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Scorrimento graduatoria: la giurisdizione del giudice

Una candidata idonea in una graduatoria pubblica ha agito in giudizio contro un’università per ottenere l’assunzione tramite scorrimento graduatoria. Tuttavia, l’ente aveva deciso di bandire un nuovo concorso. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito che la giurisdizione spetta al giudice amministrativo. La Corte ha chiarito che quando la richiesta di scorrimento si pone in contrasto con la decisione discrezionale dell’amministrazione di indire una nuova procedura selettiva, la controversia non riguarda un diritto soggettivo all’assunzione, ma un interesse legittimo avverso l’atto amministrativo.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Scorrimento Graduatoria: a Chi Rivolgersi? La Cassazione Definisce la Giurisdizione

L’istituto dello scorrimento graduatoria rappresenta una speranza per molti candidati idonei nei concorsi pubblici, ma la sua applicazione può generare complesse questioni legali, in particolare sulla giurisdizione competente. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è intervenuta per fare chiarezza su un punto cruciale: a quale giudice, ordinario o amministrativo, deve rivolgersi il candidato che chiede lo scorrimento quando l’amministrazione decide di bandire un nuovo concorso? La risposta a questa domanda definisce il confine tra diritto soggettivo all’assunzione e interesse legittimo alla corretta azione amministrativa.

I Fatti del Caso: Dalla Graduatoria al Ricorso

Una candidata, classificatasi come idonea non vincitrice in un concorso pubblico indetto da un’università, aveva adito il Tribunale del Lavoro per vedere riconosciuto il suo diritto all’assunzione. La sua richiesta si basava sullo scorrimento graduatoria per coprire posizioni vacanti. Il Tribunale le dava ragione, accogliendo il ricorso e dichiarando il suo diritto a essere assunta.

L’università, tuttavia, impugnava la decisione dinanzi alla Corte d’Appello, la quale ribaltava la sentenza di primo grado. Il giudice del gravame dichiarava il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo che la pretesa della candidata non fosse un semplice diritto allo scorrimento, ma implicasse una contestazione della decisione dell’ateneo di indire un nuovo concorso. Tale decisione, essendo espressione di potere discrezionale dell’amministrazione, poteva essere contestata solo dinanzi al giudice amministrativo.

La candidata, non soddisfatta, proponeva quindi ricorso per Cassazione, basandolo su due motivi: uno di natura procedurale e uno relativo alla questione di giurisdizione.

La Decisione della Corte di Cassazione e lo Scorrimento Graduatoria

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello e quindi la giurisdizione del giudice amministrativo nel caso di specie. L’analisi dei giudici si è concentrata su entrambi i motivi di ricorso.

La Questione Procedurale: la Notifica della Sentenza

Il primo motivo sollevato dalla ricorrente riguardava la presunta tardività dell’appello dell’università. Secondo la candidata, la notifica della sentenza di primo grado avrebbe fatto decorrere il termine “breve” per l’impugnazione. La Cassazione ha ritenuto questo motivo infondato, chiarendo un principio fondamentale di procedura civile: affinché decorra il termine breve, la notifica della sentenza deve essere effettuata al procuratore costituito in giudizio. Nel caso in esame, le notifiche erano state inviate all’Avvocatura distrettuale dello Stato e direttamente all’università, risultando inefficaci a tal fine. Di conseguenza, l’appello, proposto entro il termine “lungo”, era da considerarsi tempestivo.

Il Cuore della Controversia: Scorrimento Graduatoria e Giurisdizione

Il secondo motivo, quello centrale, verteva sulla giurisdizione. La ricorrente sosteneva che la sua domanda mirava unicamente al riconoscimento del suo diritto all’assunzione tramite scorrimento graduatoria, senza contestare la legittimità del nuovo concorso. La Cassazione, tuttavia, ha sposato l’interpretazione del giudice d’appello.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha ribadito un principio consolidato: la giurisdizione si determina in base al petitum sostanziale, cioè alla reale natura della pretesa avanzata (causa petendi), al di là della sua formulazione formale. In tema di scorrimento graduatoria, la giurisdizione del giudice ordinario sussiste quando si fa valere un vero e proprio “diritto all’assunzione”, senza interferire con le scelte organizzative della Pubblica Amministrazione.

Tuttavia, qualora la pretesa allo scorrimento sia consequenziale alla necessità di negare gli effetti di un provvedimento con cui l’amministrazione ha deciso di coprire i posti vacanti in altro modo (ad esempio, bandendo un nuovo concorso), la situazione cambia. In questo scenario, la contestazione investe l’esercizio del potere discrezionale dell’ente pubblico. La scelta di come reclutare personale attiene all’organizzazione degli uffici, un ambito in cui l’amministrazione agisce con poteri autoritativi. La posizione del privato, in questo caso, non è di diritto soggettivo, ma di interesse legittimo a che la P.A. eserciti il proprio potere in modo corretto e legittimo. La tutela dell’interesse legittimo, per dettato costituzionale, è demandata al giudice amministrativo.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la domanda della candidata, pur essendo formulata come richiesta di assunzione, fosse intrinsecamente fondata sulla “preclusione dell’indizione di una nuova procedura concorsuale”. Di conseguenza, la controversia riguardava il controllo sulla legittimità della scelta discrezionale operata dall’università, materia di competenza del giudice amministrativo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica per chiunque partecipi a un concorso pubblico. La scelta del giudice a cui rivolgersi non è una mera formalità, ma un presupposto essenziale per la tutela dei propri diritti.

La decisione chiarisce che:
1. Diritto allo scorrimento puro: Se la richiesta di assunzione tramite scorrimento graduatoria non si scontra con una decisione discrezionale della P.A., la competenza è del giudice ordinario (sezione lavoro).
2. Scorrimento contro nuovo concorso: Se la pretesa allo scorrimento presuppone la disapplicazione o l’annullamento della delibera di indire un nuovo concorso, la competenza è del giudice amministrativo, poiché si contesta una scelta organizzativa e discrezionale dell’ente.

Questa distinzione obbliga i candidati e i loro legali a un’attenta analisi della situazione di fatto e della strategia processuale da adottare, per evitare di incorrere in una pronuncia di difetto di giurisdizione che ritarderebbe o precluderebbe la tutela delle proprie ragioni.

Quando una richiesta di scorrimento della graduatoria rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo?
La controversia rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo quando la pretesa allo scorrimento è consequenziale alla negazione degli effetti di un provvedimento che indice un nuovo concorso o sceglie altre modalità di copertura dei posti. In questo caso, si contesta l’esercizio del potere discrezionale dell’amministrazione.

Una notifica della sentenza alla parte personalmente è valida per far decorrere il termine breve per l’appello?
No. Secondo la Cassazione, la notifica della sentenza ai fini della decorrenza del termine breve per l’impugnazione deve essere eseguita nei confronti del procuratore costituito della parte. Una notifica fatta direttamente alla parte o a un altro soggetto è inidonea a tale scopo.

Cosa distingue il diritto all’assunzione dalla contestazione di un nuovo concorso in tema di giurisdizione?
Il diritto all’assunzione tramite scorrimento si fa valere davanti al giudice ordinario quando la posizione è già definita e non si discute la scelta della P.A. di come coprire il posto. Se, invece, la richiesta di scorrimento si oppone alla decisione di bandire un nuovo concorso, si contesta una scelta discrezionale della P.A., e la posizione del privato è di interesse legittimo, la cui tutela spetta al giudice amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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