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Risarcimento danno cane randagio: la prova del fatto

Una richiesta di risarcimento danno cane randagio viene respinta in tutti i gradi di giudizio per mancata prova della dinamica dell’incidente. La Corte di Cassazione conferma la decisione, sottolineando che le dichiarazioni dei testimoni riportate in un verbale di polizia non costituiscono prova legale e che la Corte non può riesaminare i fatti. Il caso evidenzia l’importanza cruciale di fornire prove concrete e circostanziate per ottenere un risarcimento.

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Pubblicato il 3 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento Danno da Cane Randagio: Come Provare i Fatti in Giudizio

Un incidente stradale causato da un animale vagante è un evento purtroppo comune, che solleva complesse questioni legali. Ottenere un risarcimento danno cane randagio dipende in modo cruciale dalla capacità del danneggiato di provare non solo il danno subito, ma anche l’esatta dinamica dei fatti e il nesso causale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre importanti chiarimenti su quali prove siano considerate valide in giudizio e sui limiti del valore probatorio dei verbali redatti dalle forze dell’ordine.

I Fatti del Caso: Un Incidente e la Richiesta di Risarcimento

Una cittadina conveniva in giudizio il Comune di residenza per ottenere il risarcimento dei danni subiti dal proprio veicolo a seguito di un impatto con un cane randagio di grossa taglia. La donna sosteneva che la responsabilità dell’accaduto fosse da attribuire all’ente locale, in quanto preposto per legge alla vigilanza e al controllo del fenomeno del randagismo.

Il Percorso Giudiziario: Dal Giudice di Pace alla Cassazione

Sia il Giudice di Pace in primo grado che il Tribunale in appello respingevano la domanda. Entrambi i giudici di merito ritenevano che l’automobilista non fosse riuscita a fornire una prova sufficiente dell’esatta dinamica del sinistro. In particolare, i documenti depositati, inclusi i verbali della Polizia Locale intervenuta sul posto, venivano considerati insufficienti a dimostrare con certezza che il danno fosse stato causato dall’impatto con il cane. La vicenda giungeva così dinanzi alla Corte di Cassazione.

Risarcimento Danno Cane Randagio e Onere della Prova

Il cuore della questione legale ruotava attorno all’onere della prova. La ricorrente sosteneva che le dichiarazioni di una testimone, riportate nel verbale della Polizia Locale, e la relazione di servizio degli agenti stessi costituissero un quadro di indizi gravi, precisi e concordanti, sufficienti a dimostrare l’accaduto. Invocava, inoltre, il valore di “prova legale” di tali affermazioni, ritenendo che il giudice non avrebbe potuto discostarsene.

Il Valore Probatorio del Verbale della Polizia

La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per fare chiarezza su un punto fondamentale del diritto processuale. Il verbale redatto da un pubblico ufficiale (come un agente di polizia) fa “piena prova” fino a querela di falso solo ed esclusivamente per i fatti che l’ufficiale attesta essere avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Ciò significa che il verbale prova in modo incontrovertibile, ad esempio, che un testimone ha rilasciato determinate dichiarazioni in presenza dell’agente.

La Distinzione tra Fatti Attestati e Dichiarazioni Riportate

Tuttavia, questa fede privilegiata non si estende alla veridicità del contenuto delle dichiarazioni riportate. In altre parole, il verbale prova che la testimone ha detto certe cose, ma non prova che quelle cose siano vere. La valutazione della credibilità del testimone e della veridicità del suo racconto spetta esclusivamente al giudice di merito, che può liberamente apprezzare tali dichiarazioni insieme a tutte le altre prove raccolte.

Il Ruolo della Cassazione: Giudice di Legittimità, non di Merito

Con la sua ordinanza, la Corte ha ribadito un principio cardine del nostro sistema giudiziario. La Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è quello di riesaminare i fatti o di valutare nuovamente le prove per decidere chi ha torto o ragione. La Corte interviene solo per correggere eventuali errori di diritto (violazioni di legge o vizi processuali) commessi dai giudici dei gradi inferiori. La richiesta della ricorrente di una diversa valutazione del materiale probatorio è stata quindi giudicata inammissibile, in quanto pretendeva un’attività riservata esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per diverse ragioni. In primo luogo, ha stabilito che la critica alla valutazione delle prove da parte del Tribunale rappresenta un tentativo inammissibile di ottenere un nuovo giudizio di merito. In secondo luogo, ha chiarito che il verbale della polizia non conferisce valore di prova legale al contenuto delle dichiarazioni di terzi, che resta soggetto al libero apprezzamento del giudice. Infine, ha respinto il motivo relativo al travisamento della prova, specificando che la ricorrente non lamentava un errore di percezione del giudice, ma contestava la sua interpretazione logica, cosa non consentita in sede di legittimità. Essendo i primi motivi inammissibili, anche l’ultimo, relativo alla responsabilità del Comune, è stato ritenuto assorbito, poiché si basava sul presupposto (non dimostrato) che i fatti si fossero svolti come descritto.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione per chiunque intenda chiedere un risarcimento danni: la prova dei fatti è fondamentale. Non è sufficiente affermare di aver subito un danno, ma è necessario dimostrarlo con prove concrete, testimoniali e documentali, che convincano il giudice al di là di ogni ragionevole dubbio. Il caso dimostra che affidarsi unicamente a dichiarazioni riportate in un verbale di polizia può non essere sufficiente, poiché il loro valore probatorio è limitato e spetta al giudice valutarne liberamente l’attendibilità nel contesto complessivo del materiale probatorio.

Le dichiarazioni di un testimone riportate in un verbale della polizia costituiscono prova legale?
No. Secondo la Corte, il verbale di polizia fa piena prova solo dei fatti avvenuti in presenza del pubblico ufficiale (es. che il testimone ha rilasciato quelle dichiarazioni), ma non fa piena prova della veridicità del contenuto di tali dichiarazioni, che resta soggetta al libero apprezzamento del giudice.

Per ottenere il risarcimento per danni da cane randagio, è sufficiente dimostrare che un incidente è avvenuto in presenza di un cane?
No. La sentenza chiarisce che il danneggiato ha l’onere di provare l’esatta dinamica del sinistro e il nesso di causalità, ovvero che il danno al veicolo è stato causato specificamente dall’impatto con il cane randagio a seguito di un comportamento anomalo di quest’ultimo. Una prova generica non è sufficiente.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove e i fatti del caso?
No. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità e non di merito. Non può rivalutare le prove o accertare nuovamente i fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e la logicità della motivazione delle sentenze dei giudici dei gradi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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