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Rinuncia al ricorso: il processo di cassazione estinto

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce gli effetti della rinuncia al ricorso. A seguito della rinuncia presentata dalla società ricorrente e accettata dalla controparte in una disputa su un conto corrente, il giudizio è stato dichiarato estinto senza alcuna pronuncia sulle spese processuali, evidenziando l’esito puramente procedurale della vicenda.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando il Processo si Estingue

La rinuncia al ricorso è un istituto processuale che permette di chiudere una controversia legale prima che si giunga a una decisione finale nel merito. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione, la n. 13363/2024, offre un chiaro esempio di come questo strumento ponga fine al giudizio di legittimità, con precise conseguenze anche sulle spese legali. Analizziamo insieme la vicenda e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

La controversia trae origine da un decreto ingiuntivo ottenuto da un istituto di credito contro una società in liquidazione per un presunto debito di quasi 300.000 euro relativo a un conto corrente. La società debitrice si è opposta, contestando vari aspetti del rapporto, tra cui il tasso di interesse e la capitalizzazione.

Il Tribunale di primo grado ha accolto l’opposizione, revocando il decreto ingiuntivo. Il giudice ha ritenuto che la banca non avesse fornito una prova adeguata del proprio credito, non avendo prodotto tutti gli estratti conto sin dall’inizio del rapporto. La Corte d’Appello, successivamente, ha confermato la decisione, respingendo il gravame dell’istituto bancario (a cui nel frattempo era succeduta una società cessionaria del credito).

Giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, la società creditrice ha presentato ricorso. Tuttavia, prima della discussione, ha cambiato strategia.

La Rinuncia al Ricorso come Causa di Estinzione

Il punto di svolta del procedimento è avvenuto quando la società ricorrente ha depositato un atto di rinuncia al ricorso. Questo atto unilaterale manifesta la volontà di non proseguire con l’impugnazione. A sua volta, la società controricorrente (la debitrice) ha formalmente aderito a tale rinuncia.

Questa dinamica processuale ha un effetto ben preciso: l’estinzione del giudizio. La Corte di Cassazione, infatti, non entra nel merito della questione (ovvero, non decide se le sentenze precedenti fossero corrette o meno), ma si limita a prendere atto della volontà delle parti di porre fine alla lite.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Le motivazioni dell’ordinanza sono estremamente concise e si concentrano esclusivamente sull’aspetto procedurale. La Corte ha semplicemente constatato che la rinuncia, seguita dall’accettazione della controparte, determina l’estinzione del processo.

Un aspetto fondamentale della decisione riguarda le spese processuali. La Corte ha stabilito che ‘non vi è luogo a provvedere sulle spese’, proprio in virtù dell’accettazione della rinuncia. In altre parole, quando la rinuncia è accettata, le parti si accordano implicitamente (o esplicitamente) per non procedere con la condanna alle spese, lasciando che ciascuna sostenga i propri costi.

Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, offre importanti spunti pratici. La rinuncia al ricorso si conferma uno strumento strategico per le parti che, per svariate ragioni (ad esempio, un accordo transattivo raggiunto nel frattempo o una rivalutazione delle possibilità di successo), decidono di non voler più attendere una decisione della Corte Suprema. L’accettazione della rinuncia da parte della controparte consolida questa scelta e neutralizza il rischio di una condanna alle spese del giudizio di Cassazione. Il caso dimostra come il processo civile offra alle parti la possibilità di controllare l’esito della lite fino all’ultimo grado di giudizio, optando per una chiusura concordata anziché una sentenza.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Se la parte che ha proposto il ricorso vi rinuncia, e la controparte accetta tale rinuncia, il giudizio di cassazione si estingue. La Corte non decide nel merito della controversia, ma si limita a dichiarare la fine del processo.

Perché la Corte non ha deciso sulle spese processuali in questo caso?
La Corte non ha provveduto alla liquidazione delle spese processuali perché la società controricorrente ha formalmente accettato la rinuncia al ricorso. L’accettazione della rinuncia comporta, di norma, che non vi sia una statuizione sulle spese, che restano a carico di chi le ha sostenute.

La Corte di Cassazione si è espressa su chi avesse ragione nella disputa sul conto corrente?
No, la Corte di Cassazione non ha esaminato né deciso nel merito della controversia bancaria. La dichiarazione di estinzione del giudizio è un esito puramente procedurale che impedisce alla Corte di valutare la fondatezza dei motivi del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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