Riunione dei Ricorsi: Quando la Cassazione Unisce le Impugnazioni
Nel complesso mondo della giustizia, l’efficienza e la coerenza delle decisioni sono pilastri fondamentali. Un principio cardine che garantisce questi obiettivi è la riunione dei ricorsi, specialmente quando più parti decidono di impugnare lo stesso provvedimento. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come questa regola procedurale venga applicata per assicurare un giudizio unico e armonico.
I Fatti del Caso: Due Ricorsi Contro la Stessa Decisione
La vicenda processuale nasce dall’impugnazione di un’ordinanza emessa dal Tribunale. Un legale, agendo in proprio, presentava ricorso per cassazione contro tale provvedimento. Parallelamente, anche la controparte, un istituto di credito cooperativo, proponeva un autonomo ricorso per cassazione avverso la medesima ordinanza. La Corte Suprema si è quindi trovata di fronte a due procedimenti separati, ma aventi ad oggetto la critica alla stessa e identica decisione di merito.
La Decisione della Corte e la Riunione dei Ricorsi
Di fronte a questa duplicità di impugnazioni, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dalle parti. Ha invece emesso un’ordinanza interlocutoria, ovvero un provvedimento che gestisce l’andamento del processo senza definirlo. La Corte ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Questo significa che la trattazione è stata sospesa e posticipata, con l’obiettivo specifico di procedere alla riunione dei ricorsi: quello originario presentato dal legale e quello successivo presentato dalla banca.
Le Motivazioni: L’Applicazione dell’Art. 335 c.p.c.
La decisione della Corte si fonda su una norma precisa del codice di procedura civile: l’articolo 335. Questa disposizione stabilisce che tutte le impugnazioni proposte separatamente contro la stessa sentenza (o, come in questo caso, ordinanza con valore decisorio) devono essere riunite in un unico processo. Non si tratta di una facoltà del giudice, ma di un obbligo procedurale. La ratio della norma è duplice:
1. Economia Processuale: Evitare la duplicazione di attività processuali identiche, risparmiando tempo e risorse.
2. Prevenzione di Giudicati Contrastanti: Scongiurare il rischio che la Corte emetta decisioni diverse o addirittura contraddittorie sullo stesso provvedimento, garantendo così la coerenza e la certezza del diritto.
Avendo rilevato l’esistenza di un secondo ricorso pendente contro la stessa ordinanza, la Corte ha agito correttamente applicando d’ufficio tale principio e preparando il terreno per una trattazione unitaria.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Riunione dei Ricorsi
Questa ordinanza, pur essendo di natura procedurale, ha importanti implicazioni pratiche. Dimostra come il sistema giudiziario sia dotato di meccanismi per ottimizzare il proprio funzionamento e garantire l’integrità delle sue decisioni. Per le parti coinvolte, la riunione significa che le loro argomentazioni verranno valutate in un contesto unico, consentendo un confronto diretto e completo delle rispettive posizioni. Per gli operatori del diritto, ribadisce l’importanza di monitorare eventuali impugnazioni connesse, poiché la loro esistenza incide inevitabilmente sulla tempistica e sulle modalità di svolgimento del giudizio di legittimità. La riunione dei ricorsi si conferma quindi uno strumento indispensabile per un processo giusto ed efficiente.
Cosa succede se due parti diverse impugnano la stessa sentenza con ricorsi separati?
In base all’art. 335 del codice di procedura civile, la Corte di Cassazione deve ordinare la riunione dei ricorsi, affinché vengano trattati e decisi in un unico procedimento per evitare decisioni contrastanti.
Perché la Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria invece di una sentenza?
Perché la decisione non ha definito il merito della controversia, ma si è limitata a risolvere una questione procedurale, ovvero la necessità di unire i due ricorsi pendenti prima di procedere con l’esame della causa.
Qual è lo scopo principale della riunione dei ricorsi?
Lo scopo è duplice: garantire l’economia processuale, evitando di celebrare due processi identici, e soprattutto prevenire il rischio di emettere due sentenze contraddittorie sullo stesso provvedimento impugnato.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 33212 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 2 Num. 33212 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data pubblicazione: 18/12/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso 18334 -2019 proposto da:
avv. COGNOME elettivamente domiciliato in Milano, presso il suo studio, rappresentato e difeso da sé stesso e, giusta procura in calce al ricorso, dall’avv. NOME COGNOME con indicazione degli indirizzi pec;
– ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE socRAGIONE_SOCIALE in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in Roma, INDIRIZZO presso lo studio dell’avv. NOME COGNOME dalla quale è rappresentata e difesa, giusta procura a margine del controricorso, con indicazione de ll’ indirizzo pec;
– controricorrente –
avverso l’ordinanza resa dal TRIBUNALE DI MONZA nel fascicolo n. 10309/2018 R.G., pubblicata il 27/3/2019;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 12/12/2024 dal consigliere NOME COGNOME
lette le memorie delle parti;
rilevato che la Banca di Credito Cooperativo di Milano, RAGIONE_SOCIALE ha proposto successivo ricorso per cassazione avverso la stessa ordinanza, iscritto al n. 17255/2019 e fissato per la trattazione in camera di consiglio all’adunanza del 4/2/2025, a relazione del consigliere NOME COGNOME
applicato l’art. 335 cod. proc. civ.;
P.Q.M.
La Corte rinvia a nuovo ruolo, al fine della riunione del presente ricorso e di quello iscritto al n. 17255/2019.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della seconda