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Sanzioni sacchetti plastica: multa annullata per Carenza di Prove

Un commerciante ha ricevuto una sanzione per aver utilizzato sacchetti di plastica ritenuti non conformi alla normativa ambientale. Il Tribunale ha annullato l’ordinanza di ingiunzione perché l’ente accertatore non ha eseguito un’analisi tecnica sul materiale dei sacchetti, basando la contestazione sulla sola assenza di una stampigliatura di conformità. Secondo la sentenza, per irrogare legittime sanzioni sui sacchetti di plastica è indispensabile un accertamento concreto delle caratteristiche del materiale, non essendo sufficiente una verifica puramente visiva.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Sanzioni Sacchetti Plastica: La Sola Assenza del Marchio non Basta

Una recente sentenza del Tribunale ha chiarito un punto fondamentale in materia di sanzioni sui sacchetti di plastica: la Pubblica Amministrazione non può multare un commerciante basandosi esclusivamente sulla mancanza di un’etichetta o di una certificazione visibile sui sacchetti stessi. È necessario un accertamento tecnico che dimostri l’effettiva non conformità del materiale alle normative ambientali. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Una Sanzione Amministrativa Contestata

Il caso ha origine da un verbale di accertamento elevato nei confronti del titolare di un’impresa individuale. L’autorità locale contestava la commercializzazione di borse di plastica in materiale ultraleggero, ritenute non biodegradabili e non compostabili, in violazione del D.Lgs. 152/2006. A seguito di ciò, veniva emessa un’ordinanza di ingiunzione per il pagamento di una sanzione di oltre 2.500 euro.

Il commerciante ha impugnato il provvedimento, sostenendo che gli agenti accertatori non avevano effettuato alcuna verifica tecnica sulla composizione del materiale dei sacchetti. La contestazione, a suo dire, era generica e non provava in alcun modo la presunta violazione.

L’ente impositore, invece, si difendeva affermando che i sacchetti erano privi della necessaria stampigliatura attestante la conformità alle norme CEE, e che tale assenza fosse sufficiente a giustificare la sanzione.

La Decisione del Tribunale e le Sanzioni Sacchetti Plastica

Il Tribunale ha accolto il ricorso del commerciante, annullando l’ordinanza di ingiunzione. La decisione si fonda su un principio cardine: la necessità di prove concrete e oggettive. Secondo il Giudice, le sanzioni sui sacchetti di plastica non possono fondarsi su presunzioni o sulla sola apparenza.

La normativa di riferimento (art. 226 ter del D.Lgs. 152/2006) stabilisce requisiti tecnici precisi per i sacchetti, come la biodegradabilità e compostabilità secondo standard specifici (UNI EN 13432:2002) e un contenuto minimo di materia prima rinnovabile. Questi sono parametri tecnici che non possono essere verificati con un semplice esame visivo.

Le Motivazioni: L’Importanza dell’Accertamento Tecnico

Il cuore della sentenza risiede nelle motivazioni, che smontano la tesi della Pubblica Amministrazione.

Genericità della Contestazione

Il Tribunale ha ritenuto il verbale di accertamento e la successiva ordinanza ‘oscuri’ e generici. I documenti si limitavano ad affermare che i sacchetti erano ‘non biodegradabili e compostabili’ senza specificare come si fosse giunti a tale conclusione. Le fotografie allegate, che ritraevano i rotoli di sacchetti, non fornivano alcuna prova della loro composizione chimico-fisica.

Il Ruolo della ‘Stampigliatura’

Il Giudice ha definito ‘infondato e inconferente’ il riferimento al requisito della stampigliatura obbligatoria. La legge impone che i sacchetti rispettino determinati standard, attestati da certificazioni rilasciate da organismi accreditati. La semplice assenza di un marchio sul sacchetto non equivale, di per sé, a una prova della non conformità del materiale. Per dimostrare la violazione, l’ente avrebbe dovuto provare che il materiale stesso non rispettava i requisiti di legge, ad esempio attraverso un’analisi di laboratorio su un campione.

Mancanza di Prove Concrete

La critica principale mossa dal Tribunale è la totale assenza di un accertamento tecnico. Gli agenti non hanno verificato adeguatamente la conformità dei sacchetti, né hanno prelevato un campione del materiale per consentire una verifica tecnica successiva. L’accertamento, per essere legittimo, deve basarsi su un’analisi concreta delle caratteristiche dei prodotti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza stabilisce un importante precedente a tutela dei commercianti e dei cittadini. Per poter irrogare legittime sanzioni sui sacchetti di plastica, la Pubblica Amministrazione ha l’onere di provare la violazione in modo oggettivo e inconfutabile. Un accertamento basato sulla sola ispezione visiva e sull’assenza di un’etichetta non è sufficiente quando la legge prescrive il rispetto di precisi standard tecnici.

Di conseguenza, qualsiasi sanzione di questo tipo, per essere valida, deve essere supportata da un’adeguata istruttoria che includa, se necessario, analisi tecniche e campionamenti. In mancanza di tali prove, il provvedimento sanzionatorio è illegittimo e può essere annullato in sede giudiziaria.

È legittima una multa per sacchetti di plastica non conformi basata solo sull’assenza di un’etichetta?
No, secondo la sentenza in esame, la sola assenza di una stampigliatura o etichetta di conformità sui sacchetti non è una prova sufficiente per giustificare la sanzione. È necessario dimostrare che il materiale stesso non rispetta i requisiti tecnici previsti dalla legge.

Cosa deve fare l’autorità per provare che i sacchetti di plastica sono illegali?
L’autorità deve condurre un accertamento tecnico concreto. Questo significa che deve verificare le effettive caratteristiche del materiale, ad esempio prelevando un campione per sottoporlo ad analisi di laboratorio, al fine di dimostrare la sua non conformità agli standard di biodegradabilità e compostabilità richiesti.

Qual è stato il motivo principale per cui il Tribunale ha annullato la sanzione in questo caso?
Il motivo principale è stata la carenza di prove e la genericità della contestazione. L’ente impositore non ha fornito alcuna prova tecnica della non conformità dei sacchetti, basando l’intera accusa su una verifica visiva e sulla mancanza di un’etichetta, elementi ritenuti insufficienti a fondare una sanzione amministrativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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