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Scorrimento graduatoria: chi decide tra i giudici?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8452/2024, ha chiarito la ripartizione della giurisdizione in materia di assunzioni pubbliche. Se la Pubblica Amministrazione decide di non procedere allo scorrimento graduatoria, preferendo assunzioni esterne, la competenza è del giudice amministrativo, trattandosi di una scelta discrezionale. Se invece il contenzioso riguarda le modalità irregolari con cui lo scorrimento è stato effettuato, la giurisdizione spetta al giudice ordinario, poiché viene leso il diritto soggettivo del candidato all’assunzione secondo l’ordine di merito.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Scorrimento Graduatoria: a Chi Rivolgersi? La Cassazione Fa Chiarezza sulla Giurisdizione

La questione dello scorrimento graduatoria nei concorsi pubblici è una fonte costante di contenzioso. Un candidato idoneo che si vede scavalcare o che vede l’Amministrazione preferire altre forme di reclutamento si trova spesso di fronte a un bivio: a quale giudice rivolgersi? Al giudice ordinario o a quello amministrativo? Con la recente ordinanza n. 8452 del 28 marzo 2024, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha fornito un’importante bussola per orientarsi in questo complesso scenario, tracciando una netta linea di demarcazione tra le due giurisdizioni.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava un candidato utilmente collocato in una graduatoria concorsuale. Egli aveva presentato due distinte doglianze nei confronti della Pubblica Amministrazione.

La prima contestazione verteva sulla scelta dell’ente di non procedere allo scorrimento graduatoria, preferendo invece ricorrere all’assunzione di dirigenti esterni. Secondo il ricorrente, questa decisione era illegittima in quanto superava i limiti numerici previsti per il ricorso a personale esterno.

La seconda lamentela, invece, riguardava le modalità con cui l’Amministrazione aveva, in un secondo momento, parzialmente attinto alla graduatoria. Il candidato sosteneva di essere stato ingiustamente scavalcato da altri concorrenti con un punteggio inferiore al suo, in violazione delle regole del bando e dell’ordine di merito.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla Giurisdizione

La Corte di Cassazione, chiamata a dirimere la questione di giurisdizione, ha adottato un approccio duale, separando nettamente le due domande formulate dal ricorrente.

Per quanto riguarda la prima questione – la scelta della P.A. di non utilizzare la graduatoria – i giudici hanno affermato la giurisdizione del giudice amministrativo. Questa decisione, infatti, rientra nell’ambito del potere discrezionale e organizzativo dell’ente pubblico. Si tratta di una scelta di macro-organizzazione, sindacabile solo davanti al T.A.R., poiché attiene all’interesse pubblico generale e non al diritto soggettivo del singolo.

Relativamente alla seconda questione – l’irregolare scorrimento graduatoria – la Corte ha invece dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario. Una volta che l’Amministrazione decide di utilizzare la graduatoria, infatti, il suo potere discrezionale si esaurisce. A quel punto, l’ente è vincolato a seguire le regole tecniche e l’ordine di merito stabiliti. La pretesa del candidato al corretto posizionamento e alla conseguente assunzione non è più un interesse legittimo, ma un vero e proprio diritto soggettivo, che deve essere tutelato dal giudice del lavoro.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato questa distinzione richiamando un consolidato orientamento giurisprudenziale. La scelta di indire un nuovo concorso, di utilizzare personale esterno o di non procedere ad ulteriori assunzioni è espressione di un potere discrezionale pubblicistico. La rimozione di tali atti non comporterebbe automaticamente l’assunzione del ricorrente, ma aprirebbe a nuove valutazioni discrezionali da parte dell’Amministrazione. Pertanto, la giurisdizione non può che essere quella amministrativa.

Al contrario, la denuncia di un irregolare scorrimento graduatoria non mette in discussione scelte discrezionali, ma la corretta applicazione di una procedura tecnica già definita. In questo contesto, si controverte sulla modalità di individuazione di chi ha diritto all’assunzione all’interno di una graduatoria esistente. Si fa valere il ‘diritto all’assunzione’ del candidato utilmente collocato, una posizione giuridica che rientra pienamente nella cognizione del giudice ordinario.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione offre un principio guida fondamentale per candidati e amministrazioni. La linea di confine è netta:

1. Scelte di macro-organizzazione (se assumere e come): competenza del giudice amministrativo.
2. Gestione tecnica della graduatoria (chi assumere secondo l’ordine stabilito): competenza del giudice ordinario.

Questa pronuncia ribadisce che, una volta esaurita la discrezionalità della P.A. con la decisione di attingere alla graduatoria, la pretesa del candidato si configura come un diritto pieno, la cui lesione deve essere accertata dal giudice del lavoro. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata, rimettendo la causa, per la parte relativa alle modalità di scorrimento, alla Corte d’Appello competente in funzione di giudice ordinario.

A quale giudice devo rivolgermi se la Pubblica Amministrazione non usa la graduatoria di un concorso e assume personale esterno?
Secondo la Corte di Cassazione, la scelta di non procedere allo scorrimento di una graduatoria e di utilizzare altre forme di reclutamento è un atto discrezionale dell’Amministrazione. Pertanto, la contestazione di tale scelta rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo (T.A.R.).

Chi è competente a decidere se vengo scavalcato da un altro candidato con un punteggio inferiore durante lo scorrimento graduatoria?
In questo caso, la giurisdizione appartiene al giudice ordinario (in funzione di giudice del lavoro). La questione non riguarda una scelta discrezionale, ma la violazione del diritto soggettivo del candidato a essere assunto secondo l’ordine di merito stabilito dalla graduatoria.

Qual è la differenza tra la scelta di non usare la graduatoria e un errore nello scorrimento?
La prima è una decisione organizzativa e discrezionale della P.A. (sindacabile dal giudice amministrativo), mentre la seconda è un errore nell’applicazione di regole tecniche e vincolanti una volta che la decisione di usare la graduatoria è stata presa. Quest’ultima lede il diritto soggettivo del candidato e spetta al giudice ordinario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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