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Risarcimento danni terzo: Giudice Ordinario competente

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4929/2024, ha stabilito che la giurisdizione per la richiesta di risarcimento danni avanzata da un terzo, danneggiato solo indirettamente da un provvedimento illegittimo della Pubblica Amministrazione, spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo. Il caso riguardava due architetti che, dopo aver risarcito i propri clienti a causa di sanzioni edilizie sproporzionate e poi annullate, hanno citato in giudizio il Comune per i danni subiti. La Corte ha chiarito che, non essendo i diretti destinatari del provvedimento, la loro azione legale per il risarcimento danni terzo si fonda su un illecito civile e non su un rapporto di diritto amministrativo.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento danni a un terzo: la competenza è del Giudice Ordinario

L’azione illegittima della Pubblica Amministrazione può causare danni non solo ai diretti destinatari dei suoi provvedimenti, ma anche a soggetti terzi. In questi casi, a chi spetta decidere sulla richiesta di risarcimento? La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la recente ordinanza n. 4929 del 2024, offre un chiarimento fondamentale sulla giurisdizione in materia di risarcimento danni terzo, stabilendo la competenza del giudice ordinario.

I Fatti del Caso: una vicenda lunga quindici anni

La controversia trae origine da una serie di sanzioni pecuniarie per un presunto abuso edilizio, irrogate da un Comune ai proprietari di un immobile. L’incarico di progettazione e direzione lavori era stato affidato a due architetti. Per circa quindici anni, il Comune ha emesso provvedimenti sanzionatori per importi esorbitanti, sistematicamente annullati dal giudice amministrativo perché palesemente erronei ed eccessivi. La sanzione finale, dopo anni di battaglie legali, è stata ridotta da centinaia di migliaia di euro a poco più di diecimila euro.

Nel frattempo, i proprietari dell’immobile, colpiti dalle ingiunzioni di pagamento, avevano agito in sede civile contro i due architetti, ritenendoli responsabili dell’accaduto. Gli architetti sono stati condannati a un cospicuo risarcimento e, per evitare conseguenze esecutive più gravi, hanno raggiunto una transazione onerosa con i loro ex clienti.

A questo punto, i due professionisti hanno convenuto in giudizio il Comune, chiedendo il risarcimento dei danni subiti a causa dell’illegittima e perseverante azione amministrativa, che aveva innescato la loro condanna e la successiva transazione. Il Comune ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo la competenza del giudice amministrativo.

La Questione di Giurisdizione: Giudice Ordinario o Amministrativo?

Il cuore del problema era stabilire quale giudice avesse il potere di decidere sulla domanda dei due architetti. Essi non erano i destinatari dei provvedimenti sanzionatori illegittimi, ma avevano subito un danno come conseguenza indiretta di tali atti.

La tesi dei ricorrenti (gli architetti): Sostenevano la giurisdizione del giudice ordinario, poiché il loro danno era una conseguenza solo indiretta e derivata dei provvedimenti illegittimi. Essendo soggetti terzi rispetto al rapporto tra Comune e proprietari, la loro pretesa si configurava come una normale azione di responsabilità per fatto illecito (ex art. 2043 c.c.).

La tesi del resistente (il Comune): Riteneva competente il giudice amministrativo, poiché il danno, seppur subito da terzi, era comunque una conseguenza immediata e diretta dell’illegittimità del provvedimento amministrativo.

Le Motivazioni della Cassazione sul risarcimento danni a terzi

La Corte di Cassazione ha accolto la tesi dei ricorrenti, affermando la giurisdizione del giudice ordinario. Il ragionamento della Corte si basa su una distinzione cruciale: la posizione del destinatario diretto del provvedimento e quella del terzo danneggiato.

Il soggetto che può chiedere la tutela risarcitoria davanti al giudice amministrativo è colui che è vittima di un danno immediatamente e direttamente causato dal provvedimento impugnato. Si tratta di una tutela che completa quella demolitoria (annullamento dell’atto), concentrando davanti allo stesso giudice sia il controllo di legittimità dell’azione amministrativa sia la riparazione economica delle sue conseguenze.

Questa esigenza di concentrazione, però, non sussiste per il terzo. Gli architetti, nel caso di specie, non erano i destinatari delle sanzioni. Il loro danno non derivava direttamente dall’atto amministrativo in sé, ma dalla catena di eventi successivi: l’azione di rivalsa dei proprietari, la condanna civile e la transazione. In questo scenario, il provvedimento amministrativo illegittimo non è l’elemento costitutivo della pretesa risarcitoria, ma si configura come un mero fatto storico, l’antecedente logico che ha causato l’evento dannoso. La controversia, quindi, non riguarda l’esercizio del potere amministrativo, ma unicamente l’accertamento di un fatto illecito e la quantificazione del danno secondo le regole del codice civile.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario, rimettendo le parti dinanzi al Tribunale per la prosecuzione del giudizio. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la giurisdizione amministrativa sulla tutela risarcitoria è circoscritta al rapporto tra la Pubblica Amministrazione e il destinatario diretto del suo potere. Quando, invece, un soggetto terzo subisce un danno in via solo mediata e indiretta, la sua domanda di risarcimento rientra nella competenza generale del giudice ordinario, quale giudice dei diritti e degli illeciti civili. La decisione offre una tutela chiara a tutti quei soggetti che, pur non essendo direttamente coinvolti in un procedimento amministrativo, ne subiscono le conseguenze dannose a causa di comportamenti illegittimi della P.A.

Chi è il giudice competente a decidere sulla richiesta di risarcimento danni presentata da un terzo, danneggiato indirettamente da un provvedimento illegittimo della Pubblica Amministrazione?
Il giudice competente è il giudice ordinario. La sua giurisdizione si fonda sul fatto che il danno è una conseguenza indiretta e la pretesa ha natura di illecito civile (ex art. 2043 c.c.).

Perché la richiesta di risarcimento del terzo non rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo?
Perché la tutela risarcitoria davanti al giudice amministrativo è concepita come completamento della tutela demolitoria (di annullamento dell’atto) e riguarda solo il destinatario diretto del provvedimento. Per il terzo, l’atto illegittimo è un mero fatto storico che causa il danno, non l’espressione di un potere nei suoi confronti.

Qual è la differenza tra il danno subito dal destinatario diretto di un atto amministrativo e quello subito da un terzo?
Il danno per il destinatario diretto è una conseguenza immediata e diretta dell’illegittimità dell’atto impugnato. Il danno per il terzo è una conseguenza mediata e indiretta, che si verifica attraverso una catena di eventi successivi (es. un’azione legale da parte del destinatario diretto), e si colloca al di fuori del rapporto amministrativo tra ente e cittadino.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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