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Spese di lite incompetenza: chi paga se il foro è errato?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27964/2025, chiarisce la ripartizione delle spese di lite in caso di incompetenza territoriale inderogabile, come quella del foro del consumatore. Nel caso esaminato, un’impresa aveva citato un cliente davanti a un tribunale incompetente. Anche se l’impresa aveva poi aderito all’eccezione del cliente, la Corte ha stabilito che la parte che avvia una causa davanti al giudice sbagliato è l’unica responsabile e deve essere condannata al pagamento delle spese legali, senza possibilità di compensazione.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Spese di lite per incompetenza: la Cassazione chiarisce chi paga

Quando si inizia una causa legale, la scelta del tribunale competente è un passo fondamentale. Un errore può costare caro, non solo in termini di tempo, ma anche economici. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale riguardo le spese di lite per incompetenza territoriale inderogabile, come quella del foro del consumatore, stabilendo una regola chiara su chi debba farsi carico dei costi processuali.

I Fatti di Causa: dall’ingiunzione all’appello

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo ottenuto da un’impresa artigiana nei confronti di un cliente per il pagamento di un corrispettivo di circa 6.300 euro. Il cliente, tuttavia, si opponeva al decreto, sollevando un’eccezione di incompetenza territoriale. Essendo un consumatore residente in un’altra città, sosteneva che la causa dovesse essere discussa davanti al tribunale del suo luogo di residenza, ovvero il cosiddetto “foro del consumatore”, la cui competenza è inderogabile per legge.

L’impresa artigiana aderiva all’eccezione. Di conseguenza, il Tribunale adito si dichiarava incompetente e revocava il decreto ingiuntivo, ma decideva di compensare le spese di lite tra le parti. Insoddisfatto di questa decisione, il cliente proponeva appello proprio sulla questione delle spese. La Corte d’Appello, pur riformando la sentenza di primo grado, compensava nuovamente le spese del secondo giudizio, motivando la decisione sulla base dell’accordo tra le parti circa la riforma della sentenza.

Il caso giungeva così dinanzi alla Corte di Cassazione.

La gestione delle spese di lite per incompetenza inderogabile

Il cuore della questione sottoposta alla Suprema Corte riguardava la corretta applicazione delle norme sulla condanna alle spese (artt. 91 e 92 c.p.c.) in presenza di una dichiarazione di incompetenza territoriale inderogabile. Il cliente sosteneva di essere stato costretto a promuovere un appello per correggere una decisione illegittima sulle spese, originata dall’errore iniziale dell’impresa che aveva scelto il foro sbagliato.

Secondo la sua tesi, l’adesione dell’impresa all’eccezione di incompetenza era irrilevante. L’impresa, avendo adito un giudice incompetente, doveva essere considerata l’unica parte soccombente sulla questione processuale e, pertanto, tenuta a pagare integralmente le spese legali sia del primo che del secondo grado di giudizio.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso del cliente, offrendo una motivazione chiara e netta. I giudici hanno affermato che, in presenza di un’eccezione di incompetenza territoriale inderogabile (come il foro del consumatore), la parte che ha radicato il giudizio davanti al giudice sbagliato è l’unica responsabile della fase processuale volta a rilevare tale vizio. Di conseguenza, è considerata soccombente su quel punto.

La Corte ha specificato che la successiva adesione all’eccezione da parte di chi ha sbagliato foro è giuridicamente irrilevante ai fini della regolamentazione delle spese. Infatti, la norma che disciplina tale adesione (art. 38, co. 2, c.p.c.) non si applica ai casi di competenza inderogabile previsti dall’art. 28 c.p.c., tra cui rientra appunto il foro del consumatore.

In definitiva, non sussisteva alcuna delle ipotesi previste dall’art. 92 c.p.c. (come interpretato anche dalla Corte Costituzionale) che consentisse al giudice di disporre la compensazione delle spese. La controparte doveva essere condannata al pagamento delle spese del giudizio di appello secondo il principio generale della soccombenza.

Le Conclusioni: Principio di Diritto e Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione rafforza la tutela del consumatore e stabilisce un principio fondamentale: chi commette l’errore di adire un giudice territorialmente incompetente, in casi di competenza inderogabile, deve pagare le conseguenze economiche di tale errore. La parte che è costretta a difendersi per far valere la corretta giurisdizione ha diritto al rimborso integrale delle spese legali sostenute.

Questa ordinanza serve da monito per professionisti e imprese: la verifica preliminare sulla competenza territoriale non è un mero formalismo, ma un obbligo la cui violazione comporta una precisa responsabilità processuale ed economica. Scegliere il foro corretto fin dall’inizio non solo garantisce un processo più celere, ma evita anche il rischio di essere condannati a pagare le spese legali della controparte, anche se la pretesa nel merito fosse fondata.

Chi paga le spese legali se una causa viene avviata davanti a un tribunale territorialmente incompetente per una materia inderogabile (es. foro del consumatore)?
Secondo la Corte di Cassazione, la parte che ha avviato il giudizio davanti al giudice incompetente è considerata l’unica responsabile e soccombente su tale questione, pertanto è tenuta a pagare tutte le spese legali sostenute dalla controparte per far valere l’eccezione.

Se la parte che ha sbagliato foro aderisce all’eccezione di incompetenza sollevata dall’altra parte, può ottenere la compensazione delle spese?
No. La Corte ha chiarito che l’adesione all’eccezione è irrilevante ai fini della decisione sulle spese nei casi di incompetenza inderogabile. Il principio della soccombenza prevale e la parte che ha commesso l’errore iniziale deve pagare.

In quali casi un giudice può compensare le spese di lite in un procedimento per incompetenza?
La compensazione delle spese è un’eccezione alla regola. In base alla sentenza, in caso di incompetenza territoriale inderogabile, non si ravvisa alcuna delle ipotesi che consentono al giudice di disporre la compensazione, poiché la responsabilità dell’errore procedurale è chiaramente attribuibile a una sola delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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