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Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali

Una causa riguardante la presunta simulazione di una compravendita immobiliare, celante una donazione, giunge in Cassazione. La parte ricorrente, erede della presunta donante, decide di effettuare una rinuncia al ricorso. Nonostante la mancata accettazione della controparte, la Corte Suprema dichiara l’estinzione del giudizio, condannando la parte rinunciante al pagamento delle spese legali in favore del controricorrente.

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Rinuncia al Ricorso: Estinzione del Giudizio e Condanna alle Spese

Quando un processo arriva fino in Corte di Cassazione, le parti hanno investito tempo e risorse considerevoli. Ma cosa succede se, giunti all’ultimo grado di giudizio, la parte che ha promosso il ricorso decide di fare un passo indietro? L’ordinanza in esame chiarisce le conseguenze di una rinuncia al ricorso, anche quando questa non viene accettata dalla controparte, soffermandosi su due aspetti cruciali: l’estinzione del giudizio e la condanna al pagamento delle spese legali.

I Fatti di Causa: Dalla Donazione Dissimulata alla Cassazione

La vicenda trae origine da una complessa questione familiare e immobiliare. L’erede di una donna conveniva in giudizio l’ex marito della defunta madre. Oggetto del contendere era l’acquisto di un appartamento: formalmente, la madre aveva acquistato l’usufrutto e l’allora marito la nuda proprietà. Secondo l’attrice, però, l’intero prezzo era stato pagato dalla madre e l’intestazione della nuda proprietà al marito costituiva una donazione dissimulata.

L’attrice chiedeva quindi di accertare la nullità di tale donazione per vizio di forma o, in subordine, la sua revoca per ingratitudine a seguito del comportamento tenuto dall’ex marito durante il divorzio. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto le sue richieste, accogliendo invece la domanda riconvenzionale dell’ex marito che, deceduto l’usufruttuario, era divenuto pieno proprietario e chiedeva la restituzione dell’immobile.

Di fronte alla doppia sconfitta, l’erede proponeva ricorso per Cassazione.

La Svolta Processuale: La Rinuncia al Ricorso

In una mossa inaspettata, prima che la Corte Suprema potesse decidere nel merito, la parte ricorrente depositava un atto formale di rinuncia al ricorso. Tale atto, tuttavia, non veniva accettato dalla controparte, il controricorrente. Questo dettaglio è fondamentale, perché in alcuni casi l’accettazione è necessaria per la validità della rinuncia. Tuttavia, nel giudizio di Cassazione, la procedura segue regole specifiche.

Le Motivazioni della Corte: Estinzione e Principio di Soccombenza

La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia, ha applicato gli articoli 390 e 391 del Codice di Procedura Civile. La legge stabilisce che la parte può rinunciare al ricorso e che tale rinuncia, anche se non accettata, produce l’estinzione del processo. Il giudizio, quindi, si chiude senza che i giudici entrino nel merito dei motivi di appello.

La questione principale da risolvere, a quel punto, diventava la gestione delle spese legali. La mancata accettazione della rinuncia da parte del controricorrente non impedisce l’estinzione, ma impone alla Corte di decidere su chi debba farsi carico dei costi del giudizio. Su questo punto, la decisione è stata netta: la parte che rinuncia al ricorso è considerata soccombente dal punto di vista processuale. Di conseguenza, è tenuta a rimborsare tutte le spese sostenute dalla controparte per difendersi nel giudizio di Cassazione. La Corte ha quindi proceduto a liquidare tali spese, condannando la ricorrente al pagamento di una somma comprensiva di compensi, esborsi, spese generali e accessori di legge.

Le Conclusioni: Le Conseguenze della Rinuncia al Ricorso non Accettata

Questa ordinanza ribadisce un principio procedurale di fondamentale importanza. La rinuncia al ricorso in Cassazione è un atto che determina automaticamente l’estinzione del giudizio, indipendentemente dal consenso della controparte. Tuttavia, tale scelta non è priva di conseguenze economiche. La parte che rinuncia si assume la responsabilità processuale della chiusura del procedimento e, in base al principio di soccombenza virtuale, viene condannata a rimborsare le spese legali alla controparte, che ha comunque dovuto sostenere dei costi per preparare la propria difesa.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso per Cassazione?
Il processo viene dichiarato estinto, ponendo fine al giudizio senza una decisione sul merito della questione.

Se la rinuncia al ricorso non è accettata dalla controparte, chi paga le spese legali?
La parte che ha presentato la rinuncia è comunque tenuta a pagare le spese legali sostenute dalla controparte, in quanto la rinuncia la pone in una posizione di soccombenza processuale.

La rinuncia al ricorso impedisce al giudice di decidere sulle spese del giudizio?
No, anche se il giudizio si estingue a causa della rinuncia, la Corte è comunque tenuta a pronunciarsi sulla regolamentazione delle spese processuali, condannando la parte rinunciante al loro pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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