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Sgombero alloggio popolare: la giurisdizione è civile

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con l’ordinanza 34502/2024, ha stabilito che la controversia su uno sgombero di alloggio popolare occupato senza titolo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. La decisione si basa sulla natura della pretesa, un diritto soggettivo a rimanere nell’immobile, contrapposto a un atto di recupero non discrezionale dell’amministrazione.

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Sgombero Alloggio Popolare: la Cassazione Afferma la Giurisdizione del Giudice Ordinario

In materia di edilizia residenziale pubblica, la distinzione tra giurisdizione ordinaria e amministrativa è spesso fonte di complesse questioni legali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite fa chiarezza su un punto cruciale: a chi spetta decidere sulle controversie relative allo sgombero di un alloggio popolare occupato senza titolo? La risposta è netta: la competenza è del giudice ordinario.

I Fatti del Caso: Occupazione Senza Titolo e Ordine di Sgombero

La vicenda ha origine dalla contestazione di un’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco di un comune nei confronti di due persone che occupavano un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Gli occupanti sostenevano di essere subentrati alla precedente assegnataria e di aver diritto alla regolarizzazione del loro rapporto locativo, come previsto da una legge regionale. Pertanto, si erano opposti all’ordine di rilascio dinanzi al Tribunale ordinario, lamentando sia vizi procedurali dell’atto (come l’omessa comunicazione di avvio del procedimento) sia l’ingiustizia sostanziale del provvedimento.

Il Conflitto di Giurisdizione tra Giudice Ordinario e Amministrativo

Il caso ha dato vita a un conflitto di giurisdizione. Inizialmente, il Tribunale ordinario adito ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, ritenendo la materia di competenza del giudice amministrativo, poiché la controversia era sorta in una fase anteriore alla costituzione di un rapporto paritetico di diritto privato. Successivamente, la causa è stata riassunta dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), il quale, a sua volta, ha sollevato un conflitto negativo di giurisdizione. Secondo il TAR, la pretesa degli occupanti non riguardava la fase di assegnazione dell’alloggio, ma si configurava come opposizione a un atto esecutivo di rilascio, facendo valere un diritto soggettivo al mantenimento dell’immobile. Di conseguenza, il TAR ha rimesso la questione alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per la risoluzione del conflitto.

Lo Sgombero di un Alloggio Popolare secondo le Sezioni Unite

Le Sezioni Unite hanno risolto il conflitto dichiarando la giurisdizione del giudice ordinario. La Corte ha ribadito il suo consolidato orientamento, secondo cui il criterio per ripartire la giurisdizione in materia di edilizia residenziale pubblica si basa sulla distinzione tra la fase procedimentale di assegnazione dell’alloggio e la fase successiva, che riguarda la gestione del rapporto.

Le Motivazioni: Diritto Soggettivo contro Potere Discrezionale

La Corte di Cassazione ha chiarito che il punto focale per determinare la giurisdizione è la natura della posizione giuridica fatta valere in giudizio (petitum sostanziale). Nel caso di specie, gli occupanti non contestavano la procedura di assegnazione (fase in cui la Pubblica Amministrazione esercita un potere discrezionale e il cittadino vanta un interesse legittimo), ma si opponevano a un ordine di rilascio.

L’ordine di sgombero per occupazione abusiva non è espressione di un potere discrezionale dell’amministrazione, che valuta l’interesse pubblico. Al contrario, è un atto vincolato, imposto dalla legge per ripristinare la legalità e recuperare un bene pubblico sottratto alla sua destinazione. Di fronte a tale atto, la posizione dell’occupante è quella di chi fa valere un diritto soggettivo – il diritto a permanere nell’alloggio – che si contrappone al diritto dell’ente proprietario di recuperarne la disponibilità. Le controversie che vedono contrapposti diritti soggettivi rientrano per natura nella giurisdizione del giudice ordinario.

Il giudice ordinario, inoltre, ha il potere di disapplicare l’atto amministrativo (l’ordine di sgombero) se lo ritiene illegittimo, senza necessità di annullarlo, per risolvere la controversia sul diritto sostanziale delle parti. Anche la richiesta di regolarizzazione basata su una legge regionale non sposta la giurisdizione, poiché si tratta di accertare la sussistenza di condizioni previste dalla legge per il consolidamento di un diritto, e non di partecipare a una procedura selettiva di assegnazione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia consolida un principio fondamentale: quando un cittadino si oppone a un ordine di sgombero per occupazione senza titolo di un alloggio pubblico, la sua pretesa è la tutela di un diritto soggettivo. Di conseguenza, la sede naturale per tale controversia è il tribunale ordinario. Questa decisione garantisce una chiara linea di demarcazione, evitando che i cittadini siano costretti a navigare in complesse questioni di giurisdizione. L’amministrazione, quando agisce per recuperare i suoi beni, non esercita un potere autoritativo e discrezionale, ma agisce iure privatorum, su un piano paritetico con il privato. Pertanto, il giudice competente è quello ordinario, custode dei diritti soggettivi.

A quale giudice ci si deve rivolgere per contestare un ordine di sgombero di un alloggio popolare occupato senza titolo?
Secondo la Corte di Cassazione, la giurisdizione per contestare un ordine di sgombero di un alloggio popolare occupato senza titolo appartiene al giudice ordinario.

Perché la controversia sullo sgombero di un alloggio popolare non rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo?
La controversia non rientra nella giurisdizione amministrativa perché l’ordine di sgombero non è un atto discrezionale della Pubblica Amministrazione, ma un atto dovuto per legge finalizzato al recupero del bene. La posizione del privato è di diritto soggettivo (il diritto a rimanere nell’immobile) e non di interesse legittimo, che si configura invece nella fase di assegnazione dell’alloggio.

Qual è il criterio usato dalla Corte di Cassazione per distinguere la giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo in materia di edilizia popolare?
Il criterio distintivo è la fase del rapporto: le controversie relative alla fase antecedente al provvedimento di assegnazione (procedura, graduatorie) rientrano nella giurisdizione amministrativa. Quelle successive, che riguardano la gestione del rapporto o, come in questo caso, l’occupazione senza titolo e il conseguente rilascio, rientrano nella giurisdizione ordinaria perché vertono su diritti soggettivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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