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Spese stragiudiziali: quando sono risarcibili?

A seguito di un sinistro stradale, una automobilista contesta l’importo offerto dall’assicurazione a titolo di spese stragiudiziali, ritenendolo insufficiente. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, ribadendo un principio fondamentale: le spese stragiudiziali costituiscono un danno emergente e, come tali, il loro rimborso è subordinato alla prova rigorosa della loro utilità, congruità e dell’effettivo esborso da parte del danneggiato.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Spese Stragiudiziali: Onere della Prova e Criteri di Risarcibilità Secondo la Cassazione

Quando si subisce un danno, come in un sinistro stradale, è comune rivolgersi a un legale per gestire la pratica di risarcimento con l’assicurazione. Ma chi paga l’avvocato? Le spese stragiudiziali, ovvero i costi per l’assistenza legale ricevuta prima di un’eventuale causa, sono un punto spesso controverso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sui criteri per ottenere il loro rimborso, sottolineando il rigoroso onere della prova che grava sul danneggiato.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Danno Accessorio

Una automobilista subiva danni alla propria vettura, regolarmente parcheggiata, a causa della collisione con un altro veicolo. La compagnia assicurativa del responsabile, una società estera, dopo le trattative iniziali gestite da un legale per conto della danneggiata, offriva una somma a titolo di risarcimento. Tale somma includeva il ristoro per i danni materiali al veicolo e un importo forfettario di 400,00 euro per le spese legali stragiudiziali.
La proprietaria dell’auto, pur accettando l’indennizzo per il danno al veicolo, riteneva l’importo per le spese legali del tutto inadeguato. Decideva quindi di agire in giudizio per ottenere la differenza, quantificata in oltre 2.000 euro, sostenendo che l’attività del suo avvocato fosse stata complessa e meritasse un compenso maggiore.

Il Percorso Giudiziario: Dal Giudice di Pace alla Cassazione

Sia il Giudice di Pace in primo grado che il Tribunale in sede di appello respingevano la richiesta della danneggiata. Entrambi i giudici di merito hanno considerato l’importo di 400,00 euro offerto dalla compagnia come congruo, data la relativa semplicità della gestione del sinistro. Hanno evidenziato che l’attività del legale si era limitata a poche comunicazioni e che la compagnia assicurativa aveva dimostrato un atteggiamento collaborativo, liquidando il danno in tempi brevi. Inoltre, la danneggiata non aveva fornito prova di aver effettivamente sostenuto un costo superiore per l’assistenza legale ricevuta.
Di fronte a questa doppia sconfitta, la donna proponeva ricorso per Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione: Analisi delle spese stragiudiziali

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, cogliendo l’occasione per ribadire i principi consolidati in materia di rimborso delle spese stragiudiziali.

Spese Stragiudiziali come Danno Emergente

Il punto di partenza è la qualificazione giuridica di tali spese. Esse non sono spese processuali, ma costituiscono una voce del cosiddetto “danno emergente” (art. 1223 c.c.), ovvero una perdita economica diretta e immediata causata dall’illecito. In quanto tale, il loro risarcimento non è automatico ma è soggetto alle stesse regole di qualsiasi altra richiesta di danno.

L’Onere della Prova a Carico del Danneggiato

La Corte ha sottolineato che spetta al danneggiato che ne chiede il rimborso dimostrare rigorosamente tre elementi fondamentali:

1. Utilità: L’intervento del legale doveva essere necessario e utile per la gestione del sinistro, valutando la situazione ex ante, cioè al momento in cui la decisione di avvalersi di un avvocato è stata presa.
2. Congruità: La spesa sostenuta non deve essere esagerata o sproporzionata rispetto alla complessità del caso e all’attività effettivamente svolta. Se il costo è eccessivo, può essere considerato un danno che il danneggiato avrebbe potuto evitare con l’ordinaria diligenza (art. 1227 c.c.).
3. Prova dell’Esborso: Il danneggiato deve allegare e provare non solo di aver conferito l’incarico, ma anche di aver effettivamente pagato la somma richiesta al proprio professionista.

Nel caso specifico, la ricorrente non aveva fornito prove sufficienti su nessuno di questi fronti, limitandosi a contestare la valutazione dei giudici di merito senza specificare quali attività complesse non sarebbero state considerate o senza produrre documentazione a supporto della maggiore spesa.

L’Inammissibilità del Ricorso

Infine, la Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile perché, di fatto, chiedeva alla Corte una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa nel giudizio di legittimità. I giudici di merito avevano già motivato in modo logico e coerente perché la somma di 400,00 euro fosse da ritenersi adeguata, e la ricorrente non aveva sollevato vizi di violazione di legge, ma contestazioni sulla valutazione delle prove.

Conclusioni: Cosa Insegna Questa Ordinanza

Questa decisione rafforza un messaggio chiaro per chiunque si trovi a dover richiedere il risarcimento dei danni a seguito di un illecito: il rimborso delle spese stragiudiziali non è un diritto automatico. Per ottenerlo, è indispensabile non solo che l’assistenza di un legale sia stata oggettivamente utile, ma anche documentare con precisione l’attività svolta e l’effettivo costo sostenuto. L’offerta di una somma da parte dell’assicurazione, se ritenuta congrua dal giudice in base alla semplicità del caso, può essere considerata sufficiente a coprire questo tipo di danno, specialmente in assenza di prove contrarie fornite dal danneggiato.

Le spese legali sostenute prima di iniziare una causa (spese stragiudiziali) sono sempre rimborsabili dall’assicurazione?
No, non sono sempre rimborsabili. Il loro rimborso è soggetto alla dimostrazione che siano state utili, congrue (cioè non esagerate) e necessarie. Devono essere considerate una voce di ‘danno emergente’ e, come tale, la loro necessità e il loro ammontare devono essere provati dal danneggiato.

Cosa deve dimostrare il danneggiato per ottenere il rimborso integrale delle spese stragiudiziali?
Il danneggiato deve provare che l’intervento del legale era necessario per la gestione della pratica, che l’importo richiesto è proporzionato all’attività effettivamente svolta e alla complessità del caso, e deve allegare e dimostrare di aver effettivamente sostenuto tale spesa. La sola richiesta non è sufficiente.

L’offerta di una somma per le spese stragiudiziali da parte dell’assicurazione è vincolante per il giudice?
No, non è vincolante, ma è un elemento che il giudice valuta. Se il giudice ritiene, sulla base delle prove e della semplicità del caso, che l’importo offerto sia congruo a ristorare l’attività legale effettivamente necessaria, può considerarlo sufficiente, specialmente se il danneggiato non fornisce prove concrete che giustifichino una somma maggiore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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