Riunione dei Ricorsi: La Cassazione Unisce Cause Connesse per Efficienza Processuale
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di applicazione del principio di economia processuale attraverso l’istituto della riunione dei ricorsi. Questo strumento procedurale consente al giudice di unire due o più cause pendenti davanti a sé quando queste presentano elementi di connessione, al fine di trattarle e deciderle congiuntamente. La decisione della Suprema Corte di Cassazione illustra le ragioni e i vantaggi di questa scelta, fondamentale per garantire coerenza e rapidità alla giustizia.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria trae origine da una controversia in materia agraria. Un soggetto aveva avviato un’esecuzione forzata per ottenere il rilascio di un fondo agricolo, basandosi su un titolo esecutivo giudiziale. Contro tale esecuzione, un altro soggetto e una società agricola avevano proposto opposizione, sostenendo l’inesistenza del diritto a procedere.
Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano rigettato l’opposizione, confermando la legittimità dell’esecuzione. Le parti soccombenti hanno quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione per contestare la sentenza d’appello. Parallelamente, era già pendente un altro ricorso tra le stesse parti, legato alla medesima vicenda e allo stesso titolo esecutivo.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla Riunione dei Ricorsi
La Suprema Corte, con la presente ordinanza, non entra nel merito della controversia, ma si concentra su un aspetto puramente procedurale. Rilevando la pendenza di due ricorsi strettamente collegati, il Collegio ha ritenuto opportuno disporre la loro riunione.
Questo significa che i due procedimenti, sebbene iscritti a ruolo in momenti diversi, verranno trattati come un’unica causa. La decisione congiunta eviterà il rischio di giudicati contrastanti e permetterà una valutazione complessiva e coordinata di tutte le questioni sollevate dalle parti.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione sulla sussistenza di evidenti ragioni di connessione tra i due ricorsi. In particolare, sono stati evidenziati due elementi chiave:
1. Connessione Soggettiva: Le cause vedono coinvolte in gran parte le medesime parti, sebbene in ruoli processuali diversi.
2. Connessione Oggettiva: Entrambi i ricorsi traggono origine dalla stessa complessa vicenda e, soprattutto, si fondano sulla contestazione dello stesso titolo esecutivo, ovvero la sentenza che ha dato origine all’esecuzione forzata. La Corte sottolinea che si tratta di “cause strettamente connesse”.
Questi fattori rendono non solo opportuna, ma necessaria la trattazione congiunta per garantire un esito coerente e per ottimizzare l’attività giurisdizionale, in linea con il principio di economia processuale. La riunione permette di evitare la duplicazione di attività istruttorie e decisionali, concentrando l’esame delle questioni in un unico contesto.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La decisione di procedere alla riunione dei ricorsi ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, assicura la coerenza del giudicato: decidere separatamente cause così interconnesse potrebbe portare a sentenze contraddittorie, un’eventualità che l’ordinamento processuale mira a prevenire. In secondo luogo, si realizza un significativo risparmio di tempo e di risorse, sia per le parti che per l’amministrazione della giustizia.
Questa ordinanza, pur nella sua natura interlocutoria, ribadisce l’importanza di una gestione efficiente del contenzioso, dove la connessione tra le cause impone una trattazione unitaria per una giustizia più rapida, logica e giusta.
Qual è la decisione principale presa dalla Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte di Cassazione ha disposto la riunione del ricorso in esame con un altro ricorso precedentemente iscritto, affinché vengano trattati e decisi in un unico contesto processuale.
Per quale motivo la Corte ha deciso di riunire i due ricorsi?
La decisione è basata sulla constatazione che le due cause sono “strettamente connesse”. Presentano infatti una parziale coincidenza delle parti coinvolte (connessione soggettiva) e riguardano la medesima vicenda e lo stesso titolo esecutivo (connessione oggettiva).
Quali sono i vantaggi della riunione dei ricorsi?
La riunione dei ricorsi permette di ottenere una decisione unitaria e coerente, evitando il rischio di sentenze tra loro contrastanti. Inoltre, risponde a esigenze di economia processuale, ottimizzando i tempi e le risorse del sistema giudiziario.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 10796 Anno 2025
ORDINANZA
Sul ricorso iscritto al N. 6149/2024 R.G., proposto da:
COGNOME NOMECOGNOME rappresentato e difeso dal l’avv. NOME COGNOME come da procura in calce al ricorso, domicilio digitale come in atti
– ricorrente –
contro
COGNOME NOMECOGNOME quale erede di COGNOME NOMECOGNOME rappresentata e difesa dal l’avv. NOME COGNOME come da procura allegata al controricorso, domicilio digitale come in atti
– controricorrente –
nonché contro
RAGIONE_SOCIALE di COGNOME Massimo, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall’avv. NOME COGNOME come da procura in calce al controricorso, domicilio digitale come in atti
– controricorrente –
N. 6149/24 R.G.
avverso, la sentenza della Corte d’appello di Venezia recante il n. 1946/2023 e pubblicata in data 29.11.2023;
udita la relazione della causa svolta nella adunanza camerale del 12.2.2025 dal Consigliere relatore dr. NOME COGNOME
considerato che
la Corte d’appello di Venezia -Sezione specializzata per le controversie agrarie, con sentenza del 29.11.2023, rigettò la domanda di cessazione della materia del contendere, nonché l’appello proposto da NOME COGNOME e da RAGIONE_SOCIALE di NOME COGNOME RAGIONE_SOCIALE, avverso la sentenza del Tribunale di Treviso, Sezione specializzata per le controversie agrarie, che aveva a sua volta rigettato l’opposizione all’esecuzione ex art. 615, comma 2, c.p.c., dagli stessi proposta in relazione all’esecuzione per rilascio di un fondo, avviata da NOME COGNOME in forza di titolo giudiziale; avverso detta sentenza NOME COGNOME e RAGIONE_SOCIALE. di NOME COGNOME RAGIONE_SOCIALE hanno proposto ricorso per cassazione, sulla scorta di tre motivi, cui resistono con distinti controricorsi NOME COGNOME e la RAGIONE_SOCIALE di Pesce Massimo ; tutte le parti, tranne quest’ultima società, hanno depositato memoria ;
ritenuto che
paia al Collegio opportuno disporre la riunione del ricorso in epigrafe con quello recante il N. 23450/23 R.G., chiamato anch’esso all’odierna udienza camerale , trattandosi all’evidenza di cause strettamente connesse: a parte la parziale coincidenza soggettiva delle parti, il ricorso qui in esame, in particolare, attiene ad una opposizione all’esecuzione basata su un titolo esecutivo (sentenza della
Corte d’appello di Venezia n. 2526/2021) oggetto dell’originario ricorso per cassazione poi definito dall’ordinanza di questa Corte n. 22515/2023, di cui col primo ricorso si è chiesta la revocazione;
pertanto, il ricorso iscritto a ruolo successivamente va riunito al primo, affinché si decida in unico contesto;
p. q. m.
la Corte dispone la riunione del ricorso N. 6149/24 R.G. a quello recante il N. 23450/23 R.G.
Così deciso nella camera di consiglio della Terza Sezione Civile, in data