LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Risarcimento danno occupazione: la sentenza di Brescia

Una recente sentenza del Tribunale di Brescia ha condannato un’inquilina a un cospicuo risarcimento danno occupazione per non aver rilasciato l’immobile dopo la convalida di sfratto. La decisione sottolinea come la mancata comparizione in giudizio (contumacia) e l’assenza alla mediazione aggravino la posizione del convenuto. Il giudice ha accolto integralmente le richieste del proprietario, includendo non solo i canoni non pagati, ma anche tutte le spese accessorie sostenute per recuperare l’immobile, come spese legali, di notifica, pulizia e sostituzione della serratura.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 dicembre 2024 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento Danno per Occupazione Illegittima: Cosa Succede se l’Inquilino non Rilascia l’Immobile?

Quando un inquilino non lascia un immobile nonostante un ordine di sfratto, il proprietario subisce un danno che va oltre il semplice mancato incasso dei canoni. Una recente sentenza del Tribunale di Brescia ha chiarito l’entità del risarcimento danno occupazione dovuto in questi casi, condannando un’ex inquilina a rimborsare non solo i canoni, ma anche una serie di costi aggiuntivi. Analizziamo questa decisione per capire i diritti del locatore e le gravi conseguenze per il conduttore inadempiente.

I Fatti del Caso: Dalla Morosità al Rilascio Forzoso

La vicenda ha origine da un contratto di locazione stipulato nel 2014. A partire dal 2019, la conduttrice smette di pagare regolarmente i canoni, accumulando un debito significativo. Il proprietario ottiene dal Tribunale un’ordinanza di convalida di sfratto per morosità in data 28.11.2019.

Nonostante l’ordine del giudice, l’inquilina non rilascia l’appartamento, costringendo il proprietario ad avviare un lungo e costoso procedimento di esecuzione forzosa. L’immobile viene finalmente liberato solo il 18.11.2021, quasi due anni dopo la convalida dello sfratto.

La Richiesta di Risarcimento Danno Occupazione del Locatore

Il proprietario si è rivolto nuovamente al Tribunale per ottenere il risarcimento dei danni subiti nel periodo intercorso tra la convalida dello sfratto e l’effettiva riconsegna. La richiesta non si limitava ai canoni e agli oneri accessori non pagati (pari a quasi 9.000 euro), ma includeva una serie di spese direttamente collegate alla condotta dell’ex inquilina:

* Spese legali del provvedimento di convalida.
* Costi di notifica degli atti giudiziari.
* Spese per l’esecuzione forzosa del rilascio.
* Imposta di registro sulla risoluzione del contratto.
* Costi per la sostituzione della serratura e la pulizia dell’immobile, resesi necessarie dopo il rilascio.
* Spese per il procedimento di mediazione obbligatoria, a cui la convenuta non ha partecipato.

L’importo totale richiesto ammontava a oltre 11.000 euro, oltre agli interessi legali.

La Decisione del Tribunale: Accoglimento Totale delle Domande

Il Tribunale di Brescia ha accolto integralmente il ricorso del proprietario. Il giudice ha ritenuto le domande fondate e meritevoli di accoglimento, condannando l’ex inquilina al pagamento dell’intera somma richiesta, oltre al rimborso delle spese legali del nuovo giudizio.

Inoltre, come sanzione per non aver partecipato senza giustificato motivo al procedimento di mediazione, la convenuta è stata condannata a versare allo Stato una somma pari al doppio del contributo unificato dovuto per il giudizio, come previsto dalla legge.

Le Motivazioni della Sentenza

La decisione si fonda su principi giuridici chiari e consolidati. Il perno della motivazione è l’art. 1591 del Codice Civile, che disciplina i danni per ritardata restituzione. Secondo tale norma, il conduttore in mora è obbligato a corrispondere al locatore il canone convenuto fino all’effettiva riconsegna, salvo l’obbligo di risarcire il “maggior danno”.

Nel caso specifico, il giudice ha ritenuto che la documentazione prodotta dal proprietario provasse in modo inequivocabile non solo il diritto a percepire l’indennità di occupazione (pari al canone), ma anche a ottenere il rimborso di tutte le spese vive sostenute per rientrare in possesso del proprio bene. Queste spese costituiscono proprio quel “maggior danno” previsto dalla legge.

Un altro elemento decisivo è stata la condotta processuale della convenuta. La sua contumacia, ovvero la scelta di non costituirsi in giudizio, e la sua assenza alla mediazione sono state interpretate dal giudice come “argomenti di prova” ai sensi dell’art. 116 del Codice di Procedura Civile. In sostanza, il suo totale disinteresse ha rafforzato la fondatezza delle pretese del proprietario.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche per Inquilini e Proprietari

Questa sentenza offre importanti spunti di riflessione. Per i proprietari, evidenzia l’importanza di documentare meticolosamente ogni spesa sostenuta a causa dell’inadempimento del conduttore. Ogni costo, dalla notifica alla pulizia finale, può essere incluso nella richiesta di risarcimento danno occupazione. Per gli inquilini, la decisione è un monito severo: ignorare un’ordinanza di sfratto e le successive procedure legali non fa che aggravare la propria posizione economica. Oltre al debito originario, si rischia di dover pagare interessi, spese legali, costi accessori e persino sanzioni, trasformando una situazione difficile in un problema finanziario molto più grave.

Cosa può chiedere il proprietario se l’inquilino non rilascia l’immobile dopo la convalida di sfratto?
Secondo la sentenza, il proprietario può chiedere non solo il pagamento di un’indennità pari al canone di locazione per tutto il periodo di occupazione illegittima (dal provvedimento di sfratto alla riconsegna), ma anche il risarcimento del “maggior danno”, che include tutte le spese sostenute per recuperare l’immobile, come costi legali, di esecuzione, pulizia, riparazioni e imposte.

La mancata partecipazione dell’inquilino al processo ha delle conseguenze?
Sì. La sentenza chiarisce che la contumacia (mancata costituzione in giudizio) e l’assenza ingiustificata alla mediazione obbligatoria vengono valutate dal giudice come argomenti di prova a sfavore della parte assente, confermando la fondatezza delle richieste della controparte. Inoltre, la mancata partecipazione alla mediazione comporta una sanzione economica specifica.

Oltre al canone, quali altre spese possono essere addebitate all’inquilino inadempiente?
Il Tribunale ha riconosciuto il diritto del proprietario a vedersi rimborsate svariate spese documentate, tra cui: i costi del provvedimento di sfratto e delle notifiche, le spese per l’esecuzione forzosa del rilascio, l’imposta di registro, il costo per la sostituzione della serratura dell’immobile e le spese di pulizia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati