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Risarcimento danni fornitura elettrica: chi decide?

Un condominio ha citato in giudizio la società fornitrice di energia elettrica per ottenere il risarcimento dei danni subiti all’ascensore a causa di uno sbalzo di tensione. Dopo un conflitto di giurisdizione tra il Tribunale ordinario e quello Amministrativo Regionale (TAR), la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che la competenza spetta al giudice ordinario. La Corte ha chiarito che le controversie relative al risarcimento danni da fornitura elettrica, quando derivano da un disservizio nell’esecuzione del contratto di utenza, hanno natura privatistica e non coinvolgono l’esercizio di poteri autoritativi della pubblica amministrazione.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Risarcimento danni fornitura elettrica: la competenza è del Giudice Ordinario

Quando un apparecchio elettrico si danneggia a causa di uno sbalzo di tensione, la richiesta di risarcimento danni per fornitura elettrica solleva una questione fondamentale: a quale giudice rivolgersi? Al giudice ordinario, come per una normale questione tra privati, o al giudice amministrativo, dato che si tratta di un servizio pubblico? Con l’ordinanza n. 258/2024, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha fornito una risposta chiara, consolidando un principio fondamentale a tutela del cittadino.

I Fatti di Causa

Un condominio ha avviato una causa contro una nota società di distribuzione dell’energia elettrica, chiedendo il risarcimento per i danni subiti all’impianto dell’ascensore, a suo dire causati da un forte sbalzo di tensione. La causa è stata inizialmente intentata davanti al Tribunale ordinario.

Il Conflitto di Giurisdizione

Il Tribunale ordinario, con una decisione del 2010, ha dichiarato la propria incompetenza (difetto di giurisdizione), sostenendo che la controversia dovesse essere trattata dal giudice amministrativo. La motivazione si basava sul fatto che la trasmissione e il dispacciamento di energia elettrica sono servizi pubblici essenziali, affidati in concessione dallo Stato. Pertanto, secondo il primo giudice, le relative cause rientravano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

Successivamente, la causa è stata riassunta davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Tuttavia, il TAR ha sollevato un conflitto negativo di giurisdizione, dubitando a sua volta della propria competenza. Il giudice amministrativo ha osservato che la sua giurisdizione in materia di servizi pubblici sussiste solo quando la pubblica amministrazione agisce esercitando poteri autoritativi. Nel caso in esame, invece, la pretesa del condominio era puramente patrimoniale e derivava da un presunto disservizio nell’esecuzione di un contratto di fornitura, un rapporto di natura privatistica.

Risarcimento danni fornitura elettrica: le motivazioni della Corte

Investita della questione per risolvere il conflitto, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che la giurisdizione appartiene al giudice ordinario. La Suprema Corte ha ribadito il suo orientamento consolidato sul riparto di giurisdizione in materia di servizi pubblici.

Il principio chiave è la distinzione tra due sfere:
1. Sfera dell’organizzazione del servizio: Riguarda le decisioni e gli atti con cui la Pubblica Amministrazione (o il concessionario) organizza il servizio pubblico, esercitando un potere autoritativo. Le controversie che incidono su questa sfera (es. un provvedimento che modifica la rete) rientrano nella giurisdizione del giudice amministrativo.
2. Sfera dei rapporti di utenza: Riguarda l’esecuzione del contratto di fornitura tra il gestore e il singolo utente. Le controversie che nascono da un inadempimento o da un disservizio in questa fase, come un danno da sbalzo di tensione, sono di natura contrattuale e privatistica.

Nel caso specifico, il danno lamentato dal condominio non era una conseguenza di un atto di organizzazione del servizio o dell’esercizio di un potere amministrativo. Al contrario, era il risultato di un presunto cattivo funzionamento nell’erogazione dell’energia, ovvero un non corretto adempimento del contratto di fornitura. In una simile ipotesi, l’attività di organizzazione del servizio pubblico resta sullo sfondo, come un mero presupposto del rapporto, ma la controversia riguarda la sua concreta esecuzione.

Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per cittadini e imprese. Stabilisce in modo definitivo che per ottenere un risarcimento danni da fornitura elettrica causati da disservizi come gli sbalzi di tensione, la via da percorrere è quella del giudice ordinario (Giudice di Pace o Tribunale, a seconda del valore della causa). Questo orientamento semplifica l’accesso alla giustizia per l’utente, che può far valere i propri diritti in un contesto giudiziario che tratta la questione come un normale inadempimento contrattuale, senza doversi confrontare con le complessità del processo amministrativo, riservato a contestare l’esercizio del potere pubblico.

A quale giudice devo rivolgermi se subisco un danno a un elettrodomestico a causa di uno sbalzo di tensione?
Secondo la decisione della Corte di Cassazione, la competenza è del giudice ordinario (Giudice di Pace o Tribunale, a seconda del valore del danno), poiché la controversia riguarda un inadempimento del contratto di fornitura.

Quando una causa contro un fornitore di un servizio pubblico è di competenza del giudice amministrativo?
La giurisdizione del giudice amministrativo sussiste quando la controversia riguarda l’esercizio di un potere autoritativo da parte della pubblica amministrazione o del gestore del servizio, come ad esempio le decisioni relative all’organizzazione e all’attuazione del servizio stesso, e non la semplice esecuzione del contratto con l’utente.

Il rapporto tra utente e società elettrica è considerato puramente privato?
Ai fini di un’azione per il risarcimento dei danni derivanti da un disservizio (come un’erogazione difettosa), il rapporto è considerato di natura privatistica e contrattuale. Anche se la fornitura di energia è un servizio pubblico essenziale, la specifica pretesa risarcitoria si fonda su un inadempimento contrattuale e non sulla contestazione di un atto della pubblica amministrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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