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Servitù di passaggio su area autostradale: si può?

La Corte di Cassazione ha confermato il diritto a una servitù di passaggio su un terreno di proprietà di una società concessionaria autostradale. Il terreno, pur essendo nella fascia di rispetto, non è stato ritenuto pertinenza essenziale e quindi non demaniale, permettendo così la costituzione del diritto a favore di un fondo adiacente rimasto intercluso. La Corte ha chiarito che l’interclusione è derivata dai lavori di costruzione e non dalla vendita originaria, giustificando l’applicazione dell’art. 1051 c.c.

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Servitù di Passaggio su Terreni Autostradali: Quando è Possibile?

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 19726/2025, affronta un tema di grande interesse pratico: la possibilità di ottenere una servitù di passaggio su un’area di proprietà di una società concessionaria autostradale. La decisione chiarisce i confini tra proprietà privata, pertinenze demaniali e il diritto di accesso alla via pubblica per i fondi rimasti interclusi a seguito di lavori di ampliamento infrastrutturale.

I Fatti di Causa: Dalla Vendita all’Interclusione del Fondo

La vicenda ha origine da un contratto di compravendita stipulato nel 1993, con cui il proprietario di un vasto appezzamento di terreno cedeva una porzione del suo fondo a una società (all’epoca concessionaria per le autostrade) per consentire l’ampliamento di un tratto autostradale. A seguito di questa vendita, e soprattutto dei successivi lavori di costruzione del nuovo casello, la parte residua del fondo, nel frattempo donata al figlio, rimaneva completamente priva di accesso alla via pubblica (tecnicamente ‘interclusa’).
Dopo aver tentato invano di ottenere un passaggio dalla società concessionaria, il nuovo proprietario avviava un’azione legale per veder riconosciuto il suo diritto a una servitù di passaggio coattiva sul terreno della società, al fine di raggiungere la strada pubblica.

La Questione Giuridica: Servitù Coattiva e Natura del Terreno

Il cuore della controversia ruotava attorno a due questioni principali:
1. La natura del terreno: La società concessionaria sosteneva che l’area su cui si sarebbe dovuta costituire la servitù fosse una pertinenza autostradale e, di conseguenza, avesse natura demaniale. Secondo questa tesi, sui beni demaniali non possono essere costituiti diritti a favore di privati, come una servitù.
2. Il fondamento giuridico dell’azione: Vi era disaccordo sulla norma applicabile. L’art. 1054 del codice civile, che disciplina la servitù a seguito di alienazione o divisione, o l’art. 1051 del codice civile, che regola il caso generale di interclusione di un fondo?

La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, aveva dato ragione al proprietario, costituendo la servitù sulla base dell’art. 1051 c.c. e ritenendo che l’interclusione non fosse una conseguenza diretta della vendita, ma dei lavori successivi. Contro questa decisione, la società concessionaria ha proposto ricorso in Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché la Servitù di Passaggio è Legittima?

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, confermando la sentenza d’appello con motivazioni precise e dettagliate.

La Natura non Demaniale dell’Area di Rispetto

Il punto cruciale della decisione riguarda la qualificazione del terreno. I giudici hanno chiarito che non tutte le aree contigue a un’autostrada sono automaticamente da considerarsi demaniali. La presunzione di demanialità vale solo per quelle aree che, per la loro immediata accessibilità e funzionalità, appaiono come parte integrante della rete stradale.
Nel caso specifico, una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) aveva accertato che il percorso individuato per la servitù di passaggio, pur trovandosi all’interno della ‘fascia di rispetto’ autostradale, non aveva alcuna funzione di servizio per l’autostrada, non interferiva con la viabilità e non era direttamente accessibile da essa. L’assenza di un rapporto di pertinenzialità funzionale con l’infrastruttura esclude la natura demaniale del terreno, rendendolo quindi suscettibile di essere gravato da una servitù a favore di terzi. La valutazione sulla compatibilità del passaggio è un accertamento di fatto che, se adeguatamente motivato come in questo caso, non può essere riesaminato in sede di legittimità.

La Corretta Applicazione dell’Art. 1051 c.c.

La Corte ha inoltre confermato la correttezza dell’applicazione dell’art. 1051 c.c. (servitù per interclusione assoluta) anziché dell’art. 1054 c.c. (servitù derivante da contratto). La distinzione è fondamentale: l’art. 1054 si applica quando l’interclusione è una conseguenza immediata e diretta di un atto di vendita o divisione. In questo caso, invece, è stato provato che il fondo aveva ancora accesso alla via pubblica dopo la vendita del 1993. L’interclusione si è verificata solo in un momento successivo, a causa della realizzazione del nuovo casello autostradale. Poiché la causa dell’interclusione erano i lavori e non il contratto, la norma applicabile era quella generale prevista per i fondi interclusi, ovvero l’art. 1051 c.c., come correttamente invocato dal proprietario fin dall’inizio del giudizio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza offre importanti principi guida:
1. La demanialità non è automatica: La proprietà di un terreno da parte di un concessionario autostradale e la sua collocazione in una fascia di rispetto non sono sufficienti a qualificarlo come bene demaniale. È necessario un accertamento concreto della sua funzione servente rispetto all’infrastruttura.
2. Tutela del proprietario intercluso: Il diritto del proprietario di un fondo intercluso ad ottenere un accesso alla via pubblica è tutelato anche quando il fondo confinante appartiene a una società che gestisce un’infrastruttura pubblica, a condizione che il passaggio non ne comprometta la funzionalità e la sicurezza.
3. Distinzione tra cause di interclusione: È cruciale identificare la causa esatta dell’interclusione (contratto o fatto successivo) per individuare la corretta azione legale da intraprendere e i soggetti contro cui rivolgersi.

È possibile costituire una servitù di passaggio su un terreno di proprietà di una società autostradale che si trova nella fascia di rispetto?
Sì, è possibile. La Corte di Cassazione ha stabilito che un terreno, anche se situato nella fascia di rispetto autostradale, può essere gravato da una servitù di passaggio se non svolge una funzione essenziale per la viabilità e la sicurezza dell’autostrada. La sua natura demaniale non è presunta ma deve essere accertata in base a un effettivo rapporto di pertinenzialità funzionale.

Qual è la differenza tra la servitù per interclusione derivante da vendita (art. 1054 c.c.) e quella per interclusione assoluta (art. 1051 c.c.)?
La servitù ex art. 1054 c.c. si applica quando un fondo diventa intercluso come conseguenza diretta e immediata di un atto di alienazione (vendita) o divisione. In questo caso, il passaggio deve essere concesso senza indennità dal venditore. La servitù ex art. 1051 c.c., invece, si applica in tutti gli altri casi in cui un fondo è intercluso, indipendentemente da un precedente contratto, come nel caso di specie in cui l’interclusione è stata causata da lavori di costruzione successivi alla vendita. Questa azione può essere esercitata verso i proprietari dei fondi vicini e prevede il pagamento di un’indennità.

Un terreno vicino a un’autostrada è sempre considerato demaniale (di proprietà dello Stato)?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata richiamata nella sentenza, non tutte le aree contigue a una strada pubblica sono demaniali. Lo sono solo quelle che, per l’immediata accessibilità, appaiono come parte integrante della funzione viaria della rete stradale. Per le altre aree, anche se di proprietà del concessionario, è necessario dimostrare un effettivo e permanente legame funzionale (rapporto di pertinenza) con l’infrastruttura pubblica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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