LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia ricorso cassazione: no al doppio contributo

Un ricorrente, dopo aver impugnato in Cassazione il rigetto della sua istanza di ammissione al passivo fallimentare, rinunciava al ricorso. La Corte ha dichiarato estinto il giudizio, chiarendo un importante principio: in caso di rinuncia al ricorso per cassazione, il ricorrente non è tenuto al versamento del doppio contributo unificato, in quanto tale sanzione si applica solo nei casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Rinuncia Ricorso Cassazione: Quando NON si Paga il Doppio Contributo

Intraprendere un percorso legale fino alla Corte di Cassazione è una decisione importante, ma cosa accade se, durante il tragitto, si decide di fare un passo indietro? La rinuncia al ricorso per cassazione è un istituto che consente di porre fine a un giudizio, ma porta con sé dubbi sulle conseguenze economiche, in particolare riguardo al cosiddetto ‘doppio contributo unificato’. Un’ordinanza recente della Suprema Corte fa chiarezza, confermando un principio fondamentale a tutela del ricorrente.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una procedura fallimentare. Un professionista, ex amministratore e liquidatore di una società poi fallita, aveva presentato istanza di ammissione al passivo per ottenere il pagamento dei suoi compensi. Sia il giudice delegato sia il Tribunale avevano respinto la sua richiesta. Di fronte a questa decisione, il professionista ha deciso di giocare l’ultima carta, proponendo ricorso davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare il merito della questione, l’avvocato del ricorrente ha depositato un atto di rinuncia, ponendo di fatto fine alla controversia.

La Decisione della Corte sulla Rinuncia Ricorso Cassazione

Preso atto della rinuncia, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La parte più interessante della decisione, però, non riguarda il merito della causa (che non è stato discusso), ma le conseguenze accessorie della rinuncia. In particolare, la Corte ha affrontato la questione del versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, previsto dall’art. 13, comma 1 quater, del d.P.R. 115/2002.

Le Motivazioni

La Corte ha ribadito un orientamento ormai consolidato. La norma che impone il pagamento di un importo pari a quello del contributo unificato iniziale è una misura con un carattere ‘lato sensu’ sanzionatorio. Essa è prevista esplicitamente solo per tre casi specifici: il rigetto integrale del ricorso, la sua declaratoria di inammissibilità o di improcedibilità.

I giudici hanno sottolineato che, proprio in virtù della sua natura sanzionatoria, questa norma deve essere interpretata in modo restrittivo. Non è possibile, quindi, applicarla per analogia o attraverso un’interpretazione estensiva a casi non espressamente previsti dalla legge, come appunto la rinuncia al ricorso per cassazione. La rinuncia è un atto dispositivo della parte che chiude il processo, ma non rientra nel novero delle decisioni sfavorevoli che attivano la sanzione del raddoppio del contributo.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma un principio di certezza del diritto di grande rilevanza pratica. Chi propone un ricorso per cassazione e, in un secondo momento, si rende conto della sua infondatezza o semplicemente non ha più interesse a proseguirlo, può rinunciarvi senza il timore di incorrere nella ‘sanzione’ del doppio contributo unificato. Questa interpretazione favorisce l’economia processuale, incentivando le parti a porre fine a liti che non intendono più coltivare, senza subire un ulteriore aggravio di spese. In sostanza, la scelta di ritirarsi da un giudizio di legittimità è tutelata e non viene equiparata a una sconfitta sul merito.

Cosa succede quando una parte rinuncia a un ricorso in Cassazione?
Il giudizio viene dichiarato estinto. Questo significa che il processo si conclude senza che la Corte di Cassazione emetta una decisione sul merito della questione sollevata.

Chi effettua una rinuncia al ricorso per cassazione deve pagare il doppio del contributo unificato?
No. Secondo la costante giurisprudenza della Corte, l’obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato non si applica in caso di rinuncia, ma solo nelle ipotesi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso.

Per quale motivo la rinuncia al ricorso non comporta il pagamento del doppio contributo unificato?
Perché la norma che prevede tale pagamento ha natura sanzionatoria e, come tale, è di stretta interpretazione. Non può essere applicata a casi non espressamente previsti dalla legge, e la rinuncia non è tra questi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati