LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Sospensione feriale opposizione esecuzione: no, mai

Una recente sentenza della Corte di Appello di Bari ha dichiarato inammissibile un appello in un caso di opposizione all’esecuzione, poiché notificato oltre il termine di sei mesi. La Corte ha ribadito un principio fondamentale: la sospensione feriale opposizione esecuzione non opera mai. Di conseguenza, i termini processuali per impugnare continuano a decorrere anche durante il mese di agosto. La decisione conferma che questa regola si applica all’intero giudizio, senza distinzioni tra fase sommaria e fase di merito, e non è influenzata dalla proposizione di domande riconvenzionali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Sospensione Feriale Opposizione Esecuzione: Una Guida Completa

Nel complesso mondo della procedura civile, il rispetto dei termini è cruciale. Una recente sentenza della Corte di Appello di Bari ha riaffermato un principio tanto consolidato quanto, a volte, sottovalutato: la sospensione feriale opposizione esecuzione non trova mai applicazione. Questa regola ha implicazioni dirette sulla tempestività degli appelli e, come dimostra il caso in esame, ignorarla può costare caro, portando alla declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione.

I Fatti del Caso: Debitore vs. Creditori

La vicenda trae origine da un’opposizione a un’esecuzione forzata, basata su una cambiale emessa a garanzia di un contratto di mutuo. Il Tribunale di Bari, in primo grado, aveva rigettato l’opposizione del debitore. Quest’ultimo, non rassegnato, decideva di appellare la decisione.

L’atto di appello veniva notificato l’8 ottobre 2024, a fronte di una sentenza pubblicata l’8 marzo 2024. A prima vista, il termine ‘lungo’ di sei mesi per impugnare sembrava superato. Tuttavia, l’appellante aveva calcolato il termine facendo affidamento sulla sospensione feriale (dal 1 al 31 agosto), che, se applicata, avrebbe reso l’appello tempestivo.

Le società creditrici appellate si costituivano in giudizio eccependo, in via preliminare, proprio la tardività dell’appello, sostenendo che le cause di opposizione all’esecuzione sono escluse per legge dalla sospensione dei termini processuali nel periodo estivo.

La Questione Giuridica: Sospensione Feriale Opposizione Esecuzione e Termini

Il nodo centrale della controversia era quindi stabilire se il termine di sei mesi per l’appello dovesse essere calcolato includendo o escludendo i 31 giorni del mese di agosto. L’appellante sosteneva due tesi principali:

1. L’aver introdotto in giudizio una domanda di accertamento di un controcredito di valore superiore avrebbe trasformato la causa in un giudizio ordinario, soggetto alla sospensione.
2. L’esclusione dalla sospensione dovrebbe valere solo per la fase sommaria e urgente dell’opposizione, e non per la successiva fase di cognizione a rito pieno.

L’appellante, inoltre, sollevava una questione di legittimità costituzionale, ritenendo che tale esclusione violasse i principi di uguaglianza e del diritto di difesa.

Le Motivazioni della Corte di Appello

La Corte di Appello ha respinto tutte le argomentazioni dell’appellante, dichiarando l’appello inammissibile per tardività. Le motivazioni della decisione si fondano su un’interpretazione chiara e rigorosa della normativa.

Innanzitutto, i giudici hanno richiamato l’art. 92 dell’Ordinamento Giudiziario (R.D. n. 12/1941) e la Legge n. 742/1969, che escludono espressamente le ‘cause di opposizione all’esecuzione’ dal meccanismo della sospensione feriale. La giurisprudenza di legittimità è costante nel confermare che questa esclusione si applica all’intero procedimento, considerato come un unicum. Non è possibile, quindi, scindere la fase sommaria da quella di merito: l’esigenza di celerità che giustifica l’esclusione pervade l’intero giudizio.

La Corte ha inoltre precisato che la proposizione di domande riconvenzionali non altera la natura del procedimento. Le nuove domande, peraltro introdotte tardivamente, non potevano giustificare un cambio di regime sui termini. La regola è che la materia del contendere viene cristallizzata con l’atto introduttivo.

Infine, è stata rigettata come manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale. La Corte ha osservato che l’esclusione dalla sospensione non comprime il diritto di difesa, ma impone semplicemente alle parti un onere di diligenza, proporzionato alle esigenze di celerità che caratterizzano la materia esecutiva, a tutela sia del creditore che dello stesso debitore.

Le Conclusioni: Nessuna Sospensione, Appello Inammissibile

La decisione è netta: nei procedimenti di opposizione all’esecuzione, i termini processuali, inclusi quelli per le impugnazioni, non si fermano ad agosto. L’appello, notificato dopo la scadenza dei sei mesi calcolati senza interruzione, è stato quindi dichiarato inammissibile. L’appellante è stato condannato alla rifusione delle spese processuali. Questa sentenza serve come un importante monito per avvocati e parti processuali: la regola sulla sospensione feriale opposizione esecuzione non ammette eccezioni e la sua errata applicazione può avere conseguenze procedurali fatali.

La sospensione feriale dei termini si applica ai giudizi di opposizione all’esecuzione?
No, la sentenza chiarisce che i giudizi di opposizione all’esecuzione sono espressamente esclusi dalla sospensione feriale dei termini processuali, come previsto dall’art. 92 dell’Ordinamento Giudiziario. I termini, quindi, continuano a decorrere per tutto il mese di agosto.

L’esclusione dalla sospensione feriale vale solo per la fase sommaria o anche per quella di merito dell’opposizione?
L’esclusione vale per l’intero procedimento di opposizione all’esecuzione, considerato in senso unitario. La Corte ha stabilito che non è possibile distinguere tra la fase sommaria e quella di merito ai fini dell’applicazione della sospensione.

Se nel giudizio di opposizione viene proposta una domanda riconvenzionale soggetta a sospensione, cambia qualcosa?
No. Secondo la Corte, la natura del procedimento non cambia. L’esclusione dalla sospensione feriale prevale, a meno che la domanda riconvenzionale non sia formulata in via autonoma e alternativa rispetto all’esito dell’opposizione, circostanza non verificatasi nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati