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Riparto responsabilità solidale: Cassazione rinvia

La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato la trattazione di un caso di risarcimento danni a seguito di un incidente in una piazza pubblica. La decisione è motivata dalla complessità delle questioni giuridiche sollevate, in particolare riguardo al riparto della responsabilità solidale tra più soggetti (Comune, organizzatori, Ministero) e all’interferenza con un precedente giudicato penale. Il Collegio ha ritenuto le questioni di tale rilevanza da necessitare una discussione in pubblica udienza.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Riparto responsabilità solidale: il caso dei danni da panico in piazza arriva in Cassazione

Il tema del riparto responsabilità solidale è al centro di una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione. Il caso trae origine dai tragici eventi verificatisi in una grande piazza cittadina durante la proiezione della finale di una competizione calcistica europea. Un’ondata di panico tra la folla causò numerosi feriti, portando a una complessa vicenda giudiziaria per l’accertamento delle responsabilità e il risarcimento dei danni. La Suprema Corte, riconoscendo la complessità e l’importanza delle questioni sollevate, ha deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per una trattazione più approfondita.

I Fatti di Causa

Nel giugno 2017, migliaia di persone si erano radunate in una piazza cittadina per assistere alla proiezione su maxischermo di un’importante partita di calcio. Durante l’evento, si scatenò il panico, che portò a una fuga disordinata della folla. Numerosi spettatori riportarono lesioni, cadendo a terra, venendo calpestati o feriti da cocci di vetro presenti sulla pavimentazione. Le vittime avviarono quindi un’azione legale per ottenere il risarcimento dei danni subiti, citando in giudizio il Comune e il consorzio turistico organizzatore dell’evento.

Il Percorso Giudiziario

Il giudizio si è rivelato da subito complesso. Il Comune e il consorzio turistico hanno chiamato in causa altri soggetti ritenuti corresponsabili: il professionista incaricato della redazione del piano di sicurezza, il Ministero dell’Interno (in relazione all’operato delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco) e la società multiservizi responsabile della pulizia della piazza.

In primo grado, il Tribunale ha riconosciuto una responsabilità solidale di tutti i soggetti coinvolti (convenuti e terzi chiamati), condannandoli in solido al risarcimento dei danni e suddividendo internamente la responsabilità in quote uguali.

La Corte d’Appello, in parziale riforma della prima sentenza, ha escluso la responsabilità della società multiservizi, ma ha confermato la responsabilità degli altri soggetti (Comune, consorzio turistico, Ministero e professionista), procedendo a un nuovo riparto responsabilità solidale in quote uguali tra loro.

La questione del riparto responsabilità solidale in Cassazione

Il professionista incaricato del piano di sicurezza ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando diverse questioni. Anche il Ministero ha presentato un ricorso incidentale. I motivi di ricorso si sono concentrati in particolare sull’errata applicazione delle norme relative all’efficacia del giudicato penale nel processo civile e sui criteri utilizzati per la suddivisione interna delle colpe tra i vari corresponsabili.

La questione centrale riguarda come debba essere effettuato il riparto responsabilità solidale quando più condotte, di natura e gravità diverse, concorrono a causare un unico danno, e quale peso debba avere una precedente sentenza penale di condanna nel determinare le quote di responsabilità civile.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza interlocutoria, non ha deciso nel merito la controversia. Ha invece ritenuto che le questioni sollevate dai ricorsi, in particolare quelle relative all’interferenza tra giudicato penale e giudizio civile nel contesto del riparto responsabilità solidale, fossero di ‘possibile rilevanza nomofilattica’. Questo significa che le questioni sono così importanti e complesse da richiedere una pronuncia che possa servire da guida per casi futuri, assicurando un’interpretazione uniforme della legge. Per questa ragione, il Collegio ha ritenuto opportuno disporre la trattazione della causa in una pubblica udienza, un contesto che consente un dibattito più ampio e approfondito tra le parti e con il Pubblico Ministero, rispetto alla più snella procedura in camera di consiglio.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione mette in luce le difficoltà intrinseche nella gestione di eventi dannosi complessi, dove le responsabilità sono frammentate tra più attori pubblici e privati. La decisione di rinviare a pubblica udienza sottolinea la volontà della Corte di affrontare con la massima ponderazione il delicato tema del riparto responsabilità solidale e dei suoi legami con il processo penale. La sentenza che scaturirà da questa udienza sarà di fondamentale importanza per definire con maggiore chiarezza i principi applicabili in situazioni analoghe, fornendo criteri più precisi per l’attribuzione delle quote di responsabilità in casi di danno causato da una pluralità di soggetti.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte non ha deciso il merito della controversia, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a una nuova udienza pubblica per una trattazione approfondita.

Perché la Cassazione ha rinviato la causa a una pubblica udienza?
Perché i ricorsi sollevano questioni giuridiche complesse e di ‘possibile rilevanza nomofilattica’, in particolare riguardo all’interferenza tra un giudicato penale e il riparto della responsabilità solidale in sede civile. Tali questioni richiedono un dibattito più ampio.

Qual è il principale problema giuridico da risolvere?
Il problema principale è stabilire i corretti criteri per il riparto della responsabilità solidale tra più soggetti le cui condotte hanno contribuito a causare il danno, e determinare l’efficacia di una precedente sentenza penale nel definire le quote di responsabilità nel successivo giudizio civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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