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Spese di lite agente riscossione: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20494/2024, ha chiarito la ripartizione delle spese di lite in caso di annullamento di una cartella di pagamento per vizi imputabili all’ente impositore. Se l’annullamento dipende da una colpa esclusiva dell’ente che ha emesso la sanzione, il contribuente che ha fatto opposizione non può essere condannato a pagare le spese legali all’agente della riscossione. Al contrario, l’ente impositore e l’agente della riscossione possono essere condannati in solido a rimborsare le spese al contribuente, con diritto di regresso dell’agente verso l’ente.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Spese di lite agente riscossione: Chi Paga se la Cartella è Annullata?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sulla ripartizione delle spese di lite agente riscossione quando un contribuente vince un’opposizione contro una cartella di pagamento. La questione centrale è: se la cartella viene annullata per un errore commesso non dall’Agente della Riscossione, ma dall’ente che ha originariamente emesso la sanzione (ente impositore), il cittadino deve comunque pagare le spese legali all’agente? La risposta della Suprema Corte è stata un netto no.

Il Contesto della Controversia

Il caso nasce dall’opposizione di una società contro diverse cartelle di pagamento relative a sanzioni amministrative. La società sosteneva di non aver mai ricevuto la notifica dei verbali di contestazione originari, un vizio procedurale che rendeva illegittima la successiva richiesta di pagamento.

Il Giudice di Pace accoglieva l’opposizione, annullando le cartelle, ma compensava le spese legali senza una motivazione adeguata. In appello, il Tribunale riformava la decisione, condannando la società a rimborsare le spese legali all’Agente della Riscossione. La logica del Tribunale era che l’Agente non aveva alcuna responsabilità per la mancata notifica dei verbali, essendo tale adempimento a carico esclusivo dell’ente impositore (in questo caso, la Prefettura).

La Decisione della Cassazione sulle spese di lite agente riscossione

La società ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione delle norme sulla ripartizione delle spese di lite. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ribaltando la decisione del Tribunale e stabilendo un principio di diritto cruciale.

I giudici hanno affermato che, nell’ipotesi in cui una cartella di pagamento sia annullata per ragioni addebitabili esclusivamente all’ente impositore, l’obbligo di pagare le spese legali del contribuente vittorioso può essere esteso in via solidale anche all’Agente della Riscossione. Quest’ultimo, tuttavia, avrà il diritto di regresso nei confronti dell’ente impositore per recuperare quanto pagato.

Di conseguenza, il contribuente che vince la causa non solo non deve pagare le spese all’agente, ma ha diritto al rimborso delle proprie spese sia dall’ente impositore sia dall’agente, i quali sono responsabili in solido.

Le Motivazioni della Corte

La Cassazione ha spiegato che condannare il contribuente a pagare le spese all’Agente della Riscossione, quando l’errore non è suo, equivarrebbe a invertire la sequenza causale della responsabilità. Il contribuente è stato costretto ad avviare un’azione legale a causa di un’illegittimità originata dall’ente impositore. L’Agente della Riscossione, pur non essendo l’autore del vizio, è parte necessaria del giudizio di opposizione alla cartella.

Secondo la Corte, la soluzione corretta è applicare il principio di causalità: chi ha dato causa al giudizio con un atto illegittimo (l’ente impositore) deve sopportarne le conseguenze economiche. L’estensione della condanna in via solidale all’Agente della Riscossione serve a garantire una maggiore tutela al creditore (il contribuente), che potrà chiedere il pagamento a entrambi i debitori. Sarà poi l’Agente a doversi rivalere sull’ente impositore, vero responsabile del vizio che ha portato all’annullamento della cartella.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza rafforza la posizione del cittadino nei contenziosi contro le cartelle di pagamento. Le conclusioni pratiche sono significative:

1. Nessuna condanna per l’opponente vittorioso: Se si vince un’opposizione a una cartella per vizi imputabili all’ente impositore (es. mancata notifica dell’atto presupposto), non si può essere condannati a pagare le spese di lite agente riscossione.
2. Responsabilità solidale: L’ente impositore e l’Agente della Riscossione sono condannati in solido al pagamento delle spese legali a favore del contribuente. Questo significa che il contribuente può chiedere l’intero importo a uno qualsiasi dei due.
3. Diritto di regresso: L’Agente della Riscossione, una volta pagate le spese, ha il diritto di chiedere il rimborso totale all’ente impositore, che è il responsabile ultimo del contenzioso.

In sintesi, la Suprema Corte ha stabilito che il rischio processuale e i costi derivanti da errori della pubblica amministrazione non possono ricadere sul cittadino che ha legittimamente tutelato i propri diritti.

Se vinco una causa contro una cartella di pagamento per un errore dell’ente impositore, devo pagare le spese legali all’Agente della Riscossione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il contribuente che vince l’opposizione per ragioni addebitabili esclusivamente all’ente impositore non può essere condannato a rimborsare le spese di lite all’Agente della Riscossione.

Chi paga le mie spese legali se la cartella viene annullata?
L’ente impositore (es. la Prefettura) e l’Agente della Riscossione possono essere condannati in via solidale a rimborsarti le spese legali. Questo significa che puoi chiedere il pagamento dell’intero importo a entrambi, anche se la colpa è solo dell’ente impositore.

Cosa significa che l’Agente della Riscossione ha ‘diritto di regresso’?
Significa che, se l’Agente della Riscossione ti rimborsa le spese legali, può a sua volta chiedere la restituzione di quella somma all’ente impositore, poiché è quest’ultimo il vero responsabile dell’errore che ha causato l’annullamento della cartella e il conseguente contenzioso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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