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Scorrimento graduatoria: quando è un diritto?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 27299/2024, ribadisce un principio fondamentale del pubblico impiego: lo scorrimento della graduatoria degli idonei non è un diritto soggettivo del candidato, ma una scelta discrezionale della Pubblica Amministrazione. Il caso riguardava un candidato, classificatosi secondo in una selezione, che chiedeva l’assunzione a seguito della creazione di nuovi posti vacanti. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che, in assenza di un obbligo specifico previsto dal bando di concorso o dalla contrattazione collettiva, l’ente non è tenuto ad assumere gli idonei, potendo optare per altre modalità di copertura dei posti.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Scorrimento Graduatoria: La Cassazione Chiarisce i Limiti del Diritto all’Assunzione

Essere dichiarati ‘idonei’ in un concorso pubblico è spesso fonte di grande speranza per molti candidati. Ma cosa succede se, pur essendo in graduatoria, l’amministrazione non procede all’assunzione? La questione dello scorrimento graduatoria è da sempre al centro di dibattiti legali e l’ordinanza n. 27299/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante conferma sui principi che regolano questa materia. La Corte ha ribadito che, salvo eccezioni, la decisione di assumere gli idonei rientra nella piena discrezionalità dell’ente pubblico.

I Fatti del Caso: la Speranza di un Posto Fisso Infranta

Un candidato aveva partecipato a una selezione per un posto di istruttore amministrativo contabile presso un Comune, classificandosi al secondo posto e risultando quindi ‘idoneo non vincitore’. Successivamente, l’ente aveva manifestato la necessità di coprire altre posizioni analoghe. Convinto di avere un diritto all’assunzione, il candidato si è rivolto al Tribunale per ottenere il riconoscimento del suo profilo professionale e il risarcimento dei danni, sostenendo di essere stato illegittimamente escluso.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte di Appello hanno respinto le sue richieste. I giudici di merito hanno stabilito che la scelta dell’amministrazione di utilizzare la graduatoria degli idonei non costituisce un diritto soggettivo per questi ultimi, ma postula sempre un esercizio prioritario di discrezionalità da parte della Pubblica Amministrazione (P.A.) nel decidere come coprire i posti vacanti.

Lo Scorrimento Graduatoria Secondo la Cassazione

Il candidato ha quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge e un’errata valutazione delle delibere comunali che, a suo dire, avrebbero manifestato la volontà dell’ente di procedere all’assunzione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, cogliendo l’occasione per consolidare la sua giurisprudenza in materia di scorrimento graduatoria.

Il principio cardine, ribadito con forza, è il seguente: nel pubblico impiego contrattualizzato, la scelta della P.A. di utilizzare una graduatoria di idonei per coprire posti vacanti è una facoltà, non un obbligo. Questa scelta è espressione della discrezionalità amministrativa, finalizzata a perseguire nel modo più efficiente l’interesse pubblico.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha chiarito che un obbligo di procedere allo scorrimento graduatoria può sorgere solo in due specifiche circostanze:

1. Previsione nel bando di concorso: Se il bando originale prevedeva esplicitamente l’obbligo per l’amministrazione di attingere alla graduatoria per future esigenze.
2. Disposizione della contrattazione collettiva: Se le norme collettive applicabili al rapporto di lavoro impongono tale procedura.

Nel caso di specie, né il bando né altre fonti normative prevedevano un simile vincolo per il Comune. Le delibere citate dal ricorrente, secondo la Corte, non esprimevano una volontà inequivocabile di procedere all’assunzione tramite scorrimento dalla sua specifica graduatoria, ma si limitavano a programmare il fabbisogno di personale in termini generali. Pertanto, l’aspettativa del candidato non si era mai trasformata in un diritto soggettivo tutelabile in giudizio.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma che l’inserimento in una graduatoria di idonei non equivale a un diritto automatico all’assunzione. I candidati in questa posizione vantano una mera aspettativa, la cui concretizzazione dipende da una successiva e autonoma decisione discrezionale dell’ente pubblico. Per gli ‘idonei’, l’unica vera tutela deriva da previsioni chiare e vincolanti contenute nei bandi di concorso o nei contratti collettivi. In assenza di queste, la P.A. resta libera di valutare se sia più opportuno procedere con lo scorrimento, indire un nuovo concorso o utilizzare altre forme di reclutamento previste dalla legge.

Un candidato idoneo in una graduatoria di un concorso pubblico ha un diritto automatico all’assunzione?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, l’essere idoneo in una graduatoria non conferisce un diritto soggettivo all’assunzione, ma solo una mera aspettativa. La decisione di assumere tramite scorrimento è una scelta discrezionale della Pubblica Amministrazione.

In quali casi la Pubblica Amministrazione è obbligata a utilizzare lo scorrimento della graduatoria?
L’obbligo per la Pubblica Amministrazione di procedere allo scorrimento della graduatoria sorge solo se tale vincolo è espressamente previsto dal bando di concorso originale o da una norma della contrattazione collettiva applicabile.

Cosa significa che la scelta dello scorrimento è ‘discrezionale’?
Significa che l’amministrazione ha la facoltà di scegliere, in base a una valutazione dell’interesse pubblico, se coprire un posto vacante utilizzando la graduatoria esistente, indire un nuovo concorso, o avvalersi di altre procedure di reclutamento previste dalla legge. Non è tenuta a motivare la ragione per cui non procede allo scorrimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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