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Rinuncia al ricorso: estinzione senza spese

Un condomino aveva proposto ricorso in Cassazione contro una sentenza che lo obbligava a pagare delle spese condominiali. Successivamente, ha presentato una rinuncia al ricorso, che è stata accettata dal condominio. La Corte di Cassazione, applicando la normativa specifica, ha dichiarato l’estinzione del giudizio senza condannare il ricorrente al pagamento delle spese legali, proprio in virtù dell’accettazione ricevuta.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Come Evitare la Condanna alle Spese

La rinuncia al ricorso rappresenta un istituto processuale cruciale che consente di porre fine a una controversia legale. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illumina un aspetto fondamentale di questa procedura: la possibilità di evitare la condanna alle spese legali. Analizziamo come l’accettazione della rinuncia da parte della controparte possa portare all’estinzione del giudizio senza alcun onere economico per chi rinuncia.

Il caso: da un decreto ingiuntivo alla Cassazione

La vicenda trae origine da una disputa condominiale. Un condomino si era opposto a un decreto ingiuntivo emesso a favore del proprio Condominio per il pagamento di oneri condominiali per un importo di circa 350 euro. La sua opposizione era stata respinta sia in primo grado dal Giudice di Pace, sia in appello dal Tribunale.

Non soddisfatto delle decisioni dei giudici di merito, il condomino ha deciso di portare la questione davanti alla Corte di Cassazione, proponendo ricorso. Tuttavia, in una fase successiva, poco prima della trattazione del caso, lo stesso condomino ha cambiato strategia, depositando un atto formale di rinuncia al ricorso.

Fondamentale per l’esito della vicenda è stata la reazione del Condominio: quest’ultimo, infatti, ha formalmente accettato la rinuncia presentata dalla controparte.

La decisione della Corte sulla rinuncia al ricorso

La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia del ricorrente e della successiva accettazione da parte del controricorrente, ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La parte più significativa della decisione, però, riguarda le spese legali. I giudici hanno stabilito che nulla era dovuto dal rinunciante, proprio grazie all’accettazione pervenuta dal Condominio.

Le motivazioni della decisione

La Corte ha basato la sua decisione sull’interpretazione coordinata degli articoli 390 e 391 del Codice di Procedura Civile. I giudici hanno chiarito un punto essenziale che distingue il giudizio di Cassazione dagli altri gradi di giudizio.

Mentre in generale (ai sensi dell’art. 306 c.p.c.) la rinuncia agli atti del processo è efficace solo se accettata dalla controparte, nel giudizio di Cassazione la rinuncia al ricorso (art. 390 c.p.c.) è produttiva di effetti a prescindere dall’accettazione. In altre parole, il solo atto di rinuncia è sufficiente per determinare l’abbandono del ricorso.

Allora, a cosa serve l’accettazione? La risposta si trova nell’articolo 391, comma 4, del Codice di Procedura Civile. Questo articolo stabilisce una regola precisa sulle spese: la condanna alle spese non viene pronunciata se alla rinuncia hanno aderito le altre parti. La comunicazione della rinuncia alle controparti è quindi finalizzata non a rendere efficace la rinuncia stessa, ma ad ottenere la loro adesione per evitare di essere condannati al pagamento dei costi del procedimento.

Nel caso specifico, l’atto di rinuncia del ricorrente è stato seguito da un atto di accettazione da parte del controricorrente. Questa sequenza ha permesso di applicare pienamente la disposizione dell’art. 391 c.p.c., portando all’estinzione del giudizio senza alcuna statuizione sulle spese.

Conclusioni

L’ordinanza in esame offre un importante insegnamento pratico. Chi intende rinunciare a un ricorso per Cassazione ha un forte incentivo a cercare un accordo con la controparte per ottenere l’accettazione della rinuncia. Sebbene la rinuncia sia valida di per sé, solo l’adesione della controparte garantisce di non dover sostenere le spese legali del giudizio. Questa decisione ribadisce come, anche nelle fasi finali di un contenzioso, la collaborazione tra le parti possa portare a soluzioni economicamente vantaggiose, chiudendo definitivamente la lite senza ulteriori costi.

Cosa succede se si presenta una rinuncia al ricorso in Cassazione?
La rinuncia determina l’abbandono dell’impugnazione e l’estinzione del giudizio. A differenza di altri gradi di giudizio, l’effetto estintivo si produce indipendentemente dall’accettazione della controparte.

Perché è importante ottenere l’accettazione della rinuncia dalla controparte?
L’accettazione della rinuncia è fondamentale per evitare la condanna al pagamento delle spese legali. Secondo l’art. 391, comma 4, c.p.c., se le altre parti aderiscono alla rinuncia, il giudice non pronuncia condanna alle spese a carico del rinunciante.

Nel caso specifico, perché il ricorrente non è stato condannato a pagare le spese?
Il ricorrente non è stato condannato alle spese perché, dopo il suo atto di rinuncia, il Condominio (controricorrente) ha formalmente accettato tale rinuncia. Questa accettazione ha attivato la previsione normativa che esclude la condanna alle spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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