Rinvio Trattazione Ricorso: Quando la Complessità del Caso Giustifica una Pausa
In complesse vicende giudiziarie, la ricerca di un accordo bonario tra le parti può rappresentare la via più efficace per la risoluzione della lite. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione illustra un caso emblematico in cui viene concesso un rinvio trattazione ricorso proprio per favorire questo percorso. Analizziamo come la complessità dei fatti e la volontà delle parti possano influenzare le tempistiche processuali.
I Fatti del Contendere: Dalla Requisizione alla Cassazione
La controversia trae origine dalla richiesta di un’indennità avanzata da una società nei confronti di un Comune per la requisizione di un impianto acquedottistico e della relativa sorgiva, disposta con un’ordinanza sindacale decenni prima.
Il Tribunale di primo grado aveva parzialmente accolto la domanda della società, condannando l’ente locale al pagamento di una somma ingente per il periodo compreso tra il 2003 e il 2008.
Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’impugnazione del Comune e dichiarando il suo difetto di legittimazione passiva, ossia ritenendo che non fosse il soggetto corretto a cui rivolgere le domande della società.
Contro questa sentenza, la società ha proposto ricorso per cassazione, al quale il Comune ha resistito con controricorso. Prima della data fissata per la discussione, però, i difensori di entrambe le parti hanno presentato un’istanza congiunta per ottenere un differimento.
La Richiesta Congiunta e la Decisione sul Rinvio Trattazione Ricorso
Le parti hanno chiesto alla Suprema Corte di posticipare l’udienza in camera di consiglio, motivando la richiesta con l’esistenza di trattative in corso finalizzate a una composizione bonaria della vicenda. La Corte ha ritenuto l’istanza meritevole di accoglimento, disponendo il rinvio della causa a nuovo ruolo.
Le Motivazioni
La decisione della Corte di Cassazione di concedere il rinvio trattazione ricorso si fonda su una valutazione attenta della specificità del caso. I giudici hanno considerato diversi elementi che rendevano opportuna la concessione di ulteriore tempo alle parti per negoziare.
In primo luogo, è stata evidenziata l’elevata complessità della vicenda, caratterizzata da una serie di eventi non lineari: la stipula di un protocollo d’intesa mai pienamente attuato, la mancata acquisizione della proprietà dell’impianto da parte del Comune e la successiva sottoscrizione di un contratto preliminare di vendita con una terza società, anch’esso rimasto ineseguito.
In secondo luogo, la Corte ha riconosciuto che la controversia coinvolgeva anche l’interesse di un terzo soggetto (la società promissaria acquirente), estraneo al giudizio di cassazione ma la cui posizione era inevitabilmente legata all’esito della lite. Questa articolazione, che intreccia diritti e obbligazioni di più parti, ha suggerito ai giudici che una soluzione negoziata potesse essere più adeguata a comporre l’intera situazione.
Infine, la natura delle questioni sollevate nel ricorso, sia di carattere processuale che sostanziale, ha fatto apparire opportuna l’iniziativa assunta dalle parti, nonostante il lungo tempo già trascorso dall’inizio del giudizio.
Le Conclusioni
Questa ordinanza interlocutoria dimostra come il sistema giudiziario, anche ai suoi massimi livelli, possa favorire percorsi alternativi alla decisione contenziosa. Il rinvio trattazione ricorso non è una mera formalità, ma uno strumento processuale che, se motivato da serie prospettive di accordo, viene concesso per ragioni di economia processuale e per il raggiungimento di una soluzione che possa soddisfare in modo più completo e definitivo gli interessi di tutte le parti coinvolte, anche quelle non formalmente presenti in giudizio. La decisione sottolinea che, di fronte a controversie particolarmente intricate, un accordo negoziato è spesso preferibile a una sentenza che, pur risolvendo la questione giuridica, potrebbe non pacificare del tutto i rapporti tra i litiganti.
È possibile chiedere un rinvio della trattazione di un ricorso in Cassazione se le parti stanno negoziando un accordo?
