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Rinuncia al ricorso: il processo si estingue

Un lavoratore agricolo, cancellato dagli elenchi INPS perché il suo rapporto di lavoro in una cooperativa familiare non era ritenuto subordinato, ha presentato ricorso in Cassazione dopo due sentenze sfavorevoli. Successivamente, ha depositato un atto di rinuncia al ricorso. La Suprema Corte, prendendo atto della rinuncia, ha dichiarato estinto il giudizio, rendendo definitiva la decisione precedente e compensando le spese legali tra le parti.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso: Quando un Processo si Ferma Prima della Sentenza

Nel complesso mondo della giustizia, non tutte le cause arrivano a una sentenza definitiva che stabilisce chi ha ragione e chi ha torto. A volte, il percorso si interrompe prima. Uno degli strumenti procedurali che portano a questa conclusione è la rinuncia al ricorso, un atto con cui una parte decide di non proseguire con la propria impugnazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente le conseguenze di tale scelta in un caso relativo al diritto del lavoro agricolo.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dalla decisione di un istituto di previdenza di cancellare un lavoratore dagli elenchi dei lavoratori agricoli. L’istituto, a seguito di un’ispezione, aveva concluso che l’attività lavorativa svolta dall’uomo non avesse i caratteri della subordinazione. Il lavoratore, infatti, era socio fondatore di una cooperativa agricola la cui amministratrice unica era la moglie e l’altro socio era il figlio.

Sentendosi leso, il lavoratore ha avviato una causa per ottenere la reiscrizione negli elenchi, ma la sua domanda è stata respinta sia in primo grado che dalla Corte d’Appello. I giudici di merito hanno ritenuto che, sebbene l’uomo svolgesse effettivamente un’attività lavorativa, mancasse la prova della subordinazione. Le testimonianze raccolte non avevano dimostrato l’esistenza di direttive, controlli o un orario di lavoro imposto dalla cooperativa. La prestazione è stata quindi inquadrata come una collaborazione di tipo familiare, finalizzata alla ripartizione dei frutti dell’attività e non basata su un vincolo di corrispettività e obbligatorietà tipico del lavoro dipendente.

La Decisione in Cassazione e l’impatto della rinuncia al ricorso

Nonostante le due sconfitte, il lavoratore ha deciso di portare la questione davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, in una fase successiva del procedimento, lo stesso lavoratore ha depositato un atto di rinuncia al ricorso. Questo atto ha cambiato radicalmente il destino del processo.

La Corte di Cassazione non è entrata nel merito della questione, ovvero non ha valutato se il rapporto di lavoro fosse o meno subordinato. L’intervento del ricorrente ha, di fatto, fermato l’iter giudiziario. La Corte ha semplicemente preso atto della volontà della parte di non proseguire e, di conseguenza, ha dichiarato il giudizio estinto. L’effetto principale dell’estinzione è che la sentenza impugnata, quella della Corte d’Appello, è diventata definitiva a tutti gli effetti.

Le Motivazioni

Le motivazioni dell’ordinanza sono di natura puramente processuale. La legge prevede che, di fronte a una formale rinuncia, il giudice non possa fare altro che dichiarare la fine del processo. La Corte ha inoltre deciso di compensare le spese di lite. Ciò significa che ogni parte ha dovuto sostenere i propri costi legali, senza che il ricorrente dovesse rimborsare l’istituto di previdenza. Questa decisione è stata giustificata dalla “peculiarità della materia trattata” e dal fatto che l’istituto non si era opposto alla richiesta di rinuncia.

Conclusioni

Questo caso offre un’importante lezione sul funzionamento del processo civile. Dimostra come un giudizio possa concludersi non solo con una sentenza che decide sulla questione principale, ma anche attraverso atti procedurali che ne determinano l’estinzione. La rinuncia al ricorso è una scelta strategica che pone fine alla controversia, cristallizzando la situazione giuridica definita dall’ultima sentenza pronunciata. Per il lavoratore, ciò ha significato l’accettazione definitiva della sua cancellazione dagli elenchi agricoli, mentre per il sistema giudiziario ha rappresentato la conclusione di un percorso legale prima del suo ultimo e definitivo vaglio di legittimità.

Cosa succede se una parte decide di rinunciare al proprio ricorso in Cassazione?
Il procedimento giudiziario viene dichiarato estinto. Questo significa che il processo si conclude senza una decisione nel merito da parte della Corte e la sentenza precedentemente impugnata diventa definitiva.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso?
In questa specifica ordinanza, la Corte ha deciso di compensare le spese, stabilendo che ogni parte sostenesse i propri costi. Questa scelta è stata motivata dalla particolarità della materia e dal fatto che la controparte non si è opposta alla rinuncia.

La Corte di Cassazione si è espressa sulla natura subordinata del rapporto di lavoro del ricorrente?
No. A seguito della rinuncia al ricorso da parte del lavoratore, la Corte non ha esaminato il merito della questione, ma si è limitata a prendere atto della rinuncia e a dichiarare estinto il giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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