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Spese di lite: chi paga dopo una transazione?

Un caso di responsabilità medica si conclude con una transazione parziale tra l’attore e alcune strutture sanitarie. La causa prosegue contro l’unico convenuto non transigente al solo fine di regolare le spese di lite. Il Tribunale, applicando il principio della soccombenza virtuale, stabilisce che la domanda originaria contro tale convenuto sarebbe stata infondata. Di conseguenza, l’attore viene condannato a pagare le spese di lite alla parte con cui non ha raggiunto un accordo.

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Pubblicato il 14 ottobre 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Spese di lite e Transazione Parziale: Cosa Succede Quando il Caso Continua?

In un contenzioso legale, raggiungere una transazione è spesso l’obiettivo per evitare le incertezze e i costi di un lungo processo. Ma cosa accade quando l’accordo viene raggiunto solo con alcuni dei convenuti e la causa prosegue con gli altri? Una recente sentenza del Tribunale di Roma chiarisce come vengono regolate le spese di lite in questi scenari complessi, introducendo il concetto fondamentale di ‘soccombenza virtuale’.

I Fatti: Un Caso di Presunta Malasanità e la Svolta Processuale

La vicenda trae origine dalla dolorosa esperienza del figlio di un’anziana donna, deceduta a seguito di complicazioni insorte durante un periodo di degenza e riabilitazione presso due diverse strutture sanitarie. L’uomo aveva citato in giudizio le due strutture e l’ente sanitario di riferimento, sostenendo che il decesso della madre fosse stato causato da un’infezione ospedaliera contratta e non gestita correttamente.

Durante il corso della causa, l’attore ha raggiunto un accordo transattivo con le due strutture sanitarie e le loro rispettive compagnie di assicurazione. Questo accordo, tuttavia, non includeva il terzo convenuto, un ente pubblico.

Di conseguenza, il giudizio si è concluso per le parti che avevano transatto, ma è proseguito tra l’attore e l’ente pubblico rimasto, con un unico oggetto del contendere: la regolamentazione delle spese di lite.

La Transazione Parziale e la gestione delle Spese di Lite

Con la transazione, l’attore aveva rinunciato a ogni pretesa risarcitoria nei confronti delle strutture sanitarie, le quali a loro volta avevano definito i loro rapporti. Il nodo da sciogliere per il Tribunale era stabilire chi dovesse pagare i costi legali sostenuti dall’ente pubblico che non aveva partecipato all’accordo.

In questi casi, il giudice non può più decidere sul merito della richiesta di risarcimento (ormai superata dall’accordo parziale), ma deve comunque attribuire i costi processuali. Per farlo, ricorre a un criterio specifico previsto dalla legge: la soccombenza virtuale.

Il Principio della Soccombenza Virtuale

La soccombenza virtuale impone al giudice di effettuare una valutazione ipotetica: chi avrebbe vinto e chi avrebbe perso se la causa fosse proseguita fino alla sentenza finale? La parte che, secondo questa analisi, sarebbe risultata perdente (‘virtualmente soccombente’) viene condannata al pagamento delle spese di lite.

Le Motivazioni del Giudice

Il Tribunale ha analizzato la domanda originaria dell’attore nei confronti dell’ente pubblico non transigente. Dopo un’attenta valutazione degli atti e delle prove emerse, il giudice ha concluso che la domanda, se fosse stata esaminata nel merito, non avrebbe trovato accoglimento. In altre parole, l’attore avrebbe perso la sua causa contro quel specifico convenuto.

Sulla base di questa valutazione, l’attore è stato identificato come la parte ‘virtualmente soccombente’ nel rapporto processuale con l’ente pubblico. Di conseguenza, è stato condannato a rimborsare a quest’ultimo tutte le spese legali sostenute, sia per la fase preliminare di accertamento tecnico preventivo sia per il giudizio di merito.

Conclusioni

La sentenza offre una lezione fondamentale per chiunque affronti un contenzioso con più controparti. Raggiungere una transazione parziale può essere vantaggioso, ma non elimina il rischio di dover sostenere ulteriori costi. È cruciale valutare attentamente la fondatezza delle proprie pretese nei confronti di ciascun convenuto. Se la domanda contro una delle parti è debole o infondata, proseguire il giudizio, anche solo per le spese, può trasformare una vittoria parziale ottenuta con un accordo in una sconfitta economica, con la condanna a pagare i costi legali della parte con cui non si è raggiunto un’intesa.

Se raggiungo un accordo (transazione) con alcuni dei convenuti, la causa finisce?
No, la causa si chiude solo per le parti che hanno firmato l’accordo, con una ‘cessazione della materia del contendere’. Il processo può proseguire nei confronti dei convenuti che non hanno aderito alla transazione.

Chi paga le spese di lite se la causa prosegue solo per decidere sui costi?
Il giudice applica il principio della ‘soccombenza virtuale’. Valuta chi avrebbe perso la causa nel merito se fosse continuata. La parte che sarebbe risultata perdente viene condannata a pagare le spese legali della controparte.

Cosa significa ‘cessazione della materia del contendere’?
È la dichiarazione con cui il giudice prende atto che è venuto meno l’interesse delle parti a una decisione sul merito della controversia, ad esempio perché hanno raggiunto un accordo. Questo porta alla chiusura del procedimento tra le parti che hanno transatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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