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Rinuncia ricorso Cassazione: estinzione del giudizio

Una società creditrice aveva impugnato in Cassazione una decisione del Tribunale di merito relativa all’ammissione di un credito nei confronti di una società in amministrazione straordinaria. Successivamente, la stessa società ha presentato una formale rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, specificando che in questo caso non si applica il raddoppio del contributo unificato.

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Pubblicato il 2 settembre 2025 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al ricorso: quando il processo si estingue senza una decisione

La rinuncia al ricorso è un atto processuale con cui la parte che ha impugnato una decisione decide di ritirare la propria impugnazione, ponendo fine alla controversia in quella fase. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce gli effetti di tale atto, in particolare per quanto riguarda l’estinzione del giudizio e le conseguenze sulle spese processuali. Analizziamo il caso per comprendere le implicazioni pratiche di questa scelta strategica.

I fatti di causa

Una società creditrice si era opposta a una decisione del Tribunale di merito che aveva ammesso solo parzialmente il suo credito al passivo di una grande società debitrice in amministrazione straordinaria. In particolare, il Tribunale aveva riconosciuto in prededuzione solo una parte del credito, sorta dopo l’apertura della procedura, rigettando la domanda per la restante parte. Insoddisfatta, la società creditrice aveva proposto ricorso per Cassazione, lamentando la violazione di diverse norme di legge.

L’impatto della rinuncia al ricorso

Il colpo di scena è avvenuto prima che la Suprema Corte potesse pronunciarsi sul merito della questione. La società ricorrente, tramite il suo difensore munito di procura speciale, ha depositato un atto con cui dichiarava formalmente di rinunciare agli atti del giudizio di cassazione, chiedendone l’estinzione. L’altra parte, la società in amministrazione straordinaria, non si era costituita in giudizio e non ha quindi svolto difese. Di fronte a questa manifestazione di volontà, la Corte non ha potuto fare altro che prenderne atto e procedere di conseguenza.

Le motivazioni della Corte

La decisione della Corte di Cassazione si fonda sull’articolo 390 del Codice di Procedura Civile, che disciplina appunto la rinuncia. I giudici hanno verificato la sussistenza di tutti i presupposti di legge per dichiarare l’estinzione del giudizio. Essendo la rinuncia un atto unilaterale che non richiede l’accettazione della controparte (soprattutto se non costituita), la Corte ha semplicemente dichiarato estinto il processo.

Un punto cruciale affrontato nell’ordinanza riguarda il cosiddetto “raddoppio del contributo unificato”. La legge prevede che, in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, la parte soccombente sia tenuta a versare un ulteriore importo pari a quello del contributo unificato già pagato. Tuttavia, la Corte, richiamando una giurisprudenza consolidata (Cass. 15996/2018, 3542/2017), ha chiarito che questa sanzione non si applica in caso di estinzione del giudizio per rinuncia. La ratio è che la rinuncia previene una pronuncia sul merito dell’impugnazione, evitando così l’applicazione della norma sanzionatoria.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio procedurale fondamentale: la rinuncia al ricorso è uno strumento a disposizione della parte per porre fine a un contenzioso in modo definitivo, prima che il giudice si esprima. La conseguenza principale è l’estinzione del giudizio. Dal punto di vista pratico, questa scelta può essere vantaggiosa per evitare una probabile soccombenza e, soprattutto, per sottrarsi alla condanna al pagamento del doppio del contributo unificato. La decisione di rinunciare è spesso frutto di una valutazione strategica, magari a seguito di un accordo transattivo tra le parti o di un ricalcolo delle probabilità di successo del ricorso.

Cosa accade quando una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio. Ciò significa che il processo termina in quella fase, senza che venga emessa una decisione sul merito delle questioni sollevate nel ricorso.

In caso di rinuncia al ricorso, si deve pagare il doppio del contributo unificato?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata citata nell’ordinanza, il raddoppio del contributo unificato, previsto in caso di rigetto o inammissibilità dell’impugnazione, non si applica quando il giudizio si estingue per rinuncia.

Qual è il fondamento normativo per l’estinzione del giudizio a seguito di rinuncia?
Il fondamento si trova nell’articolo 390 e seguenti del Codice di Procedura Civile, che regolano le modalità e gli effetti della rinuncia agli atti del giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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