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Spese giudizio di legittimità: quando sono decise?

Una parte riassume una causa solo per ottenere la condanna della controparte al pagamento delle spese del giudizio di legittimità. La Corte d’Appello dichiara la domanda inammissibile, specificando che le spese giudizio di legittimità devono essere regolate nell’ambito della decisione finale della causa principale, applicando il principio della soccombenza globale, e non attraverso un’azione separata.

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Spese Giudizio di Legittimità: La Decisione Spetta al Giudice del Merito Finale

Quando la Corte di Cassazione annulla una sentenza e rinvia la causa al giudice di merito, sorge una domanda cruciale: chi paga le spese giudizio di legittimità e, soprattutto, quando viene presa questa decisione? Una recente sentenza della Corte d’Appello di Roma fa luce su questo aspetto procedurale, stabilendo che la regolamentazione di tali spese non può avvenire con un’azione autonoma, ma deve attendere l’esito finale della causa principale.

I Fatti del Caso: Il Contesto Procedurale

La vicenda trae origine da un procedimento di famiglia. Inizialmente, il Presidente del Tribunale aveva posto a carico di una parte un assegno di mantenimento per le figlie e l’aveva condannata al pagamento delle spese. La parte soccombente aveva proposto reclamo alla Corte d’Appello, ma anche questo era stato respinto, con un’ulteriore condanna alle spese.

Successivamente, la parte si è rivolta alla Corte di Cassazione, la quale ha accolto parzialmente il ricorso. In particolare, la Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello limitatamente alla statuizione sulle spese della fase di reclamo, rinviando la causa alla stessa Corte d’Appello per una nuova decisione sulle spese giudizio di legittimità.

La Domanda di Riassunzione e le Difese

A questo punto, la parte ricorrente ha “riassunto” il giudizio davanti alla Corte d’Appello con un unico obiettivo: chiedere la condanna della controparte al pagamento delle spese sostenute per il giudizio davanti alla Cassazione. La controparte si è opposta, sostenendo che tale decisione dovesse essere presa solo alla conclusione del giudizio principale di merito, ancora pendente.

La Decisione della Corte d’Appello sulle spese giudizio di legittimità

La Corte d’Appello di Roma ha dichiarato la domanda inammissibile. I giudici hanno chiarito un principio fondamentale della procedura civile: la regolamentazione delle spese processuali, incluse quelle della fase di Cassazione, deve seguire l’esito complessivo del giudizio.

Il Principio della Soccombenza Globale

Il cardine della decisione è il principio della “soccombenza globale”. Questo significa che per stabilire chi deve pagare le spese, il giudice non deve guardare all’esito delle singole fasi o dei singoli incidenti processuali, ma deve valutare chi, alla fine dell’intero percorso giudiziario, risulta essere la parte vincitrice e chi la parte perdente.

le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione di inammissibilità spiegando che il giudice del rinvio, quando è chiamato a pronunciarsi sulle spese del giudizio di legittimità, deve farlo applicando il principio della soccombenza all’esito globale del processo. Il procedimento di reclamo contro l’ordinanza presidenziale, così come il successivo ricorso in Cassazione, costituiscono fasi incidentali rispetto al giudizio principale di merito. Di conseguenza, la sede corretta per la richiesta di regolamentazione di tali spese non è un autonomo giudizio di riassunzione, ma il giudizio di merito nel corso del quale è stata emessa l’ordinanza originaria. Instaurare un procedimento separato solo per le spese frammenterebbe inutilmente il giudizio e andrebbe contro la logica processuale che vuole una liquidazione unitaria delle spese alla fine della contesa. Per questo motivo, la domanda è stata dichiarata inammissibile e le spese del giudizio di riassunzione sono state compensate tra le parti, data la natura della decisione in rito.

le conclusioni

La pronuncia offre un’importante lezione pratica: non è possibile avviare un’azione legale autonoma con il solo scopo di ottenere il rimborso delle spese di un giudizio di Cassazione, se la causa principale è ancora in corso. La parte interessata deve attendere la fine del giudizio di merito e, in quella sede, chiedere al giudice di tenere conto di tutte le fasi processuali, compresa quella di legittimità, per determinare la soccombenza complessiva e liquidare le spese di conseguenza. Questa sentenza rafforza il principio di economia processuale e di visione unitaria del contenzioso, evitando la proliferazione di giudizi accessori e garantendo che la decisione sulle spese rispecchi fedelmente l’esito finale della controversia.

Dopo una decisione della Cassazione che rinvia al giudice del merito, si può iniziare una causa separata solo per le spese del giudizio di legittimità?
No, la sentenza stabilisce che una simile domanda è inammissibile. La regolamentazione delle spese deve avvenire all’interno del giudizio principale.

Come e quando vengono decise le spese del giudizio di legittimità in caso di rinvio?
Vengono decise dal giudice del rinvio, ma solo alla conclusione del giudizio di merito principale. La decisione si basa sul principio della “soccombenza globale”, cioè valutando l’esito complessivo dell’intera causa.

Cosa significa che le spese di lite sono “compensate”?
Significa che il giudice ha deciso che ciascuna parte deve sostenere le proprie spese legali per quella specifica fase del processo, senza che una debba rimborsare l’altra. In questo caso, la Corte ha compensato le spese del giudizio di riassunzione, ritenuto inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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