Sì, come dimostra questa ordinanza, le parti possono presentare un’istanza congiunta per chiedere il differimento della trattazione se sono in corso trattative per una composizione bonaria della lite, e la Corte può accoglierla.
Quali fattori considera la Corte per concedere un rinvio per trattative in corso?
La Corte ha considerato la complessità della vicenda da cui è nata la controversia, l’esistenza di accordi precedenti non eseguiti, il coinvolgimento degli interessi di un soggetto terzo estraneo al giudizio e la natura delle questioni giuridiche sollevate, ritenendo opportuna l’iniziativa delle parti.
Cosa significa ‘rinvia la causa a nuovo ruolo’?
Significa che la Corte di Cassazione ha posticipato la discussione del caso a una data futura non ancora definita. La causa viene tolta dal calendario delle udienze fissate e reinserita nel registro generale, in attesa di essere nuovamente calendarizzata in futuro.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 7895 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 1 Num. 7895 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 25/03/2025
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 2440/2019 R.G. proposto da
RAGIONE_SOCIALE, in persona dell’amministratore unico p.t., rappresentata e difesa dagli AVV_NOTAIO e NOME COGNOME, che hanno indicato i seguenti indirizzi di posta elettronica certificata:
e
;
-ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’AVV_NOTAIO, che ha indicato il seguente indirizzo di posta elettronica certificata: ;
-controricorrente – avverso la sentenza della Corte d’appello di Catania n. 1519/18, depositata il 28 giugno 2018.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 12 marzo 2025 dal Consigliere NOME COGNOME.
Ritenuto che, con sentenza del 18 ottobre 2010, il Tribunale di Catania accolse parzialmente la domanda proposta dalla RAGIONE_SOCIALE nei confronti del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE Acireale, condannandolo al pagamento della somma di Euro 1.668.496,92, oltre interessi, a titolo d’indennità dovuta, limitatamente al periodo compreso tra l’anno 2003 l’anno 2008, per la requisizione in uso di un impianto acquedottistico e della sorgiva, disposta dal Sindaco con ordinanza n. 2 del 1994, rigettando invece le altre domande proposte dall’attrice;
che l’impugnazione proposta dal RAGIONE_SOCIALE è stata accolta dalla Corte d’appello di Catania, che con sentenza del 28 giugno 2018 ha dichiarato il difetto di legittimazione passiva dell’appellante in ordine alle domande proposte dall’attrice;
che avverso la predetta sentenza ha proposto ricorso per cassazione la RAGIONE_SOCIALE (già RAGIONE_SOCIALE), per sei motivi, cui il RAGIONE_SOCIALE ha resistito con controricorso.
Considerato che, con istanza sottoscritta il 6 febbraio 2025 e depositata in Cancelleria il 7 febbraio 2025, i difensori delle parti hanno chiesto congiuntamente il differimento della data fissata per la trattazione del ricorso in camera di consiglio, dichiarando che sono in corso trattative per il bonario componimento della vicenda;
che l’istanza va accolta, avuto riguardo alla complessità della vicenda da cui trae origine la controversia in esame, contrassegnata dall’approvazione di un protocollo d’intesa tra le parti, cui non ha fatto seguito l’acquisizione della proprietà dell’impianto da parte del RAGIONE_SOCIALE, e dalla successiva sottoscrizione di un contratto preliminare di vendita in favore della RAGIONE_SOCIALE, anch’esso rimasto ineseguito, nonostante l’affidamento della gestione dell’impianto alla predetta società;
che l’articolazione della predetta vicenda, coinvolgente anche l’interesse di un terzo rimasto estraneo al presente giudizio, e la peculiarità delle que-
stioni di natura processuale e sostanziale sollevate con il ricorso fanno apparire infatti opportuna l’iniziativa assunta dalle parti per una definizione concordata della controversia, nonostante il tempo trascorso dall’instaurazione del giudizio e dalla proposizione del ricorso per cassazione.
P.Q.M.
rinvia la causa a nuovo ruolo.
Così deciso in Roma il 12/03/2025