LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Scorrimento graduatoria: stop con nuova legge

La Corte di Cassazione ha stabilito che lo scorrimento graduatoria di un concorso interno non è più possibile se una nuova legge (ius superveniens) modifica le modalità di progressione di carriera, imponendo concorsi pubblici. Nel caso di specie, il D.Lgs. 150/2009 ha impedito a un’amministrazione pubblica di promuovere dipendenti attingendo da una graduatoria di un concorso puramente interno bandito prima del 2010, annullando la decisione favorevole della Corte d’Appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Scorrimento Graduatoria: La Cassazione e l’Impatto della Nuova Legge

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per il pubblico impiego: la validità dello scorrimento graduatoria di un concorso interno a fronte di una nuova legge che cambia le regole sulle progressioni di carriera. La decisione chiarisce che il diritto alla promozione non può considerarsi acquisito se, nel frattempo, la normativa di riferimento è mutata, privilegiando il principio del concorso pubblico.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Promozione

Un gruppo di dipendenti di un Ministero, inquadrati in una determinata area professionale, chiedeva di essere promosso all’area superiore. La loro richiesta si basava sulla possibilità di utilizzare, tramite scorrimento, la graduatoria di un concorso riservato al personale interno bandito nel 2007, nel quale erano risultati idonei.

Inizialmente, sia il Tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello avevano dato ragione ai lavoratori. Secondo i giudici di merito, il loro diritto era sorto con la decisione dell’amministrazione di coprire i posti vacanti e la nuova normativa introdotta nel 2009 non poteva applicarsi a una procedura concorsuale avviata in precedenza.

Contro questa decisione, il Ministero ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la nuova legge (ius superveniens) avesse di fatto bloccato la possibilità di procedere con lo scorrimento.

Lo Scorrimento Graduatoria e l’Analisi della Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato il verdetto dei giudici di merito, accogliendo il ricorso del Ministero. Il ragionamento della Corte si fonda su due pilastri fondamentali: la natura discrezionale dello scorrimento e l’applicazione del principio tempus regit actum.

Il Principio della Discrezionalità Amministrativa

In primo luogo, la Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato: essere inseriti in una graduatoria come “idonei” non conferisce un diritto soggettivo automatico all’assunzione o alla promozione. La scelta di utilizzare una graduatoria tramite scorrimento è sempre frutto di una decisione discrezionale della Pubblica Amministrazione, che deve valutare l’opportunità di coprire un posto vacante.

L’Applicazione dello Ius Superveniens

Il punto centrale della decisione riguarda l’impatto della nuova normativa. La Corte ha stabilito che, per valutare la legittimità dello scorrimento, si deve fare riferimento alla legge in vigore nel momento in cui l’amministrazione decide di attingere alla graduatoria, e non a quella vigente quando il concorso è stato bandito. Nel caso specifico, i dipendenti non avevano ancora maturato un “diritto quesito” (cioè un diritto consolidato e intoccabile) quando, il 1° gennaio 2010, è entrato in vigore il D.Lgs. n. 150/2009 (la cosiddetta “Riforma Brunetta”). Questa riforma ha radicalmente modificato le regole per le progressioni verticali, stabilendo che i posti disponibili debbano essere coperti tramite concorsi pubblici, con una riserva massima del 50% per il personale interno. Di conseguenza, la possibilità di utilizzare graduatorie di concorsi interamente interni è venuta meno.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si basano sulla necessità di dare piena attuazione al principio costituzionale dell’accesso al pubblico impiego mediante concorso pubblico (art. 97 Cost.). La normativa del 2009 è stata introdotta proprio per limitare le procedure di promozione esclusivamente interne, considerate un’eccezione alla regola generale. Permettere lo scorrimento di una graduatoria di un concorso puramente interno dopo l’entrata in vigore della nuova legge sarebbe stato in contrasto con la volontà del legislatore.

La Corte ha specificato che la decisione di procedere allo scorrimento equivale, nella sostanza, a riattivare l’intera sequenza concorsuale. Pertanto, è inevitabile che tale procedura debba rispettare i requisiti di validità vigenti in quel preciso momento. Poiché la selezione originaria non prevedeva la partecipazione di candidati esterni, la sua graduatoria non poteva essere legittimamente utilizzata dopo il 2010 per promozioni interne.

le conclusioni

In conclusione, la Cassazione ha cassato la sentenza d’appello e, decidendo nel merito, ha rigettato la domanda dei lavoratori. Questa ordinanza rappresenta un importante punto fermo: l’entrata in vigore di una nuova legge che modifica le modalità di reclutamento e progressione nel pubblico impiego prevale sulle aspettative dei candidati inseriti in vecchie graduatorie. Il principio del concorso pubblico come regola generale per l’accesso e la carriera nella P.A. viene rafforzato, limitando l’ambito di applicazione dello scorrimento di graduatorie risalenti a procedure non più conformi al quadro normativo vigente.

Un dipendente pubblico idoneo in una graduatoria ha un diritto automatico alla promozione tramite scorrimento?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che lo scorrimento della graduatoria non è un diritto soggettivo dei candidati idonei, ma una scelta discrezionale della Pubblica Amministrazione per coprire posti vacanti.

Una nuova legge può bloccare lo scorrimento di una graduatoria di un concorso bandito prima della sua entrata in vigore?
Sì. Secondo la sentenza, si applica la normativa vigente al momento in cui l’amministrazione decide di procedere allo scorrimento (ius superveniens), non quella in vigore al momento del bando. Se la nuova legge introduce requisiti diversi o vieta quella specifica modalità di assunzione, lo scorrimento è impedito.

È ancora possibile procedere allo scorrimento di graduatorie di concorsi interamente riservati al personale interno dopo la riforma del 2009?
No. La Corte ha chiarito che il D.Lgs. 150/2009, in vigore dal 1° gennaio 2010, ha escluso la legittimità di attingere a graduatorie di concorsi riservati solo al personale interno, imponendo la regola del concorso pubblico, pur con una possibile riserva di posti non superiore al 50%.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati