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Riscossione demanio marittimo: quando è legittima?

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’Amministrazione Pubblica può procedere alla riscossione demanio marittimo per l’occupazione abusiva di beni statali tramite iscrizione a ruolo, senza la necessità di un preventivo titolo esecutivo ottenuto in tribunale. La Corte ha chiarito che una legge speciale (L. 311/2004) prevale sulla regola generale, consentendo allo Stato di agire direttamente dopo la notifica di una seconda richiesta di pagamento. La sentenza ha quindi cassato la decisione del tribunale di merito che aveva annullato la cartella di pagamento, affermando il potere di auto-accertamento dell’ente pubblico in questa specifica materia.

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Riscossione Demanio Marittimo: La Cassazione Chiarisce i Poteri della P.A.

L’occupazione di un bene pubblico senza autorizzazione, come l’ormeggio di una barca in uno specchio d’acqua demaniale, genera un’indennità a favore dello Stato. Ma con quali strumenti può agire l’Amministrazione per recuperare queste somme? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto luce su un punto cruciale della riscossione demanio marittimo, stabilendo che lo Stato può procedere con la riscossione coattiva tramite ruolo senza dover prima ottenere una sentenza. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi affermati.

I Fatti del Caso: Un Ormeggio Conteso

La controversia nasce dalla notifica di una cartella di pagamento a un cittadino per un importo di poco superiore ai 1.100 euro. La somma era richiesta a titolo di indennità per l’occupazione abusiva, con un’imbarcazione privata, di una porzione di circa 30 mq dello specchio d’acqua nel porto di un’isola famosa. L’occupazione si era protratta per due giorni durante il periodo estivo. Il cittadino ha impugnato la cartella, sostenendo che l’Amministrazione non potesse procedere alla riscossione forzata senza un titolo esecutivo emesso da un giudice.

Il Percorso Giudiziario: Due Gradi di Giudizio a Favore del Cittadino

Sia il Giudice di Pace in primo grado, sia il Tribunale in appello, hanno dato ragione al privato. Entrambi i giudici di merito hanno ritenuto che, trattandosi di un’entrata di natura privatistica (un’indennità per occupazione, non una tassa o un canone), l’Amministrazione non potesse avvalersi della procedura di riscossione mediante ruolo. Secondo le corti inferiori, per riscuotere coattivamente il credito, l’ente pubblico avrebbe dovuto prima agire in un normale giudizio civile per ottenere una sentenza di condanna, ovvero un titolo esecutivo che accertasse con certezza il debito.

La Svolta della Cassazione sulla Riscossione Demanio Marittimo

La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni precedenti, ha accolto il ricorso dell’Agenzia del Demanio. I giudici supremi hanno chiarito che, sebbene la regola generale per le entrate di diritto privato richieda un titolo esecutivo preesistente, esistono delle eccezioni previste da specifiche disposizioni di legge.

La Norma Speciale che Prevale sulla Regola Generale

Il punto chiave della decisione risiede nell’applicazione dell’articolo 1, comma 274, della Legge n. 311/2004. Questa norma stabilisce espressamente che, per le somme non corrisposte all’erario per l’utilizzo, a qualsiasi titolo, di immobili di proprietà dello Stato (inclusa l’occupazione di fatto), si procede alla loro riscossione mediante ruolo dopo 90 giorni dalla notifica della seconda richiesta di pagamento. Questa disposizione costituisce una deroga esplicita alla normativa generale, conferendo all’Amministrazione un potente strumento di auto-accertamento.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che la legge del 2004 crea un ‘doppio binario’ per la riscossione. Per le entrate di natura pubblicistica, il ruolo è di per sé titolo esecutivo. Per quelle di natura privatistica, di norma serve un titolo preesistente (es. una sentenza). Tuttavia, la fattispecie dell’indennità per occupazione abusiva di beni demaniali rientra in una clausola di salvaguardia prevista proprio per i rapporti privatistici, per i quali una legge speciale – in questo caso la L. 311/2004 – dispone diversamente.
In virtù di questa norma speciale, la pretesa dello Stato non necessita di un preventivo accertamento giudiziale. Il procedimento attivato dall’ente, che culmina con la seconda richiesta di pagamento, è sufficiente a fondare la legittimità dell’iscrizione a ruolo. Il ruolo stesso, in questo contesto specifico, assume la natura e l’efficacia di titolo esecutivo, permettendo la riscossione coattiva del credito.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha un’importante implicazione pratica: rafforza la capacità dello Stato di recuperare i crediti derivanti dall’utilizzo illegittimo dei suoi beni immobiliari. Viene sancito il principio per cui, in materia di riscossione demanio marittimo e, più in generale, di occupazione abusiva di beni dello Stato, l’Amministrazione Pubblica può agire in maniera più rapida ed efficace. Non è tenuta a intraprendere un lungo e costoso procedimento giudiziario per ottenere un titolo esecutivo, ma può attivare direttamente la procedura di riscossione tramite ruolo, a condizione che sia stata inviata una seconda richiesta di pagamento al debitore.

Lo Stato può riscuotere un’indennità per l’occupazione abusiva del demanio marittimo senza una sentenza del giudice?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, una legge specifica (art. 1, comma 274, L. 311/2004) consente all’Amministrazione di procedere alla riscossione coattiva mediante ruolo dopo aver inviato una seconda richiesta di pagamento, senza la necessità di un preventivo titolo esecutivo giudiziale.

La procedura di riscossione mediante ruolo si applica solo ai tributi?
No. Sebbene sia la procedura tipica per i tributi, la legge può estenderla anche a crediti di natura diversa. In questo caso, viene applicata a un’indennità di natura privatistica, grazie a una specifica previsione normativa che deroga alla regola generale.

Qual è l’atto che permette allo Stato di avviare la riscossione coattiva in caso di occupazione abusiva di un suo bene?
L’atto fondamentale è la notificazione della seconda richiesta di pagamento. Decorsi novanta giorni da tale notifica senza che il debitore abbia pagato, l’Amministrazione è legittimata a iscrivere il credito a ruolo per la riscossione forzata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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