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Riunione dei ricorsi: l’obbligo del giudice

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha disposto la riunione di due distinti ricorsi promossi contro la medesima ordinanza della Corte d’Appello. Il caso di origine riguarda un’azione revocatoria su una donazione immobiliare. La Suprema Corte ha applicato il principio della riunione dei ricorsi, previsto dall’art. 335 c.p.c., per garantire l’unicità e la coerenza del processo di impugnazione, accogliendo la richiesta della parte controricorrente e procedendo anche d’ufficio.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Riunione dei Ricorsi: L’Obbligo di un Processo Unico

Quando più parti impugnano la stessa sentenza con atti separati, il sistema giudiziario prevede un meccanismo fondamentale per garantire ordine e coerenza: la riunione dei ricorsi. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza di questo principio, consolidando due procedimenti in uno solo. Analizziamo insieme questo caso, che, pur essendo di natura procedurale, illumina un aspetto cruciale del nostro ordinamento.

I Fatti di Causa: Una Donazione Sotto la Lente del Creditore

La vicenda trae origine da un’azione legale intentata da un istituto di credito contro una famiglia. Un uomo, fideiussore per un’ingente somma a garanzia di una società, aveva donato insieme alla moglie la propria quota di nuda proprietà di un immobile ai figli. Il creditore, ritenendo che tale atto di donazione pregiudicasse la sua possibilità di recuperare il credito, ha agito in giudizio per farne dichiarare l’inefficacia (azione revocatoria ex art. 2901 c.c.).

Il Tribunale di primo grado aveva accolto parzialmente la domanda, revocando la donazione solo per la quota di proprietà del padre-fideiussore. La decisione è stata poi impugnata sia dal padre che, con un atto separato, dai figli.

Il Percorso Processuale e la Riunione dei Ricorsi in Cassazione

La Corte d’Appello ha dichiarato inammissibili entrambi gli appelli con un’ordinanza. Contro questa decisione, le parti soccombenti hanno nuovamente agito in modo distinto, presentando due separati ricorsi per Cassazione.

È a questo punto che si inserisce la questione procedurale al centro dell’ordinanza in esame. La società creditrice, nel suo controricorso, ha eccepito la necessità di unificare i due procedimenti. La Suprema Corte, accogliendo l’istanza, ha disposto la riunione dei ricorsi, applicando una regola fondamentale del processo civile.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Corte di Cassazione si fonda sull’articolo 335 del Codice di Procedura Civile. Questa norma stabilisce che “tutte le impugnazioni proposte separatamente contro la stessa sentenza debbono essere riunite, anche d’ufficio, in un solo processo”.

Le motivazioni dietro questa regola sono chiare e precise:

1. Economia Processuale: Trattare più impugnazioni in un unico contesto evita la duplicazione di attività e riduce i tempi e i costi della giustizia.
2. Prevenzione di Giudicati Contraddittori: Il rischio più grande nel gestire separatamente impugnazioni contro la stessa decisione è quello di arrivare a conclusioni diverse o addirittura contrastanti. La riunione garantisce che la valutazione delle censure sia unitaria e coerente.
3. Obbligatorietà: La norma prevede che la riunione avvenga “anche d’ufficio”, il che significa che il giudice ha il dovere di disporla non appena rileva la pendenza di più ricorsi contro il medesimo provvedimento, indipendentemente da una richiesta di parte.

Nel caso specifico, la Corte ha semplicemente applicato questo principio inderogabile, ordinando che il ricorso dei figli venisse formalmente riunito a quello del padre per essere discussi e decisi congiuntamente.

Conclusioni: L’Importanza della Coerenza Giudiziaria

L’ordinanza, pur non entrando nel merito della controversia sulla donazione, offre un’importante lezione sul funzionamento del processo civile. La riunione dei ricorsi non è un mero formalismo, ma uno strumento essenziale per assicurare l’ordine, l’efficienza e, soprattutto, la coerenza del sistema giudiziario. Assicura che, di fronte a un’unica sentenza impugnata, vi sia un’unica e definitiva risposta da parte del giudice superiore, rafforzando così la certezza del diritto.

Perché la Corte ha ordinato la riunione dei ricorsi?
Perché due ricorsi separati erano stati proposti contro la stessa ordinanza della Corte d’Appello. L’articolo 335 del codice di procedura civile impone, in questi casi, che le impugnazioni siano trattate in un unico processo per garantire coerenza ed economia processuale.

Qual è il fondamento normativo per la riunione dei ricorsi?
Il fondamento è l’articolo 335 del codice di procedura civile, il quale stabilisce che tutte le impugnazioni proposte separatamente contro la stessa sentenza devono essere riunite, anche d’ufficio dal giudice.

Cosa succede dopo l’ordinanza di riunione?
Dopo l’ordinanza, i due ricorsi procedono come se fossero uno solo. Verranno discussi e decisi congiuntamente dalla Corte di Cassazione in un’unica udienza e con un’unica sentenza finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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