LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Risarcimento danni PA: quando decide il giudice ordinario

Una società chiede il risarcimento danni PA a un Comune e a una sua funzionaria per i ritardi nell’approvazione di un progetto urbanistico. La Corte di Cassazione, decidendo sul regolamento di giurisdizione, stabilisce una competenza ripartita: la causa contro la funzionaria spetta al giudice ordinario, mentre quella contro il Comune, inerente all’esercizio di potere pubblico, è di competenza del giudice amministrativo.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento danni PA: la Cassazione chiarisce la competenza tra Giudice Ordinario e Amministrativo

Quando un’impresa subisce un danno a causa dell’inerzia o dei ritardi della Pubblica Amministrazione, la richiesta di risarcimento danni PA apre un complesso scenario sulla competenza giurisdizionale. A chi rivolgersi: al Giudice Ordinario o a quello Amministrativo? Con una recente ordinanza, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno fornito un’importante chiarificazione, delineando una netta separazione di competenze a seconda che l’azione sia diretta contro l’ente pubblico o contro il singolo funzionario.

I fatti del caso: un progetto urbanistico bloccato per anni

Una società immobiliare aveva presentato a un Comune un progetto urbanistico attuativo già nel 2011. Per quasi un decennio, l’iter di approvazione è rimasto bloccato tra ritardi, silenzi e risposte elusive da parte degli uffici comunali. La società lamentava che, nonostante le continue sollecitazioni e la prospettazione di soluzioni alternative, il Comune e la sua funzionaria responsabile dell’area urbanistica non avevano mai portato a termine il procedimento, causando un danno economico ingente. L’approvazione non è mai arrivata, né è stato emesso un provvedimento di rigetto definitivo, lasciando l’impresa in un limbo. A seguito di ciò, la società ha citato in giudizio sia il Comune sia la funzionaria davanti al Tribunale ordinario, chiedendo il risarcimento per la violazione del legittimo affidamento generato dal comportamento dell’amministrazione.

La questione di giurisdizione e il risarcimento danni PA

Il Comune, costituitosi in giudizio, ha immediatamente eccepito il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo che la controversia, riguardando la materia urbanistica e l’esercizio di poteri pubblici, rientrasse nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Di fronte a questa eccezione, la società ha proposto un regolamento preventivo di giurisdizione alla Corte di Cassazione, chiedendo di fare chiarezza su quale giudice fosse competente a decidere la sua richiesta di risarcimento.

Risarcimento danni PA: la decisione della Cassazione sulla giurisdizione

Le Sezioni Unite hanno risolto la questione operando una distinzione fondamentale basata sul soggetto convenuto in giudizio. La giurisdizione, infatti, non è unica ma va ripartita tra giudice ordinario e giudice amministrativo.

La responsabilità del funzionario spetta al Giudice Ordinario

La Corte ha affermato con chiarezza che la domanda di risarcimento proposta nei confronti della singola funzionaria comunale rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. Il giudice amministrativo, infatti, non ha il potere di giudicare controversie promosse contro una persona fisica, anche se questa agisce in qualità di dipendente pubblico. La responsabilità personale del funzionario per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni trova il suo fondamento nelle norme generali del codice civile e nei principi costituzionali, materia di competenza del tribunale civile.

La responsabilità del Comune spetta al Giudice Amministrativo

Diversamente, la domanda rivolta contro il Comune è stata attribuita alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. La richiesta di risarcimento danni PA in questo caso non nasce da un comportamento qualunque, ma dall’omesso esercizio del potere amministrativo in materia di governo del territorio. L’urbanistica e l’edilizia sono materie specificamente devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, che è l’unico competente a valutare la legittimità dell’azione (o inazione) della Pubblica Amministrazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha spiegato che il criterio per determinare la giurisdizione si basa sulla causa petendi, ovvero sulla natura della situazione giuridica fatta valere in giudizio. Nel caso della richiesta contro il Comune, la società lamentava la lesione di un interesse legittimo pretensivo: l’aspettativa di ottenere un provvedimento di approvazione del piano urbanistico. Questo interesse sorge e si confronta direttamente con l’esercizio del potere discrezionale della Pubblica Amministrazione. Anche se la domanda è formulata in termini di violazione della buona fede e del legittimo affidamento, essa rimane intrinsecamente connessa al modo in cui il potere amministrativo è stato esercitato. La Cassazione, richiamando un suo recente e innovativo precedente (sentenza n. 26080/2025), ha ribadito che l’azione di risarcimento del danno per lesione dell’incolpevole affidamento, quando sorge in materie di giurisdizione esclusiva come l’urbanistica, è devoluta al giudice amministrativo. Questa scelta garantisce la concentrazione della tutela dinanzi a un unico giudice specializzato. Al contrario, la responsabilità del funzionario non attiene all’esercizio del potere pubblico in sé, ma al comportamento individuale che viola i doveri d’ufficio e il principio generale del neminem laedere, e per questo ricade sotto la giurisdizione ordinaria.

Conclusioni: implicazioni pratiche per cittadini e imprese

L’ordinanza delle Sezioni Unite offre un’indicazione procedurale cruciale per chiunque intenda chiedere un risarcimento danni PA per inerzia o illegittimità amministrativa. Le conclusioni pratiche sono le seguenti:
1. Doppio binario processuale: Se si intende agire sia contro l’ente pubblico sia contro il funzionario ritenuto responsabile, è necessario avviare due cause separate davanti a due giudici diversi: l’amministrativo per l’ente e l’ordinario per la persona fisica.
2. Centralità del giudice amministrativo: Per le questioni legate a materie di giurisdizione esclusiva, come l’urbanistica, il giudice amministrativo è l’unico foro competente per le richieste risarcitorie contro la PA, anche quando si invoca la lesione dell’affidamento.
3. Responsabilità personale del funzionario: Resta ferma la possibilità di chiamare a rispondere personalmente il dipendente pubblico davanti al giudice civile, il quale valuterà la sua condotta secondo i canoni della responsabilità individuale.

A chi devo chiedere il risarcimento se un Comune blocca il mio progetto edilizio per anni?
La domanda di risarcimento contro il Comune deve essere presentata al giudice amministrativo, poiché riguarda l’esercizio del potere pubblico in materia di urbanistica, che rientra nella sua giurisdizione esclusiva.

Posso citare in giudizio anche il singolo funzionario comunale responsabile del ritardo?
Sì, la domanda di risarcimento danni contro la persona fisica del funzionario rientra nella competenza del giudice ordinario (il Tribunale civile).

Se la Pubblica Amministrazione viola il mio legittimo affidamento in materia urbanistica, quale giudice è competente?
La competenza a decidere sulla richiesta di risarcimento per lesione del legittimo affidamento nei confronti della Pubblica Amministrazione, in materie di giurisdizione esclusiva come l’urbanistica, spetta al giudice amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati