetto e il prezzo.

Chi è tenuto a pagare le spese straordinarie se un immobile viene venduto dopo una delibera preliminare ma prima di quella definitiva di appalto?
In questo caso, l’obbligo di pagamento ricade sull’acquirente, in quanto diventa proprietario prima della delibera che ha valore costitutivo dell’obbligazione, cioè quella che approva l’appalto e i relativi costi in modo definitivo.

Un’ordinanza del sindaco che impone dei lavori modifica la regola su chi deve pagare le spese tra venditore e acquirente?
No, la presenza di un’ordinanza comunale che impone l’esecuzione dei lavori non cambia il principio. L’obbligo di contribuzione per i singoli condomini sorge sempre dalla delibera dell’assemblea che approva l’esecuzione e il contratto, e non direttamente dall’ordine dell’autorità pubblica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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