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Rinuncia al ricorso: quando causa l’inammissibilità

Un lavoratore, dopo aver perso in Appello una causa per il compenso del lavoro domenicale, ha presentato ricorso in Cassazione. Successivamente, ha depositato un atto di rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, pur rilevando la mancata notifica della rinuncia alla controparte, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sul principio che la rinuncia, anche se inidonea a estinguere il processo, dimostra una carenza sopravvenuta di interesse a proseguire il giudizio, rendendo così l’impugnazione inammissibile. Le spese legali sono state compensate.

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Rinuncia al ricorso: inammissibilità anche senza notifica

La rinuncia al ricorso per Cassazione rappresenta un atto che può determinare la conclusione del giudizio. Ma quali sono le conseguenze se tale atto non viene formalmente notificato alla controparte? Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che, anche in assenza di notifica, la rinuncia può portare all’inammissibilità del ricorso per carenza sopravvenuta di interesse, un principio con importanti implicazioni pratiche per le parti processuali.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da una controversia di diritto del lavoro. Un dipendente comunale aveva citato in giudizio il proprio Comune per ottenere il riconoscimento di un compenso per il lavoro svolto nel settimo giorno (domenicale) e il risarcimento del danno da usura psico-fisica, lamentando la mancata fruizione dei riposi compensativi.

Mentre il tribunale di primo grado aveva accolto le sue richieste, la Corte d’Appello aveva riformato la decisione, respingendo la domanda del lavoratore. Di fronte a questa sentenza sfavorevole, il lavoratore aveva deciso di presentare ricorso per Cassazione. Tuttavia, durante lo svolgimento del giudizio di legittimità, lo stesso ricorrente depositava una dichiarazione di rinuncia al ricorso.

La questione della rinuncia al ricorso non notificata

Il punto cruciale della vicenda risiede in un vizio procedurale: la dichiarazione di rinuncia al ricorso non era stata debitamente notificata al Comune, che si era già costituito in giudizio come controricorrente. Secondo la procedura civile, la rinuncia, per produrre l’effetto tipico dell’estinzione del processo, deve essere notificata alla controparte costituita. In assenza di tale notifica, il processo non si estingue formalmente.

Nonostante ciò, la Corte di Cassazione ha ritenuto di dover dichiarare il ricorso inammissibile. La Suprema Corte ha seguito il suo consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo cui un atto di rinuncia, sebbene inidoneo a causare l’estinzione del giudizio per un vizio di notifica, costituisce una prova inequivocabile della sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente a proseguire la causa.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che la rinuncia al ricorso è un atto unilaterale recettizio. Quando non viene notificato, non può produrre l’effetto estintivo previsto dall’art. 391 c.p.c. Tuttavia, tale atto manifesta in modo inequivocabile la volontà della parte di non voler più coltivare la propria impugnazione. Questo fa venir meno l’interesse ad agire, uno dei presupposti fondamentali dell’azione giudiziaria. La mancanza di questo interesse, anche se sopravvenuta nel corso del giudizio, determina l’inammissibilità del ricorso.

In sostanza, il giudice non può procedere all’esame del merito di una domanda quando la stessa parte che l’ha proposta dimostra di non avere più interesse a una decisione. Inoltre, la Corte ha stabilito la compensazione delle spese legali, tenendo conto della condotta processuale complessiva delle parti. Infine, ha precisato che la sanzione del raddoppio del contributo unificato, prevista in caso di rigetto o inammissibilità dell’impugnazione, non si applica in questa specifica ipotesi. Il meccanismo sanzionatorio, infatti, non opera quando l’inammissibilità è “sopravvenuta”, come nel caso di una rinuncia depositata in corso di causa, ma solo quando deriva da vizi originari del ricorso.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio processuale di grande rilevanza pratica. La volontà di abbandonare un giudizio, manifestata attraverso il deposito di un atto di rinuncia al ricorso, ha un effetto definitivo sulla sorte del processo stesso, anche se l’atto non viene perfezionato con la notifica alla controparte. La conseguenza non sarà l’estinzione, ma l’inammissibilità per carenza sopravvenuta di interesse. Ciò significa che il ricorrente perde definitivamente la possibilità di ottenere una pronuncia sul merito della sua impugnazione. La decisione sottolinea come l’interesse ad agire debba persistere per tutta la durata del processo e come la sua assenza, in qualsiasi momento manifestata, impedisca al giudice di proseguire nell’esame della controversia.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione ma non notifica l’atto alla controparte?
Anche se la rinuncia non notificata non è idonea a causare l’estinzione formale del processo, essa porta alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo perché la rinuncia dimostra la perdita di interesse del ricorrente a proseguire il giudizio.

Perché il ricorso viene dichiarato inammissibile e non semplicemente estinto?
L’estinzione del processo richiede che la rinuncia sia notificata alla controparte costituita e da questa accettata (se ha interesse alla decisione). In assenza di notifica, l’atto è processualmente inefficace per l’estinzione, ma rimane una valida manifestazione di volontà che fa venir meno l’interesse ad agire, un presupposto dell’azione che porta all’inammissibilità.

In caso di inammissibilità per rinuncia non notificata, si applica la sanzione del raddoppio del contributo unificato?
No. Secondo la Corte, tale meccanismo sanzionatorio non si applica nei casi di inammissibilità ‘sopravvenuta’, come quella derivante dal deposito di un atto di rinuncia in corso di causa, ma solo per vizi originari del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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