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Segnalazione centrale rischi mutuo: quando è lecita?

Un cittadino ha impugnato una segnalazione negativa in un sistema di informazioni creditizie per ritardi nel pagamento del mutuo, sostenendo la mancanza di preavviso. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo un principio fondamentale: l’obbligo di preavviso per la segnalazione centrale rischi vale per il credito al consumo, ma non si applica automaticamente ai mutui immobiliari. La Corte ha quindi ritenuto legittima la segnalazione effettuata dalla banca.

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Segnalazione Centrale Rischi per Mutuo: Quando è Legittima Anche Senza Preavviso?

La segnalazione centrale rischi è uno strumento tanto utile per il sistema creditizio quanto temuto dai debitori. Essere segnalati come ‘cattivi pagatori’ può avere conseguenze significative sulla possibilità di accedere a futuri finanziamenti. Ma quali sono le regole che le banche devono seguire? Un’ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su una distinzione cruciale: quella tra credito al consumo e mutuo immobiliare, con importanti riflessi sull’obbligo di preavviso. Analizziamo insieme questo caso per capire i principi affermati dai giudici.

I Fatti del Caso: un Mutuo e Ritardi nei Pagamenti

Un cittadino si era visto rigettare, sia in primo grado che in appello, la richiesta di cancellazione del proprio nominativo da un noto sistema di informazioni creditizie (SIC). La segnalazione era stata effettuata da un istituto di credito a seguito del ritardo nel pagamento di una rata del mutuo stipulato per l’acquisto di un immobile. Il cliente sosteneva che la segnalazione fosse illegittima, principalmente perché non era stato preventivamente avvisato, come previsto da una specifica normativa a tutela dei consumatori.

La Corte d’Appello aveva confermato la legittimità dell’operato della banca, ritenendo che, trattandosi di un ritardo successivo al primo, non fosse necessario alcun preavviso. Contro questa decisione, il cittadino ha proposto ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorrente ha basato la sua difesa su tre motivi principali, tutti incentrati sulla presunta violazione dell’articolo 125 del Testo Unico Bancario (TUB) e del Codice di deontologia. Sosteneva che:

1. La segnalazione poteva avvenire solo dopo il mancato pagamento di almeno due rate consecutive, condizione che nel suo caso non si era verificata.
2. La Corte d’Appello aveva erroneamente considerato rilevante un ritardo successivo.
3. L’obbligo di preavviso era necessario anche per i ritardi successivi al primo, contrariamente a quanto stabilito dai giudici di merito.

L’argomentazione centrale era che le tutele previste per i consumatori dovessero applicarsi anche alla sua situazione.

Le Motivazioni della Suprema Corte sulla segnalazione centrale rischi

La Corte di Cassazione, esaminando congiuntamente i motivi, ha rigettato il ricorso e ha colto l’occasione per chiarire un punto fondamentale del diritto bancario. I giudici hanno stabilito che l’obbligo di inviare un preavviso al debitore prima di effettuare la prima segnalazione centrale rischi negativa, previsto dall’articolo 125, comma 3, del Testo Unico Bancario, si applica in modo specifico ed esclusivo alle operazioni di credito al consumo.

Nel caso in esame, il finanziamento era un mutuo per l’acquisto di un immobile con garanzia ipotecaria, una tipologia contrattuale che non rientra nella definizione di ‘credito al consumo’. Di conseguenza, secondo la Corte, l’estensione delle tutele rafforzate (come il preavviso obbligatorio) a questa categoria di contratti non trova giustificazione giuridica. La mancanza della prova del perfezionamento dell’avviso, pertanto, non può determinare l’illegittimità della segnalazione quando questa riguarda finanziamenti non destinati specificamente al consumo.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza traccia una linea netta e di grande importanza pratica. Le garanzie procedurali più stringenti, come l’obbligo di comunicazione preventiva prima della segnalazione ai SIC, sono state pensate dal legislatore per proteggere il consumatore in un ambito specifico, quello dei piccoli prestiti e finanziamenti per l’acquisto di beni e servizi. Per i mutui immobiliari, pur rimanendo validi i principi generali di correttezza e buona fede, non si applica la medesima disciplina speciale. La decisione della Corte conferma che la legittimità di una segnalazione centrale rischi per un mutuo immobiliare non è subordinata all’invio di un preavviso formale, diversamente da quanto accade per il credito al consumo. I mutuatari devono quindi essere consapevoli che un ritardo nei pagamenti può portare a una segnalazione anche senza una comunicazione preventiva formale.

Una banca può effettuare una segnalazione alla centrale rischi per il ritardo nel pagamento di una rata di un mutuo immobiliare senza inviare un preavviso?
Sì. Secondo la Corte, l’obbligo di inviare un preavviso prima di una segnalazione per il primo ritardo si applica specificamente alle operazioni di credito al consumo, non ai mutui per l’acquisto di immobili.

La regola che richiede almeno due rate consecutive non pagate prima di una segnalazione negativa si applica a tutti i tipi di finanziamento?
No, la sentenza chiarisce che le tutele rafforzate, come l’obbligo di preavviso e le condizioni specifiche di segnalazione previste dall’art. 125 del Testo Unico Bancario e dal relativo codice di deontologia, riguardano il credito al consumo e non si estendono automaticamente ad altre forme di finanziamento come i mutui immobiliari.

Il successivo pagamento della rata in ritardo rende illegittima una segnalazione già avvenuta?
No, il provvedimento esaminato conferma che il pagamento avvenuto dopo la segnalazione non ne inficia la legittimità, poiché la valutazione si basa sulla situazione di morosità esistente al momento in cui la segnalazione è stata effettuata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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