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Risarcimento diretto area privata: la Cassazione decide

Una società chiedeva il risarcimento diretto alla propria assicurazione per un sinistro avvenuto nel suo piazzale privato. Dopo un rigetto in appello, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il risarcimento diretto in area privata è applicabile. La Corte ha chiarito, sulla base del diritto comunitario, che l’obbligo assicurativo e le relative tutele si estendono a qualsiasi area in cui un veicolo viene utilizzato conformemente alla sua funzione, non solo alle strade pubbliche.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento diretto area privata: la Cassazione estende la tutela

L’ordinanza n. 8244/2024 della Corte di Cassazione affronta una questione cruciale per automobilisti e aziende: l’applicabilità della procedura di risarcimento diretto in caso di sinistro avvenuto in un’area privata. Con una decisione che si allinea ai principi del diritto comunitario, la Suprema Corte ha stabilito che la tutela assicurativa non si ferma ai confini della strada pubblica, ma si estende a tutti quei luoghi dove i veicoli circolano secondo la loro funzione abituale, come i piazzali aziendali.

I Fatti di Causa

Una società edile conveniva in giudizio il proprietario di un veicolo e la propria compagnia assicurativa per ottenere il risarcimento dei danni subiti da un suo autocarro. Il sinistro era avvenuto nel 2012 all’interno del piazzale antistante la sede della società, un’area privata adibita allo scarico di materiali. La società attrice aveva attivato la procedura di risarcimento diretto prevista dall’art. 149 del Codice delle Assicurazioni Private, chiedendo il pagamento direttamente al proprio assicuratore. Quest’ultimo si opponeva, sostenendo che tale procedura non fosse applicabile per incidenti occorsi in aree non equiparabili a strade pubbliche.

L’Iter Giudiziario e la Decisione della Corte d’Appello

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda della società. Tuttavia, la Corte d’Appello, riformando la sentenza, dava ragione alla compagnia assicurativa. Secondo i giudici di secondo grado, la limitazione territoriale prevista dalla normativa (art. 122 cod. ass.) escludeva la possibilità di avvalersi del risarcimento diretto per sinistri avvenuti in aree private, confinando la sua applicabilità alla sola circolazione su strade pubbliche o aree equiparate. La società edile decideva quindi di ricorrere in Cassazione.

Risarcimento diretto area privata: l’Interpretazione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione d’appello, accogliendo i motivi del ricorso. Il punto centrale della pronuncia risiede nell’interpretazione dell’art. 122 del Codice delle Assicurazioni alla luce del diritto comunitario. La Corte ha richiamato un precedente fondamentale delle Sezioni Unite (Sentenza n. 21983/2021), secondo cui il concetto di “circolazione” va inteso in senso ampio.

L’Estensione del Concetto di Circolazione

Secondo la Suprema Corte, la copertura assicurativa R.C.A. deve essere garantita per qualsiasi uso del veicolo che sia conforme alla sua funzione abituale. Ciò significa che l’obbligo assicurativo, e di conseguenza le tutele che ne derivano come l’azione diretta, si applicano non solo sulle strade pubbliche ma in qualsiasi spazio in cui il veicolo possa essere utilizzato. Questo include cortili, parcheggi, e piazzali aziendali, anche se di proprietà privata. Limitare la copertura alle sole aree pubbliche sarebbe contrario agli obiettivi di tutela delle vittime della strada perseguiti dalle direttive europee.

La Portata Generale dell’Art. 122 del Codice delle Assicurazioni

Un altro passaggio chiave della motivazione riguarda la natura dell’art. 122 cod. ass. La Corte ha chiarito che questa norma fissa i presupposti generali per tutte le azioni previste dal Codice, compresa non solo l’azione diretta contro l’assicuratore del responsabile (art. 144), ma anche quella per il risarcimento diretto area privata (art. 149). Pertanto, l’interpretazione estensiva del concetto di circolazione vale per entrambe le procedure, senza distinzioni.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha fondato la sua decisione su principi giuridici consolidati. Ha ribadito che l’azione per il risarcimento diretto non è un’azione contrattuale basata sulla polizza assicurativa del danneggiato. Piuttosto, si tratta di un meccanismo di “accollo ex lege”, in cui la legge impone all’assicuratore del danneggiato di risarcire il danno per conto dell’assicuratore del responsabile. L’esistenza di un contratto assicurativo è solo il presupposto per poter attivare questa specifica procedura risarcitoria. In sostanza, l’azione è la stessa che si potrebbe esperire contro il responsabile, ma viene indirizzata per legge verso un debitore diverso (il proprio assicuratore) per semplificare e accelerare la liquidazione del danno. Con l’accoglimento dei motivi principali, la Corte ha dichiarato assorbito il terzo motivo, relativo all’omessa pronuncia sulla responsabilità del conducente, e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello per una nuova valutazione basata sui principi enunciati.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza rappresenta un punto fermo a favore dei danneggiati. Viene confermato che la richiesta di risarcimento diretto in area privata è pienamente legittima. Chi subisce un danno in un parcheggio di un supermercato, in un cortile condominiale o in un piazzale industriale può rivolgersi direttamente alla propria compagnia assicurativa per essere risarcito, a condizione che l’incidente sia avvenuto durante un uso del veicolo conforme alla sua funzione. Questa pronuncia rafforza la tutela delle vittime di sinistri stradali, garantendo una copertura assicurativa più ampia e procedure di indennizzo più accessibili, in linea con lo spirito della normativa europea.

È possibile chiedere il risarcimento diretto alla propria assicurazione per un incidente avvenuto in un’area privata come un cortile aziendale?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la procedura di risarcimento diretto è applicabile anche per i sinistri avvenuti in aree private, a condizione che il veicolo fosse utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale in quel luogo.

La copertura assicurativa R.C. Auto vale solo sulle strade pubbliche?
No. Secondo l’interpretazione della Corte, conforme al diritto comunitario, l’obbligo di assicurazione R.C. Auto e le relative tutele si estendono a qualsiasi area, pubblica o privata, in cui un veicolo possa essere utilizzato secondo la sua normale funzione.

L’azione di risarcimento diretto è considerata un’azione contrattuale?
No, la Suprema Corte ha chiarito che non si tratta di un’azione contrattuale derivante dalla polizza del danneggiato. È un’azione basata su un meccanismo legale definito “accollo ex lege”, dove l’assicuratore del danneggiato assume il debito risarcitorio del responsabile civile per velocizzare la liquidazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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