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Risarcimento volo cancellato: Cassazione rinvia

In un caso riguardante la richiesta di risarcimento per un volo cancellato e ritardato, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Invece di decidere nel merito, ha rinviato la causa a una pubblica udienza. La decisione è motivata dalla complessità delle questioni sollevate dalla compagnia aerea, che includono vizi procedurali (ultra ed extra petita), l’onere della prova per il danno morale e la corretta applicazione del Regolamento Europeo 261/04 sulla compensazione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento Volo Cancellato: La Cassazione Fa il Punto e Rinvia alla Pubblica Udienza

Ottenere un risarcimento volo cancellato o in grave ritardo è un diritto dei passeggeri, ma il percorso legale può rivelarsi complesso. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione getta luce su alcune delle questioni più spinose in materia, decidendo di non decidere subito, ma di approfondire il dibattito in una pubblica udienza. Analizziamo insieme questo interessante caso.

I Fatti del Caso: Dal Viaggio Sfumato al Contenzioso Legale

Un gruppo di turisti aveva pianificato un viaggio in Sri Lanka nel 2018. Purtroppo, l’esperienza è stata rovinata da gravi disservizi da parte della compagnia aerea: il volo di andata ha subito un notevole ritardo, mentre quello di ritorno è stato cancellato. Di fronte a questi inadempimenti, i viaggiatori hanno agito in giudizio per ottenere il giusto risarcimento per i danni subiti.

Il Percorso Giudiziario: Le Decisioni di Primo e Secondo Grado

Il Tribunale di primo grado ha riconosciuto le ragioni dei passeggeri, condannando la compagnia aerea a versare 600 euro a ciascuno a titolo di compensazione pecuniaria, oltre a rivalutazione e interessi.

Insoddisfatti, i turisti hanno appellato la decisione. La Corte d’Appello ha parzialmente riformato la sentenza, condannando il vettore a un risarcimento danni ben più consistente, pari a 7.338,74 euro per ogni passeggero, respingendo al contempo l’appello incidentale della compagnia, che chiedeva una riduzione del 50% della compensazione originaria sulla base della giurisprudenza europea (caso Sturgeon).

I Motivi del Ricorso e le Questioni sul risarcimento volo cancellato

La compagnia aerea ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando quattro motivi di ricorso che toccano nervi scoperti del diritto dei trasporti e processuale.

Primo e Secondo Motivo: I Vizi di “Extra” e “Ultra Petizione”

Il vettore aereo ha lamentato che la Corte d’Appello si sarebbe spinta oltre le richieste dei passeggeri. In particolare, ha sostenuto che i giudici avessero concesso un risarcimento per la violazione del diritto alla salute senza che i viaggiatori lo avessero specificamente allegato (extra petizione) e avessero liquidato un danno patrimoniale non richiesto in quella sede (ultra petizione).

Terzo Motivo: Il Danno Morale e l’Onere della Prova

Un punto cruciale del ricorso riguarda il danno morale. Secondo la compagnia, la Corte d’Appello lo avrebbe risarcito sulla base della semplice allegazione dell’inadempimento (la cancellazione del volo), senza che i passeggeri avessero fornito prova concreta del pregiudizio psico-fisico subito. Questa censura solleva l’importante questione su cosa sia necessario provare in giudizio per ottenere un risarcimento volo cancellato che vada oltre la mera compensazione pecuniaria.

Quarto Motivo: L’Applicazione del Regolamento Europeo 261/04

Infine, la compagnia ha contestato l’importo della compensazione pecuniaria, sostenendo che, in base al Regolamento (CE) n. 261/04 e all’interpretazione della Corte di Giustizia, l’importo avrebbe dovuto essere ridotto del 50%, attestandosi a 300 euro, o al massimo a 400 euro a seconda della tratta.

La Decisione della Corte di Cassazione: Perché un Rinvio?

Di fronte a questioni così complesse e di potenziale impatto su numerosi casi simili, la Suprema Corte ha scelto la via della prudenza e dell’approfondimento.

Le motivazioni

La Corte ha ritenuto che le questioni sollevate – dai limiti del potere decisionale del giudice rispetto alle domande delle parti, all’onere della prova per il danno non patrimoniale nel trasporto aereo, fino alla corretta quantificazione della compensazione europea – meritassero una trattazione più approfondita. Un’ordinanza interlocutoria, in questo contesto, serve a preparare il terreno per una decisione ponderata, che avverrà in una pubblica udienza dove le argomentazioni potranno essere sviscerate in modo completo.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione non ha dato ragione né ai passeggeri né alla compagnia aerea. Ha invece ‘congelato’ il giudizio, riconoscendo la rilevanza dei principi di diritto in gioco. La futura sentenza, che seguirà alla pubblica udienza, è destinata a fare chiarezza su aspetti fondamentali del risarcimento volo cancellato, fornendo criteri guida importanti per passeggeri, operatori del settore e tribunali. Restiamo in attesa di questo futuro e fondamentale pronunciamento.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo specifico caso?
La Corte non ha deciso nel merito la controversia, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito delle complesse questioni legali sollevate.

Quali sono i principali argomenti legali presentati dalla compagnia aerea nel suo ricorso?
La compagnia aerea ha basato il suo ricorso su quattro punti principali: 1) la Corte d’Appello avrebbe deciso oltre le richieste dei passeggeri (extra e ultra petizione); 2) il danno morale sarebbe stato concesso senza una prova specifica del pregiudizio; 3) la compensazione pecuniaria prevista dal Regolamento (CE) 261/04 sarebbe stata calcolata in modo errato.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto necessario un rinvio a pubblica udienza?
Il Collegio ha ravvisato che le questioni giuridiche sollevate nel ricorso (inerenti ai limiti della domanda giudiziale, all’onere della prova del danno non patrimoniale e all’applicazione della normativa europea) sono di tale importanza e complessità da richiedere una discussione approfondita in pubblica udienza, anziché una decisione più rapida in camera di consiglio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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