LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Spese processuali rinvio: la Cassazione chiarisce

Un lavoratore contesta la rideterminazione delle spese processuali rinvio da parte della Corte d’Appello dopo una cassazione parziale. La Cassazione rigetta il ricorso, affermando che in base al principio espansivo, il giudice del rinvio ha il potere di regolare nuovamente le spese dell’intero giudizio in base all’esito finale della lite.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Spese Processuali Rinvio: La Cassazione e il Potere del Giudice di Regolare i Costi dell’Intero Giudizio

L’ordinanza in commento affronta una questione cruciale di procedura civile: la gestione delle spese processuali rinvio a seguito di una cassazione parziale. Con questa decisione, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale, ovvero il potere del giudice del rinvio di rideterminare le spese dell’intero processo in base all’esito finale della lite, in virtù del cosiddetto ‘principio espansivo’.

I Fatti di Causa: Un Lungo Contenzioso sul Risarcimento

La vicenda processuale trae origine da una richiesta di risarcimento per danno previdenziale avanzata da un lavoratore nei confronti di una società sua ex datrice di lavoro. Il contenzioso ha attraversato numerosi gradi di giudizio:

1. Primo Grado: Il Tribunale condanna la società al risarcimento.
2. Appello: La Corte d’Appello riduce l’importo del risarcimento.
3. Primo Ricorso in Cassazione: La Suprema Corte accoglie il ricorso del lavoratore, cassa la sentenza d’appello e rinvia la causa ad un’altra sezione della stessa Corte d’Appello.
4. Primo Giudizio di Rinvio: La Corte d’Appello ridetermina il danno.
5. Secondo Ricorso in Cassazione: Anche questa decisione viene cassata con rinvio.
6. Secondo Giudizio di Rinvio: La Corte d’Appello condanna la società al pagamento delle somme, ma procede anche a una nuova e complessiva liquidazione delle spese legali di tutte le fasi del giudizio.

È proprio quest’ultima decisione sulla liquidazione delle spese a essere impugnata dal lavoratore con il ricorso che ha portato all’ordinanza in esame.

Il Ricorso in Cassazione: Il Nodo delle Spese Processuali Rinvio

Il lavoratore lamenta la violazione delle norme sulla liquidazione delle spese (artt. 91 e 92 c.p.c.) e dei parametri forensi (d.m. 55/2014), sostenendo che la Corte d’Appello non avrebbe potuto ricalcolare le spese per l’intero giudizio. L’oggetto del contendere si concentra, quindi, sull’estensione dei poteri del giudice del rinvio in materia di spese legali.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara il ricorso infondato, basando la propria decisione su consolidati principi di diritto processuale.

L’Applicazione del Principio Espansivo (Art. 336 c.p.c.)

Il cuore della motivazione risiede nel ‘principio espansivo’, sancito dall’art. 336 del codice di procedura civile. Secondo tale principio, la cassazione parziale di una sentenza si estende necessariamente alle sue parti dipendenti. La statuizione sulle spese processuali è considerata una parte dipendente dalla decisione di merito. Pertanto, quando la Cassazione annulla la decisione sul merito, anche solo parzialmente, l’annullamento travolge automaticamente anche il capo della sentenza relativo alle spese.

Di conseguenza, il giudice del rinvio non solo può, ma deve provvedere a una nuova e totale regolamentazione delle spese dell’intero processo, tenendo conto dell’esito finale complessivo della lite. La Corte d’Appello ha, quindi, correttamente esercitato questo potere, ricalcolando le spese di tutti i gradi sulla base del criterio della soccombenza finale.

La Carenza di Specificità del Secondo Motivo

Il secondo motivo di ricorso, incentrato sulla presunta errata applicazione dei parametri tariffari, viene rigettato per mancanza di specificità. La Corte rileva che il ricorrente ha genericamente fatto riferimento al ‘giudizio di cassazione’ e al ‘giudizio di rinvio’, senza specificare a quale delle due procedure di legittimità e dei due giudizi di rinvio si riferissero le sue censure. Tale genericità ha impedito alla Corte di valutare nel merito la doglianza.

Le Conclusioni

La Suprema Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità. La decisione rafforza un importante principio procedurale: la cassazione con rinvio, anche se parziale, apre la strada a una riconsiderazione completa delle spese processuali di tutta la causa da parte del giudice del rinvio. Questa pronuncia serve da monito sulla necessità di formulare ricorsi specifici e dettagliati, e chiarisce che la regolamentazione delle spese è strettamente legata all’esito finale della controversia, permettendo al giudice del rinvio di assicurare una coerenza complessiva tra la decisione sul merito e la ripartizione dei costi del processo.

Se la Cassazione annulla solo una parte di una sentenza, cosa succede alla condanna al pagamento delle spese legali?
In base al principio espansivo (art. 336 c.p.c.), l’annullamento parziale si estende anche alla statuizione sulle spese processuali, anche se non specificamente impugnata, perché dipende dalla parte di sentenza annullata.

Il giudice a cui viene rinviata la causa (giudice di rinvio) può modificare le spese legali di tutti i precedenti gradi di giudizio?
Sì, il giudice di rinvio ha il potere e il dovere di rinnovare totalmente la regolamentazione delle spese processuali di tutto il processo, basandosi sull’esito finale complessivo della lite.

Perché il secondo motivo di ricorso, relativo alla violazione dei parametri tariffari, è stato respinto?
È stato respinto perché ritenuto non sufficientemente specifico. Il ricorrente non ha chiarito a quale dei giudizi di legittimità o di rinvio si riferissero le sue censure e non ha fornito gli elementi di fatto necessari per determinare il valore della causa secondo i parametri invocati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati