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Segnalazione velocità media: basta il cartello generico

Una società di trasporti si è vista annullare una multa per eccesso di velocità rilevata da un sistema di controllo della velocità media, poiché il tribunale ha ritenuto inadeguata la segnaletica generica. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che per la segnalazione velocità media è sufficiente il cartello standard che avvisa del ‘controllo elettronico della velocità’, in quanto la legge non impone di specificare la modalità di misurazione.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Segnalazione Velocità Media: La Cassazione Conferma la Validità del Cartello Generico

La corretta segnalazione velocità media è da tempo un tema di acceso dibattito tra gli automobilisti e le aule di giustizia. È necessario che un cartello indichi esplicitamente che il controllo avverrà sulla velocità media (il cosiddetto sistema Tutor) oppure è sufficiente un avviso generico di ‘controllo elettronico della velocità’? Con l’ordinanza n. 19377/2024, la Corte di Cassazione ha fornito una risposta chiara e definitiva, stabilendo che la legge non impone una segnaletica specifica.

I fatti del caso: una multa contestata per segnaletica ambigua

Una società di trasporti si vedeva recapitare un verbale di contravvenzione per aver superato il limite di velocità di 90 km/h su un tratto di strada nel territorio di un Comune laziale. La violazione era stata accertata tramite un’apparecchiatura elettronica in grado di misurare la velocità media del veicolo su un determinato percorso.

La società proponeva opposizione al verbale. Mentre il Giudice di Pace rigettava il ricorso, il Tribunale, in sede di appello, accoglieva le ragioni della società e annullava la sanzione. La motivazione del Tribunale si basava su un punto cruciale: la segnaletica stradale. Il cartello presente, infatti, riportava unicamente la dicitura ‘Controllo elettronico della velocità’, senza specificare che il sistema avrebbe calcolato la velocità media del veicolo. Secondo il giudice d’appello, questa omissione rendeva la segnalazione inadeguata e ingannevole per l’automobilista.

La decisione della Cassazione sulla segnalazione velocità media

Contro la sentenza del Tribunale, il Comune ha proposto ricorso in Cassazione. Gli Ermellini hanno accolto il ricorso, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa nuovamente al Tribunale per una nuova valutazione basata sui principi di diritto enunciati.

La Corte Suprema ha chiarito che l’interpretazione del Tribunale, per quanto volta a tutelare l’affidamento dell’utente della strada, finiva per creare una norma ad hoc, non prevista dal legislatore. Il Codice della Strada, infatti, impone un obbligo generale di presegnalazione, senza però distinguere in base alla tecnologia utilizzata.

Le motivazioni della Corte: la legge non fa distinzioni

Il fulcro del ragionamento della Cassazione risiede nell’analisi letterale dell’articolo 142 del Codice della Strada. La norma prevede l’utilizzo di apparecchiature per il controllo della velocità, includendo esplicitamente quelle per il ‘calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati’.

Tuttavia, per tutte queste apparecchiature, la legge stabilisce un unico requisito: devono essere ‘segnalate e ben visibili’ mediante cartelli o dispositivi luminosi. Non vi è alcuna previsione che imponga un contenuto differenziato per la segnalazione velocità media rispetto a quella istantanea (autovelox).

Secondo la Corte, se il legislatore avesse voluto imporre una diversificazione della segnaletica, lo avrebbe fatto espressamente. L’uniformità della previsione normativa è un ‘sicuro indice’ che porta a escludere che il cartello debba contenere dettagli specifici sulle modalità di funzionamento dell’apparecchio. Pertanto, l’obbligo di segnalazione è pienamente assolto dalla presenza di un cartello che avverte della sottoposizione della strada a un generico controllo elettronico della velocità.

Conclusioni: cosa cambia per gli automobilisti?

La pronuncia della Corte di Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Viene stabilito un principio di diritto chiaro: un cartello con la dicitura ‘controllo elettronico della velocità’ è sufficiente a preavvisare legittimamente la presenza di qualsiasi tipo di dispositivo omologato, inclusi i sistemi Tutor che misurano la velocità media.

Questo significa che gli automobilisti non potranno più contestare una multa rilevata da un sistema di controllo della velocità media eccependo la mancata specificazione sul cartello stradale. L’obbligo informativo a carico dell’amministrazione è considerato adempiuto con l’avviso generico. La decisione rafforza la legittimità dei controlli, ponendo l’accento sulla responsabilità del conducente di mantenere una velocità prudente lungo tutto il tratto segnalato, indipendentemente dalla tecnologia di rilevamento impiegata.

È obbligatorio che il cartello di preavviso di un sistema di controllo della velocità media (tutor) specifichi che si tratta di una misurazione della velocità ‘media’?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la legge richiede solo di segnalare la presenza di un ‘controllo elettronico della velocità’, senza imporre distinzioni in base al tipo di apparecchio utilizzato.

Un cartello generico di ‘controllo elettronico della velocità’ può essere considerato ingannevole se usato per un sistema tutor?
No. La Cassazione ha stabilito che tale segnaletica è conforme alla normativa, la quale non prevede contenuti diversi o più specifici per i sistemi che calcolano la velocità media rispetto a quelli che misurano la velocità istantanea.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale?
Perché il Tribunale ha creato una regola non prevista dalla legge (una norma ‘ad hoc’), ritenendo inadeguata una segnaletica che invece rispetta pienamente le prescrizioni del Codice della Strada. Il giudizio del Tribunale è stato considerato arbitrario e basato su una valutazione astratta e non sui fatti concreti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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