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Riparto di giurisdizione: Ordinario vs Amministrativo

Un privato cittadino ha citato in giudizio un Comune, un suo funzionario e una società immobiliare per danni legati a un permesso di costruire e a errori di pianificazione urbanistica. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno stabilito un chiaro riparto di giurisdizione: le domande contro il funzionario (in proprio) e la società privata spettano al giudice ordinario, trattandosi di illecito tra privati. Le domande contro il Comune, che riguardano l’esercizio del potere pubblico, rientrano invece nella giurisdizione del giudice amministrativo.

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Riparto di giurisdizione: chi giudica i danni in materia edilizia?

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite interviene per fare chiarezza sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in una complessa vicenda edilizia. La decisione analizza le diverse domande di risarcimento avanzate da un privato contro un Comune, un suo funzionario e una società immobiliare, stabilendo precise linee di demarcazione delle competenze. Questo principio è fondamentale per chiunque si trovi a dover contestare atti della Pubblica Amministrazione che coinvolgono anche soggetti privati.

I fatti di causa: un complesso contenzioso edilizio

Un proprietario immobiliare citava in giudizio il Comune, l’architetto dirigente del settore urbanistica e una società immobiliare confinante. Le richieste di risarcimento danni nascevano da due filoni principali:
1. Il rilascio di un permesso di costruire ritenuto illegittimo a favore della società vicina, con presunti comportamenti illeciti e ostili da parte del funzionario comunale.
2. Una serie di errori nella classificazione urbanistica della sua proprietà da parte del Comune, che avevano portato prima a un’errata qualificazione dell’area e poi al diniego di sanatorie con ordine di demolizione.

L’attore sosteneva che le condotte del funzionario pubblico e della società confinante costituissero un illecito civile, mentre le azioni del Comune riguardavano un esercizio scorretto del potere amministrativo.

La questione sul riparto di giurisdizione

Il Tribunale, di fronte all’eccezione sollevata dal Comune che rivendicava la competenza del giudice amministrativo, rimetteva la questione alle Sezioni Unite della Cassazione. Il quesito fondamentale era: a quale giudice spetta decidere su una domanda di risarcimento che coinvolge contemporaneamente la Pubblica Amministrazione per l’esercizio dei suoi poteri, un suo funzionario citato in proprio e un soggetto privato beneficiario dell’atto contestato?

Il criterio distintivo: la ‘causa petendi’

La Corte ribadisce un principio cardine: per stabilire la giurisdizione non si deve guardare solo al petitum formale (ciò che si chiede), ma alla causa petendi (la natura della posizione giuridica lesa e il rapporto giuridico dedotto in giudizio). In altre parole, bisogna capire se l’attore lamenta la lesione di un diritto soggettivo, tipica dei rapporti tra privati, o di un interesse legittimo, che sorge nel confronto con il potere della Pubblica Amministrazione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite scindono la controversia in due blocchi, assegnando ciascuno a un diverso plesso giurisdizionale.

Giurisdizione Ordinaria: le azioni contro il funzionario e il privato

La Corte afferma con chiarezza che la domanda proposta contro l’architetto, convenuto ‘in proprio’ per i presunti illeciti commessi, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. Il principio costituzionale (art. 103 Cost.) non permette al giudice amministrativo di decidere controversie in cui non sia parte una Pubblica Amministrazione. L’azione contro il funzionario, anche se legata all’esercizio delle sue funzioni, è un’azione di responsabilità extracontrattuale tra privati. Lo stesso ragionamento si applica alla domanda contro la società immobiliare, un soggetto privato del tutto estraneo alla P.A.

Giurisdizione Amministrativa: le azioni contro la Pubblica Amministrazione

Diversamente, le domande rivolte contro il Comune spettano al giudice amministrativo. Questo perché la causa petendi di tali richieste risiede nel cattivo esercizio del potere amministrativo. Sia la contestazione del permesso di costruire, sia la doglianza per l’errata classificazione urbanistica, toccano il cuore dell’attività autoritativa dell’ente in materia di governo del territorio. In questi casi, la posizione del cittadino non è di diritto soggettivo, ma di interesse legittimo al corretto esercizio del potere. Pertanto, anche la conseguente richiesta di risarcimento del danno deve essere valutata dal giudice che ha competenza su tale potere, ossia quello amministrativo.

Le conclusioni: la divisione delle competenze

In conclusione, le Sezioni Unite dichiarano:
1. La giurisdizione del giudice ordinario per le domande proposte nei confronti del funzionario pubblico (citato in proprio) e della società immobiliare.
2. La giurisdizione del giudice amministrativo per le domande proposte nei confronti del Comune, in quanto attinenti all’esercizio del potere pubblico.

Questa ordinanza offre un’importante guida pratica: quando un danno deriva da un provvedimento amministrativo che avvantaggia un terzo, le azioni legali devono essere attentamente indirizzate. L’azione contro la Pubblica Amministrazione per l’illegittimità dell’atto va proposta davanti al giudice amministrativo, mentre l’eventuale responsabilità solidale del funzionario o del terzo beneficiario va fatta valere davanti al giudice ordinario.

Chi giudica la richiesta di risarcimento contro un funzionario pubblico per atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni?
Spetta al giudice ordinario, a condizione che l’azione sia proposta contro il funzionario in proprio, come se fosse un privato cittadino, per responsabilità extracontrattuale. La giurisdizione amministrativa non si estende a controversie tra privati.

Quale giudice è competente per le domande relative all’illegittimità di un permesso di costruire e alla pianificazione urbanistica?
Il giudice amministrativo è competente per tutte le domande, incluse quelle risarcitorie, che contestano la legittimità di provvedimenti come un permesso di costruire o atti di pianificazione urbanistica, poiché riguardano l’esercizio di un potere pubblico e la lesione di un interesse legittimo.

È possibile che una stessa vicenda venga giudicata da due giudici diversi?
Sì, come stabilito in questo caso. La controversia viene ‘separata’: il giudice ordinario deciderà sulle responsabilità dei soggetti privati (il funzionario citato in proprio e la società), mentre il giudice amministrativo valuterà la legittimità dell’operato del Comune e il relativo risarcimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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